Si chiama A.D.M., il dipendente infedele del CROB (Centro di Riferimento Oncologico della Basiicata), di Rionero in Vulture, in provincia di Potenza, assunto con contratto a tempo indeterminato ed accusato di peculato e accesso abusivo al sistema telematico della struttura sanitaria.
L’uomo, in ragione del suo incarico di pubblico servizio, approfittando della mansione di addetto alla cassa, con accessi abusivi al sistema informatico della sanità pubblica, a fronte del regolare pagamento del ticket per le prestazioni sanitarie da parte dei pazienti, aveva effettuato operazioni fittizie di rimborso.
Secondo gli investigatori, indebitamente e fraudolentemente, l’accusato si era appropriato di circa 2mila euro, somma che era nella propria disponibilità.
Ed è per questo che nella mattinata di oggi, mercoledì 7 ottobre, su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Potenza, che ha coordinato le indagini, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Potenza, hanno dato esecuzione alla misura cautelare interditiva della sospensione dall’esercizio di pubblico servizio per la durata di mesi 6.
Insieme al provvedimento cautelare personale, emesso dal G.I.P. del locale Tribunale, è stato eseguito anche il sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, per l’equivalente delle somme di cui l’indagato si era appropriato indebitamente, su ben 56 operrazioni illecite, effettuate in un anno e mezzo, tutte documentate dalle indagini.
Le attività investigative, condotte anche con l’ausilio di militari del N.A.S. (Nucleo Antisofisticazioni e Sanità) di Potenza, che hanno consentito di ricostruire quanto avvenuto, si sono sostanziate attraverso sia l’escussione di circa 300 pazienti che l’analisi della relativa documentazione acquisita presso gli uffici del C.U.P. (Centro Unico di Prenotazione) della Regione Basilicata.
Rocco Becce
Direttore Editoriale