Un’operazione contro il caporalato è stata portata a termine, nei giorni scorsi, in Basilicata, tra Lavello, Senise e Venosa, dai Carabinieri del Comando Provinciale di Potenza, guidato dal Colonnello Nicola Albanese.
48 sono le persone denunciate all’Autorità Giudiziaria competente per l’impiego di manodopera irregolare in agricoltura, responsabili, a vario titolo, di occupazione abusiva di edifici in concorso e violazioni in materia di immigrazione ed impiego dei lavoratori, a cui si aggiungono 15 cittadini, quasi tutti di origini extracomunitarie, sanzionati in via amministrativa per l’inosservanza delle norme di distanziamento fisico imposte per evitare il contagio da “Covid–19”.
Ad eseguire i controlli a tappeto per la prevenzionee la repressione del caporalato, i Carabinieri delle Stazioni di Lavello, Senise e Venosa, con l’ausilio dei militari del Nucleo Ispettorato del Lavoro e personale dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Potenza.
Durante i controlli sono stati ritrovati 7 fabbricati rurali, di proprietà privata, allestiti come dimora temporanee ed occupati abusivamente da 47 persone di origini africane, di età compresa tra i 22 ed i 60 anni circa, risultati regolarmente presenti sul territorio nazionale, ad eccezione di due di loro, deferiti a piede libero per il mancato rispetto delle norme sull’immigrazione, nei cui confronti sono state avviate le procedure finalizzate allo loro espulsione.
Nel corso degli accertamenti, gli operanti hanno dovuto constatare, purtroppo, quali siano le precarie condizioni igienico-sanitarie in cui vivevano i migranti, impiegati nei campi agricoli della zona, principalmente nella raccolta del pomodoro.
Al termine delle attività tutti i cittadini extracomunitari hanno lasciato libere le strutture occupate.
Le verifiche sono state condotte anche su strada, lungo le arterie che conducono alle varie imprese agricole dove giungono i lavoratori stagionali e in due circostanze, 15 di loro, tra cui un residente nel potentino, sono stati sorpresi mentre viaggiavano su veicoli, privi di qualsiasi dispositivo di protezione in uso e stipati all’interno, per cui gli stessi sono stati sanzionati per la somma di 8mila euro, per la mancata osservanza delle vigenti norme “Covid”.
Inoltre, i conducenti, sono stati colti alla guida senza aver mai conseguito la patente, motivo per cui due automezzi sono stati sottoposti a fermo amministrativo.
In un’azienda di Senise, al legale rappresentante è stata contesta una sanzione di 1.700 euro per aver omesso di detenere documentazione relativa alla tracciabilità delle retribuzione del personale dipendente.
In un ultimo caso, il responsabile dell’impresa è stato deferito all’A.G. e comminata una sanzione di 7.200 euro, per aver impiegato irregolarmente due lavoratori e omesso la visita medica.
Rocco Becce
Direttore Editoriale