Da mercoledì prossimo 3 giugno al via alla libera circolazione in tutt’Italia e, forse, anche dall’estero già dal prossimo 15 giugno.
La politica, spinta da esigenze comprensibili, ha autorizzato lo spostamento tra le varie regioni italiane, nonostante i pareri contrari di alcuni esperti sanitari.
La Basilicata è la prima regione con zero casi contagi e i morti segnati da questa emergenza sanitaria mondiale “Covid–19” sono stati causati soltanto dalla non chiusura ad inizio di questo dramma, in parte causato dal non conoscere bene la gravità della situazione a cui si andava incontro e anche per colpe che nessuno mai pagherà.
L’unica nostra salvezza potrebbe essere la mascherina e la distanza sociale da mantenere dalle persone, anche dai familiari, come da ultimo D.P.C.M. sul “Coronavirus“, ma questo, in tanti, continuano a fare orecchie da mercante, tant’è vero che, proprio oggi, in giro per l’Italia, si sono tenute manifestazioni senza alcuna minima attenzione alla distanza di sicurezza.
La seconda ondata era stata già prevista nei prossimi mesi dai migliori infettivologi italiani che avevano anche proposto di evitare un’apertura totale, ma programmata e addirittura tra un mese, come confermato in queste ultime ore dal dott. Massimo Galli.
Gli interessi sono tanti e indiscutibili, ma anche la confusione.
Dobbiamo ringraziare soltanto la grande professionalità dei nostri bravi medici ed operatori sanitari se questa emergenza al momento sembra essere abbastanza migliorata e, non, invece, alla “fortuna”, come commentato da un nostro politico regionale, l’assessore alla Salute, Rocco Luigi Leone, che, così, ha sollevato alcune polemiche da parte del presidente dell’OMCeO della provincia di Potenza, Rocco Paternò.
“Al momento non ci sono ragioni per rivedere la già programmata riapertura – ha, invece, commentato il ministro alla Salute, il lucano Roberto Speranza che ha anche aggiunto – monitoreremo ancora nelle prossime ore l’andamento della curva”.
In tanti, invece, se l’erano già chiesto nei giorni scorsi del perchè erano state autorizzate a riaprire alcune attività commerciali, anche se non necessarie.
La risposta già la sapete.
Sarebbe stato, invece, più opportuno aiutare tutti, cosa che non è stata fatta, nonostante i tanti proclami lanciati quotidianamente da chi è interessato solo ad una comoda poltrona nelle sedi istituzionali di ogni tipo.
Infine, un altro tassello manca a questa storia incredibile.
Ovunque si sottovaluta il problema e la gravità della situazione, infatti, non tutti rispettano ciò che dovremmo fare in questo periodo.
Giusto per ricordarvi, in Italia sono 232.664 i casi totali dall’inizio della pandemia, tra questi 43.691 sono le persone attualmente positive, 33.340 le decedute e 155.633 le guarite.
Nel mondo sono 5 milioni e 774.246 i contagi e i morti 360.027.
Cosa vogliamo, ancora di più di questi numeri?
Rocco Becce
Direttore Editoriale