A Potenza, il presidente della Regione Basilicata, dott. Vito Bardi, nella foto, nella giornata di oggi, mercoledì 11 marzo, ha emanato l’ordinanza n. 4 che prevede ulteriori misure urgenti per arginare il diffondersi del “Covid–19” sul territorio.
In particolare, l’ordinanza dispone con decorrenza immediata e fino al 3 aprile la sospensione delle attività rese dai saloni di parrucchiere e barbiere, degli istituti di bellezza, delle attività di manicure e pedicure e delle attività di tatuaggio e piercing.
Le disposizioni si estendono, poi, a tutte quelle attività che prevedono la somministrazione e il consumo di cibi e bevande sul posto e quelle che prevedono l’asporto.
È prevista la consegna a domicilio, a condizione che al momento della consegna si evitino contatti personali.
Sono sospesi anche i mercati, i mercatini e le fiere, ad eccezione dei mercati e dei banchi per la esclusiva vendita di prodotti alimentari.
L’ordinanza è immediatamente esecutiva ed è stata pubblicata sul Bollettino ufficiale e sul sito istituzionale della Regione Basilicata.
Inoltre, il dipartimento Politiche della persona della Regione Basilicata ha emanato una disposizione, rivolta alle strutture sanitarie lucane, contenente misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica.
In particolare, il provvedimento prevede la sospensione con decorrenza immediata e sino al prossimo 3 aprile dei ricoveri programmati medici e chirurgici nelle strutture pubbliche, saranno possibili solo quelli urgenti provenienti dal pronto soccorso.
Bloccati, anche gli esami strumentali diagnostici e operativi, visite ambulatoriali, day service, diagnostica laboratoristica, ad accezione delle richieste recanti le motivazioni d’urgenza quali piani terapeutici, somministrazioni di farmacoterapia come la chemioterapia, le prestazioni di dialisi, la radioterapia, la Pet-Tac, le donazioni di sangue e tutte le altre prestazioni che non sono differibili senza potenziale danno ai pazienti.
Il personale sanitario medico, e non medico, resosi disponibile, potrà essere utilizzato dalle aziende sanitarie a supporto delle unità impegnate nei piani dell’emergenza.
Sono sospese le attività di front office dei Centri unici di prenotazione, fatta eccezione per i pagamenti dei ticket relativi a prestazioni urgenti rivolti a pazienti non esenti.
Le prenotazioni potranno essere effettuate attraverso l’utilizzo dei call center e per via telematica.
Nelle strutture sanitarie pubbliche e private l’accesso sarà consentito esclusivamente durante l’orario di visita a un solo visitatore per paziente, così come potrà essere solo uno l’accompagnatore nel caso di prestazioni ambulatoriali o di day service non differibili.
Non potranno accedere i tirocinanti, i volontari delle associazioni accreditate e tranne in casi d’urgenza neanche gli operatori di informazione scientifica dei farmaci e dei dispositivi medici.
In merito, riportiamo un’intervista video del dg del Dipartimento regionale Politiche della Persona, dott. Ernesto Esposito.
Intanto, i contagi in Basilicata sono fermi ad 8 e dal momento che il laboratorio dell’ospedale San Carlo attende l’arrivo di altri tamponi, da analizzare insieme ai 3 giunti oggi, i risultati verranno resi noti nella giornata di domani.
Il 70enne del capoluogo lucano, risultato positivo nelle ultime ore, è stato trasferito dalla sua abitazione, dove si trovava in quarantena, al reparto di malattie infettive dell’ospedale potentino.
A comunicarlo è la task force regionale.
Nel frattempo, pochi minuti fa, in diretta tv, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte ha annunciato misure più restrittive a livello nazionale dopo che l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha dichiarato che potrebbe trattarsi di una pandemia da tenere più sotto controllo anche a livello mondiale.
Sul link qui pubblicato, tutti gli aggiornamenti direttamente dal sito del Ministero della Salute.
http://www.salute.gov.it/nuovocoronavirus
A Potenza, invece, si prosegue a non capire bene a cosa andiamo incontro.
Infatti, si continua a passeggiare tranquillamente, dove vi è gente, ad andare nei bar e forse non si è capito bene che dobbiamo “RESTARE A CASA“.
Redazione