È un momento davvero molto difficile e particolare quello che tutti stiamo affrontando, non solo in Italia, anche con dignità e qualche eccesso inutile uscendo ora di casa, nonostante ci sia in atto l’emergenza “Coronavirus“.
Sicuramente una situazione sottovaluta da tutte le nostre istituzioni, sopratutto nazionali che hanno perso tempo ad emanare alcune regole da rispettare.
Ma basterà questo?
È la domanda che in tanti, ora più che mai, si pongono.
Negli anni passati la Sanità italiana è stata messa in panchina, mentre gli stipendi dei nostri politici, tutti, questo assolutamente no!
Ora a pagarne le conseguenze siamo tutti noi, anche gli stessi politici.
I soldi servono ben poco in questo momento, forse è bene capirlo.
Sul campo ora, oltre agli ammalati, i più colpiti, sono i medici e tutto il personale sanitario che ha abbandonato le proprie famiglie in queste ultime settimane, per dare aiuto alla popolazione colpita da questa situazione drammatica.
Ad esempio, gli autisti e l’equipe del “118 Basilicata“, composta da tre persone, è parte di quella categoria di lavoratori sanitari che hanno messo a disposizione la propria vita per aiutare gli altri.
Una professione, oggi, non riconosciuta a livello nazionale.
A loro favore, quando tutto finirà questo, speriamo che qualcuno faccia un appello alle istituzioni per le squadre che operano, formate da autista-soccorritore, infermiere e medico, che, sicuramente, non vorranno essere ricordati come semplici eroi o martiri, ma sopratutto come una categoria di operatori tecnici e sanitari che operano in modo altamente professionale a favore della popolazione, ora, più che mai, a ritmi serrati e lontani dai propri cari.
Adesso, la raccomandazione che fanno a tutti noi è di restare tranquilli a casa.
Molto spesso li troviamo, ovunque, con i loro mezzi medicalizzati, e quello che ci ha sempre colpito è la loro immensa professionilità nel gestire qualsiasi situazione.
E pensare, che in molte strutture sanitarie italiane e in studi medici di base, in questo momento, anche in Basilicata, al “San Carlo“, di Potenza, incominciano a scarseggiare persino le mascherine di protezione e i vari prodotti indispensabili per tutelare la salute dei malati e lavoratori.
È il grido di allarme lanciato in queste ultime ore dagli stessi operatori del settore.
Rocco Becce
Direttore Editoriale