La droga oramai è di casa in Basilicata e non solo.
Questo lo notiamo da anni.
Le forze dell’ordine fanno il possibile per tenere sotto controllo un fenomeno che non viene, invece, contrastato con pene detentive serie e più efficaci.
Molti processi in Italia durano dai 12 agli oltre trent’anni e la giustizia fa acqua da tutte le parti, nonostante la buona volontà di tanti lavoratori del settore.
La politica pensa a tutt’altro, anzi qualcuno la sostanza stupefacente la vuole legalizzare nelle farmacie, per uso terapeutico.
Quanti soldi buttati negli anni passati a Venezia per salvare la città d’arte e cultura, ed ora avete constatato cosa è accaduto.
Il sistema è marcio e nessuno lo cambierà e chiudo questa breve parentesi che molto spesso apro nei miei articoli, certamente per uno sfogo nei confronti di alcune lobby delle quali ne sono molto lontano.
Intanto, un altro fermo per droga è stato eseguito in provincia di Potenza, a Lavello, dai militari dell’Arma della locale Stazione, appartenenti alla Compagnia di Venosa, guidata dal Capitano Alessandro Vergine.
Un 31enne del posto, conosciuto alle forze dell’ordine, ritenuto responsabile di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, è stato tratto in arresto in flagranza di reato e posto ai domiciliari nella serata dello scorso 13 novembre.
L’operazione antidroga è stata condotta nell’ambito di appositi servizi predisposti dal Comando Provinciale di Potenza, guidato dal Colonnello Nicola Albanese.
All’interno del bagno, di un bar, ubicato nel centro abitato, i militari hanno sorpreso l’uomo mentre cedeva un involucro contenente 1 grammo di droga, di tipo cocaina, ad una 44enne del luogo, poi, segnalata alla Prefettura competente per uso personale di stupefacente.
Dopo una perquisizione personale eseguita al pusher, sono stati trovati altri 9 grammi della stessa sostanza, oltre a 205 euro in contanti, ritenuti il provento dell’attività di spaccio, tutto posto sotto sequestro.
Rocco Becce
Direttore Editoriale