Per furti e danneggiamenti in zone industriali italiane, tra Basilicata, Campania, Lazio e Umbria, diversi arresti sono stati eseguiti nelle ultime ore dai militari dell’Arma della Compagnia di Sala Consilina, in collaborazione con i colleghi del “7° Nucleo Elicotteri Carabinieri” di Pontecagnano.
Il tutto è avvenuto all’alba di oggi, mercoledì 20 maggio, quando è stata data esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura della custodia cautelare in carcere, emessa in Basilicata, dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Lagonegro, in provincia di Potenza.
Su richiesta della locale Procura della Repubblica, sono stati tratti in arresto 4 cittadini di etnia rom, pluripregiudicati, domiciliati in Campania, presso il campo nomadi di Arzano, in provincia di Napoli.
A vario titolo, sono tutti ritenuti responsabili di furti aggravati ai danni di vari capannoni industriali situati in tutto il territorio nazionale.
Altre tre persone, sono state deferite, in stato di libertà, per gli stessi reati.
Uno dei destinatari della custodia cautelare, considerato il capo del campo nomadi, ora detenuto presso il carcere di Avellino, era evaso lo scorso mese di marzo, durante i disordini avvenuti in Puglia, nel carcere di Foggia.
L’indagine è partita in Campania, nell’inverno 2019, ed è stata condotta dalla Sezione Operativa della Compagnia di Sala Consilina, appartenente al Comando Provinciale Carabinieri di Salerno.
Le investigazioni sono state svolte mediante l’ausilio informativo dell’ufficio dell’esperto per la sicurezza presso l’Ambasciata Italiana in Romania del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia ed ha consentito di identificare il gruppo criminale composto da 7 persone.
La loro base logistica era nel campo nomadi, dedito alla commissione di reati predatori a danno di aziende situate in zone industriali di varie regioni del territorio nazionale.
Il modus operandi adottato per organizzare ed eseguire, in orario notturno, i furti aggravati, era caratterizzato dall’individuare capannoni di zone industriali posizionate a ridosso delle autostrade “A1” e “A2”, utilizzate come agili e celeri vie di fuga.
La banda penetrava all’interno mediante lo scardinamento delle serrande con autovetture, usate come arieti e con flex portatili.
La refurtiva veniva caricata a bordo di veicoli industriali e automezzi illecitamente prelevati in zona.
Le investigazioni hanno consentito di accertare la responsabilità degli indagati in ordine alla commissione di complessivi 29 episodi predatori, consumati presso le zone industriali di Ferentino e Colleferro, nel Lazio, in provincia di Roma, Anagni e nella provincia, Frosinone, Narni, in provincia di Terni, in Umbria, ad Atena Lucana, Sala Consilina e Polla, in provincia di Salerno e a Lauria, in provincia di Potenza.
In questi luoghi, come informa un comunicato stampa inviato dal Comando Provinciale Carabinieri di Salerno, venivano rubati attrezzi da lavoro, pneumatici, matasse di rame, generi alimentari pregiati e materiale informatico, del valore complessivo di circa 300mila euro.
In tutta l’operazione, denominata “Ombra“, i militari, circa 50, hanno anche recuperato e restituito ai legittimi proprietari 18 veicoli rubati, per un valore totale di circa 150mila euro.
Rocco Becce
Direttore Editoriale