La task force regionale, in un comunicato stampa inviato in redazione pochi minuti fa, informa che, oggi, mercoledì 18 marzo, con aggiornamento alle ore 23.45, sono stati effettuati complessivamente 51 test per l’infezione da “Covid–19“.
Di questi, 46 sono risultati negativi e 5 positivi.
Tre casi riguardano la città di Potenza, uno della provincia, a Rionero in Vulture ed uno a Paterno.
Quindi, salgono 32 i casi positivi al contagio, registrati in Basilicata, di cui 11 a Potenza.
Tutti i test positivi verranno inviati all’Istituto superiore di sanità per la conferma di seconda istanza.
I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l’acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti avuti dalle persone risultate positive.
Sull’emergenza in atto, sono stati donati finora dai lucani 46mila euro.
Infatti, tanti sono i cittadini e le aziende che hanno accolto l’appello lanciato nei giorni scorsi dalla Regione Basilicata, finalizzato al sostegno del servizio sanitario regionale.
In un solo giorno, grazie alle iniziative realizzate nell’ambito della campagna di comunicazione istituzione “Scacco Matto al Coronavirus”, la somma a disposizione per l’acquisto dei dispositivi individuali di sicurezza per il personale sanitario è aumentata di 23.300 euro.
Alla campagna ha preso parte anche il giornalista lucano, Mario Trufelli.
Questo è il conto corrente sul quale è possibile effettuare una donazione: IBAN IT19Q0542404297000000000382 – Banca Popolare di Bari, intestato a “Regione Basilicata”.
La solidarietà arriva anche dal Comune lucano di Viggiano, guidato dal sindaco Amedeo Cicala che ha messo a disposizione la somma di 140mila euro all’ospedale di Villa d’Agri per l’acquisto di materiale di consumo, farmaci, medicine, respiratori, lettighe, presidi antivirus, mascherine e accessori.
La sanità pubblica è allo stremo e la gente continua ad uscire, ad incontrare amici e bivaccare senza alcun senso nei locali affollati, rimasti aperti a tutti, sino a qualche giorno fa, come accaduto anche a Potenza, in un locale del posto, dove sino ad ora sono risultate positive al contagio 5 persone.
Ma manco a dirlo, a Matera, si era addirittura pronti all’accensione dei tradizionali falò nei rioni per la ricorrenza di domani in onore di San Giuseppe, che, giustamente, il sindaco della città, Raffaello De Ruggieri, non ha autorizzato.
Una misura necessaria per evitare assembramenti e contenere, quindi, un possibile contagio.
E così, nella mattinata di oggi è iniziata la rimozione dei cumuli di legna ammassati in molte zone cittadine.
Si ricorda, in proposito, che per il ritiro e lo smaltimento gratuito dei rifiuti ingombranti sono sempre attivi i numeri: 800 37 00 42 e 0835/381846.
Intanto, l’ospedale di Venosa, in provincia di Potenza, sarà di supporto all’emergenza.
È stato individuato il presidio venosino in caso di ulteriori carichi presso le strutture sanitarie di Potenza e Matera, rispettivamente, il “San Carlo” e il “Madonna delle Grazie“, dove sono disponibili 64 posti in rianimazione che possono diventare 90, in caso di necessità, tutti e tre con ben 234 posti, ma solo in cui questi due presidi non fossero più in grado di ricevere altri pazienti affetti dal virus e superato questo periodo particolare, tutto ritornerà come prima.
È questa la precisazione del responsabile della task force regionale, Ernesto Esposito in merito alla lettera inviata al presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, dal sindaco di Venosa, Marianna Iovanni, anche a nome di altri sindaci del “Vulture Alto Bradano“.
In relazione alla notizia riportata da alcuni organi di informazione riguardante applicazioni per cellulari che sostituirebbero l’autocertificazione cartacea per coloro che escono da casa, la Polizia Postale precisa che il ricorso a tali servizi, seppur motivato da esigenze di apparente semplificazione e velocizzazione delle procedure, si pone in contrasto con le prescrizioni attualmente vigenti.
Infatti, l’autocertificazione, che viene acquisita in originale per le successive verifiche, durante il controllo, deve essere firmata sia dal cittadino che dall’operatore di Polizia, previa identificazione del dichiarante.
Sotto altro profilo, si evidenzia come il ricorso a servizi non ufficiali nè autorizzati da Autorità pubbliche per la compilazione del modello di autodichiarazione, esponga i cittadini ad una ulteriore e non secondaria insidia, legata al rispetto della dimensione della loro privacy.
Si ricordi, inoltre, come i dati contenuti nel modello di autodichiarazione consentano di rivelare non soltanto la frequenza e la tipologia dello spostamento dell’individuo ma altresì le ragioni, personali e riservate, che giustificano tale spostamento e che possano ricollegarsi ad informazioni sensibili quali lo stato di salute, le esigenze personali le circostanze lavorative.
L’acquisizione e la gestione di tali dati sensibili da parte di soggetti terzi, secondo quanto dispone il Regolamento Europeo sulla Protezione dei Dati (GDPR) e le prescrizioni nazionali in tema di diritto della privacy, sono sottoposte a precisi obblighi in tema, fra l’altro, di correttezza e trasparenza, consenso informato, limitazione del trattamento a specifiche finalità, aggiornamento e soprattutto integrità e riservatezza.
Infine, tali obblighi sono posti a garanzia di tutti i cittadini contro potenziali e pericolosi abusi.
Per tutti gli altri aggiornamenti, questo è il link del Ministero della Salute.
http://www.salute.gov.it/nuovocoronavirus
Rocco Becce
Direttore Editoriale