In Basilicata, nella giornata di ieri, venerdì 17 aprile, sono stati effettuati 346 test per l’infezione da “Covid–19“, 344 sono risultati negativi e 2 positivi che riguardano i seguenti comuni lucani: 1 San Giorgio Lucano ed 1 Pisticci.
Con questo aggiornamento i contagi confermati in tutta la regione sono 262 su un totale di 6.056 tamponi analizzati dall’inizio dell’emergenza.
Ieri erano 266, ai quali si aggiungono i 2 nuovi casi e si sottraggono 5 guarigioni registrate nella giornata di ieri e 1 persona 70enne deceduta, di Avigliano.
Ai 262 positivi bisogna aggiungere nel complesso 23 persone decedute (9 di Potenza, 2 di Paterno, 1 di Spinoso, 1 di Moliterno, 1 di Villa d’Agri, 2 di Rapolla, 1 di Irsina, 1 di Montemurro, 1 di Pisticci, 2 di Matera, 1 di San Costantino Albanese, 1 di Avigliano), 54 persone guarite, 1 paziente di Gravina in Puglia riscontrato dall’Asm, 1 paziente di Gioia del Colle, 1 paziente di Padula Buonabitacolo riscontrato al San Carlo e 8 pazienti diagnosticati in altre regioni, residenti in Basilicata, dove attualmente si trovano in isolamento domiciliare.
Al momento i pazienti ricoverati nelle strutture ospedaliere lucane sono 68 e, così, suddivisi: al “San Carlo” di Potenza 18 sono in malattie infettive, 4 in terapia intensiva e 12 in pneumologia; al “Madonna delle Grazie” di Matera 30 sono in malattie infettive e 4 in terapia intensiva.
I lucani in isolamento domiciliare sono in totale 194.
Tutti i test positivi verranno inviati all’Istituto Superiore di Sanità per la conferma di seconda istanza.
I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l’acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti avuti dalle persone risultate positive.
Il prossimo aggiornamento a domani, domenica 19 aprile, alle ore 12.00 circa.
A segnalarlo è la task force regionale.
Intanto, i lucani promuovono il presidente Vito Bardi e la giunta regionale.
Lo rilevano i risultati di un sondaggio dell’Istituto demoscopico Noto realizzato in questi giorni e ad informarlo è l’Ufficio Stampa della Giunta regionale della Basilicata.
La Regione Basilicata viene promossa nei settori della Sanità e dei Servizi Sociali, mentre viene confermata la soddisfazione, per quanto messo in campo, per incentivare Turismo e Cultura.
Pronunciandosi sull’emergenza “Coronavirus“, i lucani esprimono preoccupazione per la situazione economica del Paese, più che per quella della Basilicata.
Nella sfera personale è in calo la paura per la salute propria e per quella dei familiari, che prevale, però, su quella per il proprio lavoro.
Rispondendo sulla capacità di gestione dell’epidemia da parte delle istituzioni, i cittadini della Basilicata confermano una maggiore fiducia nel governo regionale, piuttosto che in quello nazionale.
Infatti, la quasi totalità dei residenti intervistati valuta adeguate le misure restrittive prese dal governo Bardi per contenere il contagio, malgrado la Basilicata non risulti tra i territori più colpiti.
Resta stabile e positivo il giudizio sulla gestione dell’emergenza nel territorio, valutata “corretta”.
Promossi anche sia l’informazione ai cittadini fornita sull’emergenza che la gestione e il controllo delle regole.
Un giudizio sufficiente è dato, invece, sull’organizzazione sanitaria attuale.
Relativamente alle misure anticrisi, sono stati rivolti quesiti per valutare come i cittadini considerano la “Covid card” della Regione, che risulta conosciuta da quasi metà del campione ed è stimata più che positivamente.
Nell’emergenza le preoccupazioni dei lucani convergono, sopratutto, sulla carenza di strutture e di personale sanitario sul territorio lucano, seguite dall’arrivo di una nuova crisi economica globale.
Sulla capacità della Regione di difendere gli interessi dei cittadini, rimane positiva la fiducia nell’operato dell’Ente per ciò che concerne la tutela delle esigenze economiche, mentre sullo stesso tema ci sono giudizi negativi sull’azione del Governo nazionale.
Più della metà degli intervistati immagina una diminuzione delle entrate per il prossimo mese e tra questi un terzo stima una diminuzione dei propri introiti pari o superiore al 50%.
Se la situazione attuale continuasse a perdurare, però, quasi un terzo pensa di non avere bisogno di aiuti economici.
Guardando al proprio futuro lavorativo nei prossimi mesi, più della metà degli intervistati ritiene di continuare la propria attività.
La Sanità, infine, è il settore indicato dalla quota maggiore di intervistati come quello che, dopo lo stop imposto dal virus, necessiterà di riorganizzazione.
E proprio per ciò che riguarda la Sanità, la Direzione Generale dell’AOR San Carlo informa, che in ragione delle esigenze straordinarie ed urgenti derivanti dall’emergenza “Covid-19” ed al fine di garantire l’erogazione di adeguate prestazioni di assistenza sanitaria, dopo aver già in precedenza prorogato i contratti in scadenza relativi a 22 unità infermieristiche già in servizio, ha proceduto nella giornata di ieri alla stipulazione dei seguenti contratti individuali di lavoro a tempo determinato:
n. 22 Infermieri con contratti individuali di lavoro a tempo determinato della durata di 12 mesi con le seguenti destinazioni:
• n. 12 unità Presidio Ospedaliero San Carlo di Potenza; • n. 02 unità P.O. di Lagonegro; • n. 02 unità P.O. di Melfi; • n. 06 unità P.O. di Villa d’Agri; n. 18 Operatori Socio Sanitari – OSS con contratti individuali di lavoro a tempo determinato della durata di 12 mesi con le seguenti destinazioni; • n. 10 unità Presidio Ospedaliero San Carlo di Potenza; • n. 02 unità P.O. di Lagonegro; • n. 02 unità P.O. di Melfi; • n. 04 unità P.O. di Villa d’Agri.
Si è provveduto, inoltre, sempre nell’ambito dell’emergenza in atto, all’assunzione con contratto Co.co.co e per un periodo di 6 mesi, di ulteriori 2 medici specializzandi, che vanno ad aggiungersi ai 12 medici specializzandi già contrattualizzati negli scorsi giorni per il medesimo periodo e con analogo contratto.
È prevista, nei prossimi giorni, anche la stipula di 3 contratti riguardanti medici anestesisti in quiescenza oltre a quello già stipulato con un medico specialista in Malattie Infettive, anch’egli in quiescenza.
Tali procedure sono il proseguimento di una incessante attività di reclutamento, sempre nell’ambito dell’emergenza, avviata già nei primi giorni del verificarsi della pandemia, a cui molti professionisti quali medici, infermieri ed operatori sanitari hanno risposto con la loro manifestazione di disponibilità.
Per le altre informazioni e aggiornamenti su questa emergenza sanitaria mondiale, potete andare sul link qui pubblicato e nel frattempo “Restate a casa“, almeno sino al prossimo 3 maggio, non abbiamo altra soluzione.
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Redazione