1) Eustachio Vincenzo Cancelliere, di anni 33, nato a Matera, all’epoca dei fatti legale rappresentante pro tempore dell’A.S.D. “Polisportiva G. Moramarco”;
2) Francesco Paolo Biagio Carlucci, di anni 70, nato a Matera, all’epoca dei fatti legale rappresentante pro tempore dell’A.S.D. “Polisportiva Gruppo Sportivo;
3) Vito Michele Iacovone, di anni 76, nato a Matera, all’epoca dei fatti legale rappresentante pro tempore della A.S.D. “Club Basilicata Matera”;
4) Emanuele Vizziello, di anni 47, nato a Matera, all’epoca dei fatti legale rappresentante pro tempore dell’A.S.D. “Polisportiva Rocco Scotellaro”.
Sono queste le quattro persone arrestate nella mattinata di oggi, mercoledì 3 giugno, dai Carabinieri del Comando Provinciale di Matera, guidato dal Ten. Col. Samuele Sighinolfi, ed ora finite ai domiciliari.
Tutte sono accusate di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, mediante induzione in errore (artt. 640 bis, 81, 48 e 479 C.P.).
I provvedimenti cautelari emessi dal Giudice per le Indagini Preliminari, su richiesta della Procura della Repubblica di Matera, sono stati eseguiti nelle città dei Sassi e di Ravenna, a conclusione di indagini condotte dai Carabinieri della locale Stazione e, contestualmente, sono stati sottoposti a sequestro preventivo, beni del valore di 75mila euro circa.
L’attività investigativa è partita dopo la denuncia presentata nel febbraio 2017 da una 38enne del posto, laureata in Scienze motorie, la quale, in seguito ad un accesso agli atti presentato presso l’Ufficio Sport, appurava, a sua insaputa, di essere stata indicata quale direttore responsabile tecnico, nell’ambito di diversi progetti, presentati dal 2010 al 2015, da alcune associazioni sportive del posto, presso l’Ente Provincia, e finalizzati ad ottenere contributi economici per la promozione dello sport, in relazione a specifici bandi pubblicati.
Le fasi successive delle attività di indagine hanno consentito di cristallizzare le responsabilità penali delle 4 persone precedentemente indicate che, dal 2010 al 2017, in qualità di legali rappresentanti di associazioni sportive dilettantistiche, hanno adottato un collaudato meccanismo fraudolento con il quale sono riusciti a procurarsi ingiusti profitti pari alla somma in questione, per finanziamenti e contributi erogati dalla Provincia, in relazione ai progetti, da loro presentati, finalizzati alla promozione delle attività fisico-motorie e ludico-sportive, in relazione a specifici bandi annuali pubblicati dall’Ente.
In particolare gli indagati hanno presentato all’Ufficio Sport, i progetti in questione, tutti supportati da documentazione riportante dati falsi dei responsabili, direttori tecnici, collaboratori e istruttori, inseriti nei progetti, oltre a non riconoscere le proprie firme, erano ignari di tutto ciò, oltre a dichiarazioni per compensi occasionali e ricevute, fatture delle spese affrontate che erano false nell’importo o nella casuale.
Inoltre, mediante la presentazione della documentazione falsa, con la quale attestavano la sussistenza dei requisiti previsti dai rispettivi bandi per l’ammissione ai progetti in parola, inducevano in errore i preposti ai controlli della Provincia sulla veridicità delle dichiarazioni, sulla scorta dei quali venivano elargiti i contributi economici.
Nel corso delle operazioni, si è proceduto, così, al sequestro preventivo, a carico degli indagati, di diversi beni nella loro disponibilità, ai fini di confisca, per un valore corrispondente all’illecito profitto conseguito dalla truffa perpetrata da parte di ciascuno di loro.
Le indagini sono state coordinate dal Procuratore della Repubblica di Matera, dott. Pietro Argentino, e dal pm, dott.ssa Annafranca Ventricelli, mentre i provvedimenti cautelari sono stati emessi dal Giudice per le Indagini Preliminari, dott. Angelo Onorati ed oggi, durante una conferenza stampa svoltasi presso il Comando Provinciale dei Carabinieri, sono stati forniti tutti i minimi dettagli dell’operazione denominata “Vivi lo Sport” che ha visto impegnati oltre 30 militari dell’Arma.
Rocco Becce
Direttore Editoriale