Era atteso da alcuni giorni in Basilicata il viceministro alla Salute, Pierpaolo Sileri ed in mattinata è arrivato a Potenza, dove è stato ricevuto dal governatore, Vito Bardi,
L’evento politico, legato all’emergenza “Covid–19“, che in regione ha avuto ad oggi, martedì 7 aprile, 14 vittime e 266 casi di contagio, è proseguito al “San Carlo” con i medici e la dirigenza dell’Azienda Ospedaliera Regionale e, infine, si è concluso in Prefettura, con il Prefetto, Annunziato Vardè.
Una visita “per portare solidarietà alla popolazione lucana, al governatore, ai medici, agli operatori sanitari e, sopratutto, per chiedere di cosa c’è bisogno per il piano contro questo nemico invisibile”.
È quanto dichiarato dal membro del Senato della Repubblica Italiana, durante l’incontro di oggi che ha visto la presenza anche degli assessori regionali, Rocco Luigi Leone e Donatella Merra, del responsabile della task force regionale, Ernesto Esposito e del dg dell’Aor San Carlo, Massimo Barresi.
“Ho trovato un piano molto pronto – ha dichiarato Sileri – sopratutto per quanto riguarda gli ospedali e le terapie intensive che sono state organizzate con un importante aumento di posti letto. Una notevole azione sul territorio – ha osservato il viceministro – è garantita delle squadre addette al monitoraggio a domicilio delle persone affette. Si sta implementando una telemedicina attiva che darà la possibilità di comunicare chi è positivo ai vari sindaci, al fine di garantire notevoli passi avanti nella lotta contro il virus”.
Su questo argomento si è soffermato anche il presidente Bardi, spiegando che le “10 unità speciali”, istituite sul territorio dalla Regione Basilicata “somministreranno ai pazienti le cure che servono. Noi, tra l’altro – ha aggiunto Bardi – doteremo coloro che risultano positivi e si trovano in quarantena domiciliare di un saturimetro per determinare la quantità di ossigeno nel sangue. Inoltre, fra qualche giorno dovrebbero essere disponibili la piattaforma informatica che permetterà di seguire il percorso dal momento in cui è stato fatto il tampone fino alla guarigione, ed un’applicazione che consentirà al medico di monitorare il paziente. Credo che questi siano elementi utili e come ha detto il viceministro è importante fare anche un controllo presso le case di cura, che sono i luoghi che ci preoccupano di più, facendo i tamponi a tutti per contenere questo fenomeno”.
Inoltre, Sileri, ha detto che “è difficile dire quando usciremo dall’emergenza perchè dobbiamo vedere l’andamento epidemiologico, sapendo che l’Italia è divisa fra le regioni del Nord che hanno subito l’evento importante e il Centro Sud che è stato protetto delle misure di contenimento. Ora – ha aggiunto il viceministro – inizia la fase dura, che è quella della convivenza con il virus, che significa individuare eventuali positivi con altri focolai che magari insorgeranno nei mesi a venire, individuare i contatti e metterli in quarantena. Per questo motivo serve uno sforzo maggiore, anche in termini di dispositivi di protezione per i medici e per la popolazione e per i tamponi che sono uno strumento fondamentale per individuare i positivi. Torneremo alla normalità, con gli abbracci e l’affettuosità che contraddistingue gli italiani, solo quando ci sarà il vaccino. Fino a quel momento ci sarà una convivenza e con il virus, distanze, mascherine e una ripresa un pò lenta. Per me il giudizio di quando si sta facendo in Basilicata è sicuramente buono. Si vede dal numero di contagi e dall’impegno della terapia intensiva. Nelle settimane a venire – ha concluso il viceministro – bisognerà potenziare l’arrivo di dispositivi di protezione e di tamponi ai medici di medicina generale e al “118 Basilicata”.
Redazione