È di 349mila euro la somma di una truffa perpetrata da un commercialista, all’epoca dei fatti titolare, nelle Marche, a San Benedetto del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno, di uno studio professionale, oggi chiuso.
Il tutto è stato quantificato sulla scorta dei bollettini falsificati presentati all’incasso, con i quali era riuscito ad ottenere i corrispondenti voucher, con la complicità di due dipendenti dell’INPS (Istituto Nazionale di Previdenza Sociale).
Per i tre, nei giorni scorsi, è scattata la denuncia all’Autorità Giudiziaria per i reati di falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in certificati o autorizzazioni amministrative e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche ai danni dell’INPS, di cui agli articoli 477 e 640-bis del codice penale.
L’indagine di Polizia Economico-Finanziaria è stata avviata dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ascoli Piceno, guidato dal Col. Michele Iadarola, delegata dalla locale Procura della Repubblica, durante un’operazione denominata “Voucher“, tesa a verificare la corretta osservanza delle prescrizioni di carattere tributario.
Adempimenti, nel loro complesso, non del tutto rispettati, come confermato dalle violazioni constatate dai militari della Compagnia di San Benedetto del Tronto, che hanno rilevato l’omessa presentazione della dichiarazione dei redditi per un’annualità d’imposta.
Un’entità alquanto ingente, quella evasa, che ha portato le Fiamme Gialle ad avviare in un primo momento anche le interlocuzioni del caso con l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Ascoli Piceno, rilevando l’esistenza di una serie di procedimenti che, già dal 2015, avevano comportato la sospensione dall’esercizio professionale per 3 mesi e la contestuale attivazione di una vigilanza di circostanza, interrottasi nell’ottobre del 2018 a seguito della cancellazione dall’Albo, richiesta dallo stesso indagato.
Quindi, l’attenzione investigativa delle Fiamme Gialle è stata rivolta verso l’origine del denaro, fino a quel momento sconosciuto al Fisco.
Rocco Becce
Direttore Editoriale