Ennesima violenza nelle carceri lucane.
A Matera, tre agenti della Polizia Penitenziaria sono stati aggrediti domenica scorsa 9 febbraio.
Lo denuncia il SAPPE (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria) con una nota stampa inviata in redazione.
“Quello che è accaduto nel carcere di Matera, ha riportato alla ribalta le difficoltà della struttura detentiva e delle gravi condizioni operative nelle quali lavora ogni giorno il personale di Polizia Penitenziaria. Dove sono ora quelli che rivendicano più diritti e più attenzione per i criminali ma si dimenticano sistematicamente dei servitori dello Stato, come gli agenti di Polizia Penitenziaria e gli appartenenti alle dorze dell’ordine, che ogni giorno rischiano la vita per la salvaguardia delle Istituzioni?
È quanto si chiede, provocatoriamente, il leader nazionale del SAPPE, il Segretario Generale, Donato Capece.
Una nota unitaria di tutti i sindacati della Polizia Penitenziaria – SAPPE, OSAPP, UILPA, SINAPPE, FNS, CISL, CNPP, CGIL e FP, ha chiarito e, così, spiegato le modalità di quanto gravemente accaduto.
“Nel tardo pomeriggio dello scorso 9 febbraio, tre agenti, un Ispettore Superiore e due Assistenti Capo, sono ricorsi alle cure del pronto soccorso dell’ospedale di Matera. Alcuni detenuti di una cella, durante una colluttazione tra loro, hanno incendiato dei materassi e mentre si procedeva all’evacuazione per condurli in sicurezza, uno di loro ha vigliaccamente preso uno sgabello in dotazione e colpito l’Ispettore Superiore alla testa, continuando l’aggressione con calci e pugni. Gli altri detenuti della camera evacuata hanno continuato a picchiarsi in mezzo alla sezione. Solo dopo un paio di ore si è riusciti con molta fatica a riportare il tutto in sicurezza con l’ausilio di altro personale richiamato in servizio e a spegnere l’incendio che hanno appiccato gli stessi detenuti con coperte lenzuola e materassi. Sembra che tutti i reclusi della cella interessata fossero ubriachi o in stato di alterazione psico fisica. È ora di dire basta a tutta questa violenza e chiediamo degli interventi rapidi e incisivi da parte dei vertici regionali, incisivi, al fine di ripristinare la sicurezza nel carcere. Pretendiamo un cambio dei vertici, Direttore e Comandante per un cambio di rotta deciso e netto. Gli agenti penitenziari che hanno subito la violenza dei detenuti, avuto bisogno tutti e tre di cure mediche e dopo essersi recati al locale Pronto Soccorso hanno avuto una prognosi di giorni 7 l’Ispettore Superiore, un Assistente capo 5 giorni e l’altro 2 giorni. Con questa ulteriore grave aggressione sale vertiginosamente il numero dei poliziotti colpiti da detenuti, basti pensare che nell’ultimo semestre del 2019 le aggressioni al personale sono decuplicate rispetto agli anni precedenti, in soli 40 giorni dell’anno in corso siamo alla quinta aggressione, per un totale di 14 poliziotti.Esprimiamo la massima solidarietà e vicinanza a tutti i colleghi coinvolti e quest’ultimo episodio deve far riflettere tutti vertici del carcere e della Regione Basilicata. Facciamo l’ennesimo appello al Provveditore Regionale di Puglia e Basilicata chiedendo altri agenti presso la locale casa circondariale. Adesso ci vuole una completa inversione di rotta, siamo in balia di questi facinorosi. Facciamo appello anche alle autorità politiche regionali e locali, perchè in carcere non ci sono solo detenuti, ma anche umili servitori dello Stato che attualmente si sentono abbandonati dalle istituzioni e quello che è accaduto è di una violenza inaccettabile”.
Questa è una richiesta legittima, non è la prima di questo tipo, ma la politica, in generale, la conosciamo molto bene tutti e i tempi sono interminabili per poter dare un segnale positivo nel settore che chiede aiuto oramai da troppo tempo.
Redazione