Nel corso dei propri servizi di Polizia Economico-Finanziaria, attuati in questa emergenza sanitaria “Covid–19“, nelle Marche, i militari del Gruppo di Ascoli Piceno della Guardia di Finanza, all’interno di un’azienda tessile, hanno individuato due lavoratori clandestini extracomunitari, privi di permesso di soggiorno.
È avvenuto nei giorni scorsi, in cui ne è scaturita l’emissione, da parte del Prefetto di Ascoli Piceno, dei decreti di espulsione e, in attesa dell’esecuzione, il Questore ha ritirato i passaporti disponendo per i due l’obbligo di firma.
Il titolare dell’azienda è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per l’ipotesi di reato di cui art. 22, comma 12 del D.Lgs 286/98 e successive modifiche che prevede per il datore di lavoro che occupa alle proprie dipendenze lavoratori stranieri privi del permesso di soggiorno, la reclusione da 6 mesi a 3 anni e la multa di 5mila euro per ogni lavoratore impiegato.
Per i due irregolari sono scattate le denunce per l’ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato che prevede la pena dell’ammenda da 5mila a 10mila euro.
Inoltre, sono in corso accertamenti in merito agli aspetti fiscali legati alla vicenda, già delineati dalle Fiamme Gialle che, attraverso l’esecuzione di specifiche verifiche e controlli, segnalerà all’Agenzia delle Entrate ed all’Ispettorato Territoriale del Lavoro, i proventi “in nero” con cui sono state corrisposte ai braccianti le retribuzioni per le prestazioni di lavoro non regolarizzate e non certificate e, contestualmente, ristabilire le condizioni di legalità previdenziale e contributiva.
I controlli, in tutt’Italia, proseguiranno da parte dei vari Comandi Provinciali delle Fiamme Gialle anche nei prossimi giorni, nell’ambito di questa emergenza sanitaria nazionale.
Vincenzo Scarano
Collaboratore