In Basilicata, nella giornata di ieri, mercoledì 22 aprile, sono stati effettuati 471 test per l’infezione da “Covid–19“, 469 sono risultati negativi e 2 positivi e dei nuovi casi 1 interessa la città di Matera e 1 San Giorgio Lucano.
Con questo aggiornamento i contagi confermati in tutta la regione sono 229, su di un totale di 8.511 tamponi analizzati dall’inizio dell’emergenza.
Ieri erano 232, ai quali si sommano i 2 nuovi casi e si sottraggono 5 guarigioni registrate nel corso della giornata.
Ai 229 positivi vanno aggiunti nel complesso 24 persone decedute (9 di Potenza, 2 di Paterno, 1 di Spinoso, 1 di Moliterno, 1 di Villa d’Agri, 2 di Rapolla, 1 di Irsina, 1 di Montemurro, 1 di Pisticci, 2 di Matera, 1 di San Costantino Albanese, 1 di Avigliano, 1 di Tursi), 103 guariti, 1 paziente di Gravina in Puglia riscontrato dall’Asm, 1 paziente di Gioia del Colle, 1 paziente di Padula Buonabitacolo, riscontrato dal San Carlo ed 8 pazienti diagnosticati in altre regioni, residenti in Basilicata, dove si trovano in isolamento domiciliare.
Attualmente i pazienti ricoverati nelle strutture ospedaliere lucane sono 68, così, suddivisi: al “San Carlo“, di Potenza, 20 sono in malattie infettive, 4 in terapia intensiva e 9 in pneumologia; al “Madonna delle Grazie“, di Matera, 32 sono in malattie infettive e 3 in terapia intensiva, mentre i lucani in isolamento domiciliare sono 161.
I test positivi verranno inviati all’Istituto Superiore di Sanità per la conferma di seconda istanza.
I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l’acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti avuti dalle persone risultate positive.
Il prossimo aggiornamento a domani, venerdì 24 aprile, alle ore 12.00 circa.
A segnalarlo è la task force regionale.
In ottemperanza all’articolo 63 del decreto legge n° 18 del 17 marzo 2020, cosiddetto “Cura Italia“, l’IRCCS CROB di Rionero in Vulture, in provincia di Potenza, ha erogato ai dipendenti per il mese in corso il premio di importo netto pari a 100 euro.
La quota aggiuntiva è stata versata nella busta paga dei lavoratori con un reddito complessivo non superiore a 40mila euro nell’anno precedente.
Il premio è destinato a tutti coloro che abbiano prestato servizio attivo nel corso dell’emergenza sanitaria da “Covid-19” all’interno della struttura sanitaria nel mese di marzo.
Il bonus è stato rapportato, così, come previsto dal decreto, al numero dei giorni di lavoro svolti nella sede dell’Istituto.
Si tratta di un premio di produttività riconosciuto a quei lavoratori che sono stati costretti a continuare a lavorare per garantire servizi essenziali alla collettività, come il diritto alla salute, nonostante il lockdown in corso.
Nel frattempo, il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, nel pomeriggio di ieri, ha diffuso un video messaggio pubblicato sul portale istituzionale, inviato in redazione dall’Ufficio Stampa della Giunta Regionale, e questo è il contenuto integrale.
“Questo virus, come gli altri che abbiamo già conosciuto in passato, tende a spegnersi da solo. È risaputo nell’ambito scientifico che i “Coronavirus” tendono a dare delle pandemie e, poi, piano piano tendono a spegnersi, sopratutto quando vi è una riduzione della loro entropia sociale. Grazie al lockdown questo virus non potendo contagiare le persone che sono chiuse in casa non ha più la carica di diffondersi e, quindi, tende ad autospegnersi, a vivere una sorta di morte programmata. Speriamo che questo avvenga rapidamente e sembrerebbe che i primi caldi possano essere anche d’aiuto”.
Questo è quanto sostiene Francesco Le Foche, professore di immunologia, primario di immuno-infettivologia al day hospital del “Policlinico Umberto I” di Roma, intervenuto ai microfoni di “Rai Radio2“, durante il format “I Lunatici“.
“Adesso non possiamo dirlo con certezza, il lockdown ce lo impedisce, certo il contagio si è ridotto molto e piano piano questo virus perderà di forza. Lo vedremo meglio con i primi caldi quando ci sarà anche una riduzione delle goccioline che si essiccheranno e, quindi, avranno meno possibilità di passare da una persona all’altra”.
“Inoltre – aggiunge l’esperto – questo virus non avrà più la forza che aveva, quella che ci ha messo in crisi, quella che ha portato tante persone contemporaneamente negli ospedali con l’esigenza di essere trattate con una terapia intensiva e che ha avuto il massimo dell’esplosione con contagi che hanno stressato il nostro sistema sanitario, mentre adesso c’è una decompressione importante, che ci ha dato l’opportunità di iniziare una medicina del territorio che è fondamentale per la salute pubblica, ma per liberarci completamente dal virus dovremmo avere un vaccino”.
Ora, però, l’attenzione di tutti noi deve essere sempre massima per non rischiare altri contagi, considerato che la nostra regione sarà la prima a ripartire dopo questo blocco totale.
Dal nostro modesto parere si dovrebbero decidere regole serie e attente per tutti per non incorrere in altri possibili contagi.
I controlli delle forze dell’ordine devono essere al primo posto anche in attività commerciali aperte, dove alcuni in città non hanno, invece, dato il massimo della tutela ai clienti e agli stessi lavoratori e questo lo abbiamo notato proprio nelle scorse settimane in alcuni supermercati del capoluogo lucano.
Quindi, sarebbe il caso di non cantare alcuna vittoria, ma impegnarsi ognuno di noi, sempre di più, insieme alle istituzioni preposte con regole certe e pene severe per chi sbaglia e, inoltre, la possibilità di avere i DIP (Dispositivi di Protezione Individuale) necessari, anche gratuitamente, considerato che chi li produce in questi giorni riceve incentivi dallo Stato.
E, infine, cari politici, tutti, evitiamo polemiche inutili sopratutto in questo periodo che, al contrario, dovrebbe essere un momento di grande solidarietà per aiutare imprenditori, commercianti, lavoratori e disoccupati, tutti in grande difficoltà.
Per le altre informazioni e aggiornamenti su questa emergenza sanitaria mondiale, potete andare sul link qui pubblicato e nel frattempo “Restate a casa“, almeno sino al prossimo 3 maggio, non abbiamo altra soluzione.
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Rocco Becce
Direttore Editoriale