“Ripartire” è davvero una strana parola.
Tutti ce lo chiediamo da tempo, sopratutto in questi ultimi giorni, quando anche i ricchi piangono.
Il “Coronavirus” ha amplificato i tanti problemi, che già c’erano mesi addietro, dei cittadini, commercianti ed imprenditori.
La politica ha sempre pensato ai propri interessi.
Causa del sistema?
Forse, ma sopratutto della gente che siede in alto, troppo in alto e con lauti guadagni che nessun povero mortale può permettersi.
Ci voleva il “Covid–19” per farlo capire meglio.
La situazione è grigia, anzi nera per tutti e lo vediamo dai dati mondiali di ciò che sta accadendo.
https://it.safetydetectives.com/novel-coronavirus-ncov-real-time-report/
Ma questo ce lo siamo meritato inginocchiandoci sempre più ai politici di turno che hanno fatto di noi tutti una classe utile solo a portare voti, ai soliti.
Il sistema è questo, rassegniamoci, nessuno lo cambierà.
Qualcuno ha pagato sino ad oggi per le morti di anziani, ma anche di giovani, causate da questa tragedia mondiale?
Qualcuno ha chiesto le dimissioni dei vertici dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) che, oltre ad aver sottovolutato una “semplice influenza”, ad oggi non hanno ancora confermato la pandemia nel mondo?
La Sanità pubblica è stata distrutta da politici che siedono ancora in posti di comando.
Siamo riusciti a contenere il tutto grazie all’alta professionalità dei medici ed alla solidarietà di tantissimi operatori sanitari, che hanno dato anche la loro vita per questa emergenza, ringraziati per un modesto aumento nell’ultima busta paga.
https://portale.fnomceo.it/elenco-dei-medici-caduti-nel-corso-dellepidemia-di-covid-19/
Anche nella nostra regione, nonostante alcune denunce e video di maltrattamenti ad anziani negli anni scorsi, tutto è stato chiuso in modo molto elegante con nessun colpevole.
La giustizia?
Cos’è?
E i tanti ammalati di tumore abbandonati dalle istituzioni e dall’INPS, oggi presieduta da un uomo del “M5s“, quelli che dovevano cambiare il mondo.
Tutto questo se lo chiede da tempo anche l’ADOC di Basilicata e il suo presidente Canio D‘Andrea, nella foto, che in una nota stampa spiega di un sistema regionale che fa acqua da tutte le parti.
“Ripartire! che strana parola – spiega D’Andrea che aggiunge – noi dell’ADOC ce lo chiediamo da un pò, ma tutti intendiamo la stessa cosa quando parliamo? A noi sembra di no, anzi che tutto questo sembra sia inteso dai vertici del governo regionale nel senso di dividersi la torta. Lo intuiamo dall’ignobile spettacolo delle manovre per assicurarsi una fetta di potere e scaricare le responsabilità su altri. Ad oggi, infatti sentiamo solo echi strani di giochi di Palazzo, ma di concreto per i cittadini cosa c’è? Niente! Le nostre richieste, ad oggi, sono state tutte ignorate! Abbiamo chiesto poco tempo fa, anche un incontro per monitorare il rincaro dei prezzi. Nessuna risposta. Abbiamo sollecitato provvedimenti per rinviare almeno di qualche mese le tasse regionali, provinciali e comunali e, invece, niente. Ci saremmo aspettati un’azione politica a difesa del tessuto produttivo della Basilicata. E, invece, niente! Non abbiamo visto un solo provvedimento utile ai cittadini lucani, a parte il pagamento rinviato, negli ultimi giorni, della misera bolletta dell’acqua. Pare che le persone, qui, siano importanti soltanto quando devono votare, poi, per il resto tutto resta uguale”.
“L’ADOC di Basilicata – prosegue D’Andrea – è da sempre impegnata a difendere i diritti dei cittadini e, anche in questo frangente non intende abdicare a questo ruolo. Sig. Generale/Presidente, Le chiediamo, con maggior forza, cosa state facendo per i lucani? Non parlateci di sforzi “immani” per fronteggiare la crisi in atto su cui stendiamo un velo pietoso. In questo campo abbiamo assistito ad episodi penosi e visto morire persone “bellamente ignorate” che chiedevano un tampone per accedere alle cure a cui avevano diritto. Non vogliamo, in nessun modo, speculare sulle tardive, inefficaci e inadeguate decisioni prese per fronteggiare la pandemia perchè speriamo in un’azione della magistratura. Azioni già intraprese dai congiunti delle povere vittime di queste scellerate decisioni e che speriamo non colpiscano gli incolpevoli operatori costretti a eseguire direttive inadeguate e scellerate. Vogliamo sapere cosa fate o pensate (tardivamente) di fare per risollevare questa martoriata regione a cui la pandemia sta dando l’ennesima mazzata. Ad oggi, abbiamo visto soltanto tristissima mediocrità, con assalto ai posti di potere e con importante salasso di risorse pubbliche per pochi nominati che, poi, si impegnano solo in guerre intestine per restare ai vertici del potere. Ci aspettiamo un pò di coraggio nelle scelte, nelle idee che possano dare un poco di sollievo ai nostri concittadini. Ci aspettiamo quel cambiamento promesso in campagna elettorale e che ad oggi, dopo più di un anno, nessuno ha visto. Noi dell’ADOC di Basilicata siamo qui a collaborare se ci offrite buone idee e a pungolarvi se continuerete nella vostra inutile, vergognosa e colpevole inerzia”.
Caro D’Andrea, come te, tanti altri hanno tentato di cambiare qualcosa in questa regione, ma a propri interessi e mai per l’intera comunità.
Questo dopo aver ricevuto qualcosa in cambio.
Rassegniamoci tutti, è il sistema.
Abbiamo tentato tutti, quasi tutti, di poterlo cambiare in ogni modo, anche alle ultime elezioni, ma non possiamo contro un potere che ci sovrasta ovunque.
Non si è stato in grado neanche di fornire le mascherine per una maggiore sicurezza alla popolazione in questi mesi, cosa vogliamo dire di più.
E i tanti scienziati e medici in tv, pagati molto bene, ma in contraddizione tra di loro, ne vogliamo parlare?
Meglio di no, lasciamo perdere!
Il 18 maggio prossimo apriranno altre attività commerciali, ma dove ci porterà questo?
Da nessuna parte sicuramente, il caos sarà totale e chi ne pagherà le conseguenze i commercianti ed imprenditori abbandonati da tutti insieme ai tanti cittadini che andranno avanti con tanta difficoltà mentre un amministratore regionale guadagna almeno 150mila euro in un solo anno.
Queste sono tre interviste realizzate dal giornalista Rocco Esposito ad alcuni commercianti del centro storico di Potenza che hanno voglia di ripartire nelle loro diverse attività, ma la preoccupazione è tanta per loro ed altri colleghi, purtroppo.
Rocco Becce
Direttore Editoriale