Come da programma, in Puglia a Bari, si è conclusa oggi, lunedì 29 giugno, l’Assemblea Straordinaria della “Banca Popolare di Bari” in Amministrazione Straordinaria, convocata a norma di legge e ai sensi dell’art. 21 dello statuto.
Alla riunione erano presenti i soci del più grande istituto finanziario del Sud che si sono espressi a favore del piano di rilancio con 35mila voti raccolti, che ha consentito di raggiungere il quorum già in prima convocazione.
È stata, così, approvata la trasformazione in S.p.A. (Società per Azioni), dotata di personalità giuridica e un’autonomia patrimoniale perfetta, nella quale le partecipazioni dei soci sono rappresentate da titoli trasferibili, le cosiddette azioni e l’aumento di capitale, previa copertura delle perdite maturate al 31 marzo scorso.
I tre punti discussi, in considerazione dell’emergenza epidemiologica Covid–19“, sono stati i seguenti:
1) La presa d’atto della situazione patrimoniale al 31 marzo scorso, dell’intervenuta riduzione a zero del capitale sociale per effetto delle perdite maturate a tale data e della ricostituzione di un patrimonio netto positivo pari a 10 milioni di euro per effetto dei versamenti del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi e subordinati alla trasformazione e all’aumento del capitale di cui ai punti 2 e 3;
2) La proposta di cambiamento in società per azioni e conseguente adozione di un nuovo testo statutario;
3) La proposta di aumento del capitale sociale a pagamento e in via inscindibile con esclusione del diritto di opzione ai sensi dell’art. 2441, commi 5 e 6, cod. civ., per un importo complessivo pari a 933.246.586 euro da offrire in sottoscrizione al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi e a Banca del Mezzogiorno – MedioCredito Centrale S.p.A.
Sono intervenuti in Assemblea, oltre il 50% dei soci aventi diritto ed hanno votato a favore delle delibere circa il 96% degli intervenuti.
Una partecipazione eccezionale in cui, insieme alle sigle sindacali, sono stati raggiunti i quorum costitutivi e tutte le delibere sono state approvate con maggioranze ampiamente superiori a quelle previste dalla legge e dallo Statuto.
È stato compiuto un passo importante per il rafforzamento patrimoniale e della governance della Banca, che consente di dare avvio alla fase di rilancio, nell’interesse degli azionisti, delle imprese, dei clienti, dei lavoratori e di tutto il territorio interessati.
Un voto fondamentale perchè il sì dei soci darà il via libera al piano di rilancio da 1,6 miliardi di euro stanziati da Fondo Interbancario e da Mediocredito centrale, braccio operativo del ministero delle Finanze che, con un esborso di 430 milioni di euro, otterrà il 97% del capitale della banca.
Soldi che serviranno principalmente per coprire le perdite per 1 miliardo e 144 milioni di euro lasciate dalla precedente gestione della banca guidata dalla famiglia Jacobini, per oltre 40 anni al timone dell’istituto che, nei mesi scorsi ha avuto problemi con la giustizia, in concomitanza con il commissariamento della banca e l’estromissione della dirigenza, come da link qui pubblicato.
Titoli invenduti avevano provocato delusioni e proteste dei soci, sfociate in centinaia di cause contro la banca, ma che, ora, grazie ai commissari ha riportato il tutto ad una posizione diversa, con un accordo che prevede 650 esuberi, un taglio di filiali e prepensionamenti al personale, dopo un patrimonio negativo arrivato a circa 346 milioni di euro.
Un risultato straordinario che dimostra l’interesse e la rilevanza del progetto presentato, di una Banca del Mezzogiorno e per il Mezzogiorno, come informa, in una nota, l’Ufficio Stampa “Comin & Partners“, che potrà dare un migliore futuro ai dipendenti e alla sua numerosa clientela presente anche in Basilicata.
Il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri, anche a nome del governo, ha espresso grande soddisfazione per l’esito raggiunto nel corso della mattinata.
Rocco Becce
Direttore Editoriale