In Basilicata, a Palazzo San Gervasio, in provincia di Potenza, il primo cittadino, Michele Mastro, da oggi, martedì 14 gennaio, si trova agli arresti domiciliari durante un’operazione denominata “Il libro del comando“, eseguita dagli agenti della Squadra Mobile della Questura potentina, guidata dal dott. Donato Marano, a seguito di indagini dirette dalla locale Procura della Repubblica, con a capo il dott. Francesco Curcio.
Il primo cittadino è accusato di tentata concussione per la gestione del locale CPR (Centro di Permanenza per il Rimpatrio) ancora una volta, dopo anni, nell’occhio del ciclone.
Tre sono le misure cautelari disposte dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Potenza, nei confronti del sindaco, della sua compagna, Loredana Chieppa posta all’obbligo di dimora nel comune di residenza e dell’imprenditore pugliese, Riccardo Di Bari posto al divieto di dimora nel comune di Palazzo San Gervasio.
Come informa una nota stampa inviata in redazione, il Mastro e la Chieppa, sembra che siano stati ritenuti, dal Giudice per le Indagini Preliminari di Potenza, gravemente indiziati dei delitti di tentata concussione, poichè, il Mastro, in concorso con la sua compagna, abusando delle sue qualità e dei suoi poteri, ha posto in essere condotte intimidatorie nei confronti della società “Hengel” che gestiva, sulla base di un affidamento della Prefettura di Potenza, il centro ubicato nel comune lucano.
In particolare, rappresentando che sarebbe stato in grado di intervenire sulla Prefettura per fare revocare l’affidamento della gestione, dove non fossero state accolte le sue richieste, ha tentato di agevolare la Chieppa, già a suo tempo assunta dalla società, per farle revocare disciplinari e licenziamento conseguenti a gravi mancanze violazioni contrattuali.
In tale contesto, Mastro sempre abusando della sua carica pubblica, aveva tentato di imporre alla società anche le mansioni che la donna, avrebbe dovuto svolgere nel CPR, minacciando in caso contrario la ritorsione.
Inoltre, come emerso dalle indagini, il sindaco, sempre per compiacere la sua compagna, era giunto a richiedere il licenziamento del personale impiegato presso la società, perchè in posizione conflittuale con la sua donna.
In quanto alla vicenda della corruzione, nella quale, oltre al sindaco Mastro, risulta coinvolto anche l’imprenditore edile locale, Di Bari, è emerso che a fronte dell’aggiudicazione dei lavori da parte del comune di Palazzo San Gervasio, per la messa in sicurezza del pendio ponte San Nicola, per un importo complessivo di 40mila euro, il Di Bari aveva provveduto a mettere a disposizione del sindaco, gratuitamente, le proprie maestranze per i lavori di ristrutturazione della sua abitazione.
AGGIORNAMENTO
Il Prefetto di Potenza, dott. Annunziato Vardè, in conseguenza del provvedimento del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Potenza, che ha disposto la misura cautelare personale degli arresti domiciliari nei confronti del sindaco di Palazzo San Gervasio, Michele Mastro, ha accertato, nei confronti degli amministratori, la sospensione di diritto dalla carica ai sensi dell’art. 11, comma 2, del decreto legislativo 31 dicembre 2012, n. 235 (legge Severino).
Filomena Lacerenza