Proseguono, in Basilicata, tra Matera e Potenza, i lavori, iniziati circa due settimane fa, per l’allestimento degli ospedali da campo, donati dal Qatar e destinati dal Ministero della Salute alla “Protezione Civile” della Regione Basilicata e della Regione Veneto.
Sul posto, ad operare nel capoluogo lucano, per l’allestimento della rete idrica e fognaria e poter contribuire, così, alla realizzazione di un’opera di tale importanza, sopratutto in questo momento molto particolare, oltre all’Esercito ed alla “Protezione Civile”, è presente anche l’Acquedotto Lucano che si farà carico di dotare di infrastrutture idropotabilii e fognarie necessarie ad accogliere gli ospedali.
Le strutture, per oltre 300 posti disponibili, potrebbero essere pronte già per la prossima settimana e serviranno ad una possibile nuova emergenza “Covid–19” o, speriamo, soltanto ad altre urgenze legate ad una normale attività sanitaria del “San Carlo“.
Come ad ogni iniziative, anche questa, ed è di prassi, è stata oggetto di qualche protesta.
Infatti, alcuni ambientalisti, si sono allarmati e preoccupati a causa del taglio di alcuni alberelli piazzati, già da tempo, nella zona centrale delle operazioni di montaggio delle strutture, ma di tanti altri alberi abbattuti nelle foreste del mondo, nulla è stato bloccato.
A Potenza, inoltre, sarà realizzata ed installata una “Casa dell’Acqua” dedicata ad una struttura che erogherà acqua di purissima qualità, dotata di sistemi di filtraggio di ultima generazione, rendendo, così, immediatamente disponibile la risorsa idrica per garantire considerevoli risparmi sull’utilizzo delle bottigliette d’acqua, anche al fine di salvaguardare e tutelare l’ambiente che ci circonda.
Ma a questo, nei prossimi mesi, ci dovremmo pensare davvero molto seriamente tutti quanti noi, dopo ciò accaduto e non deve restare solo un’idea o una politica, l’ambiente, ma ci vogliono fatti concreti nel mondo.
“L’utilizzo dell’acqua e dei servizi igienico-sanitari – afferma in una nota stampa, l’assessore alle Infrastrutture della Regione Basilicata, dott.ssa Donatella Merra – rappresenta l’elemento essenziale per la sicurezza sociale e la salute dei cittadini, per prevenire malattie infettive, assicurare approvvigionamenti idropotabili nei luoghi di residenza, di lavoro e di cura della popolazione e garantire l’efficienza di fondamentali misure di prevenzione primaria”.
Merra, inoltre, rivolge il sentito ringraziamento della Regione Basilicata ad Acquedotto Lucano, che a suo parere “ancora una volta testimonia concretamente la necessaria sinergia istituzionale, finalizzata a garantire servizi efficienti e di qualità per le nostre comunità, attraverso la realizzazione, il controllo e la manutenzione delle condotte idriche ai due ospedali, con le sue professionalità e competenze, per affrontare unitariamente la straordinaria e delicata emergenza per prevenire tutti i rischi legati alla gestione dell’acqua e dei reflui”.
L’assessore, infine, spiega che “anche l’Istituto Superiore di Sanità ha ritenuto efficaci nell’abbattimento del virus le pratiche di depurazione attualmente adottate e che non sono state riscontrate evidenze di trasmissione a livello di sistemi fognari e trattamento delle acque reflue”.
“Ancora una volta Acquedotto Lucano – afferma, invece, l’amministratore unico della società, dott. Giandomenico Marchese – è in campo per fronteggiare questa emergenza accanto alla comunità lucana e alla sua massima Istituzione. Il gestore sta procedendo con celerità alla realizzazione, per quanto di competenza, delle opere di infrastrutturazione dell’area destinata ad accogliere l’ospedale da campo donato dallo Stato del Quatar. In una fase difficile e delicata di emergenza a livello mondiale – aggiunge Marchese – considero un privilegio poter offrire un contributo alla realizzazione in tempi ristretti di un’opera di tale importanza per la comunità lucana”.
“Oggi più che mai – continua Marchese – il ruolo e la sicurezza dell’acqua e dei servizi igienico-sanitari rappresentano un presidio essenziale di prevenzione sanitaria, non solo in termini di approvvigionamento idropotabile dell’intera comunità, ma anche di igiene nei luoghi di cura e negli ambienti di vita e di lavoro. Il gestore, infatti, ha già manifestato particolare sensibilità sul tema della valutazione e gestione del rischio per le acque destinate al consumo umano predisponendo i “Piani di Sicurezza dell’Acqua” (PSA, Water Safety Plans), in collaborazione con l’Istituto Superiore della Sanità che, tra l’altro, prevedono un approccio preventivo e proattivo nella gestione del rischio sanitario”.
In questi giorni abbiamo seguito parte dei lavori e la notizia la corrediamo di foto e video realizzati sul posto, in attesa della realizzazione totale della struttura sanitaria.
Rocco Becce
Direttore Editoriale