Ennesima operazione portata a termine nelle ultime ore in Basilicata dalla Polizia di Stato di Matera.
La Squadra Mobile ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Matera, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti del 37enne Michele De Fino, nella foto segnaletica inviata dalla Questura materana.
Il provvedimento è stato notificato nel carcere della città lucana, dove l’uomo, di Palazzo San Gervasio, in provincia di Potenza, domiciliato a Matera, responsabile dei reati aggravati di atti persecutori, violenza privata, revenge porn e diffusione illecita di immagini, si trova ristretto a seguito dell’arresto eseguito in flagranza di reato.
Tutti i dettagli dell’operazione sono stati forniti nella mattinata di oggi, giovedì 9 gennaio, durante una conferenza stampa svoltasi all’interno della “Sala Conte” della Questura di Matera.
Erano presenti il Procuratore Capo della locale Repubblica, dott. Pietro Argentino, oltre al Vicario del Questore, dott.ssa Maria Letizia La Selva, al Capo della Squadra Mobile, dott. Fulvio Manco e al Sostituto Procuratore, che ha condotto le indagini, dott.ssa Annafranca Ventricelli.
La misura è scaturita lo scorso mese di dicembre dall’attività investigativa compiuta dagli agenti della Squadra Mobile a seguito di una denuncia presentata da una donna residente in un comune della provincia di Matera, ma dimorante per lavoro nel capoluogo di regione.
Le indagini, coordinate dalla locale Procura della Repubblica, hanno evidenziato che l’indagato, con precedenti di Polizia, non aveva accettato l’interruzione della relazione sentimentale durata circa due anni, dando sfogo a ripetute molestie e minacce che avevano procurato alla donna uno stato d’ansia ed un timore per la propria incolumità.
Sospettando una nuova relazione sentimentale intrapresa, il 37enne ha iniziato a pubblicare su Facebook i video nei quali veniva ripresa in atteggiamenti intimi, inviandoli anche tramite Messenger al padre ed al fratello minore della donna, oltre che su WhatsApp anche ad altri suoi conoscenti.
L’arrestato, inoltre, su un proprio profilo, ha anche postato una conversazione intrattenuta su WhatsApp con una foto che lo ritraeva accanto ad una pistola a tamburo e relative munizioni.
Dopo una perquisizione domiciliare compiuta dalla Squadra Mobile, ha portato all’arresto in flagranza di reato il De Fino per la detenzione illegale di una pistola, risultata rubata ad un uomo della provincia di Bari, e quattro cartucce cal. 7.65, come da foto inviata in redazione insieme al comunicato stampa.
Durante l’operazione si è proceduto anche al sequestro di alcuni cellulari e pc, oltre che di una chiavetta USB.
L’attività investigativa ha consentito di rinvenire su un’altra chat l’elenco di ben 17 donne, pubblicato dal presunto ricattatore, che avrebbero avuto con lui, almeno sembra, alcuni rapporti sessuali.
Nel suo messaggio, inoltre, indicava le donne, tutte di un comune del materano, con le iniziali e l’età, invitando i propri mariti a contattarlo per avere un’adeguata documentazione dei rapporti avuti con le proprie mogli.
Rocco Becce
Direttore Editoriale