Con l’avvio dell’attività didattica, in Basilicata, a Potenza, nel Campus Universitario di Macchia Romana, dal prossimo 1 ottobre, riapre il bar, dal lunedì al venerdì, dalle ore 7.30 alle ore 19.00.
Come informa un comunicato stampa inviato in redazione, il contratto di affidamento del servizio, della durata della concessione di 6 anni, è stato firmato oggi, dal dg dell’Università della Basilicata, Giuseppe Romaniello e dal concessionario, Francesco D’Ambrosio, della “Fd Srl“.
L’Ateneo lucano, proseguendo nella politica di risparmio e tutela ambientale, iniziata ormai da anni, ha, inoltre, scelto la filosofia di ristorazione “plastic free” anche per il servizio del bar, così, come fatto per la mensa.
“La riapertura non è solo, e semplicemente, la restituzione di un servizio alla comunità accademica e studentesca. La cultura della sostenibilità – hanno spiegato la Rettrice e il dg dell’Unibas – è stata al centro della nostra azione in questi anni, e anche con la concessione del servizio di bar e piccola ristorazione per il Campus di Macchia Romana abbiamo voluto continuare questa politica. L’università è il luogo dei saperi, della conoscenza, ma anche dello sviluppo di una coscienza ambientale per i nostri studenti”.
La valutazione delle candidature è stata centrata sulle proposte del concessionario per eseguire il contratto in modo da arrecare il minore impatto possibile sull’ambiente, attraverso l’applicazione di un sistema di gestione ambientale, progettato nel rispetto delle normative ISO 14001 e di specifici criteri ambientali minimi, che costituiscono la griglia di valutazione delle offerte.
La concessione rientra tra le azioni di “Green Public Procurement” poste in essere dall’Ateneo, in coerenza con le strategie e i temi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.
In questo modo, si intende proseguire e rafforzare il percorso di rispetto dell’ambiente e dei consumi, dopo le iniziative che hanno riguardato la produzione di energia da fonti rinnovabili nel Campus di Potenza, e la distribuzione di borracce in alluminio per abbattere i consumi di plastica.
A questo si aggiunge la fornitura di prodotti locali, a chilometro zero, e acquisti di merce da produttori biologici e di origine controllata.
Redazione