Sono mesi che seguiamo con molto interesse l’evoluzione che riguardano gli allestimenti, in Basilicata, degli ospedali donati dal Qatar, a Potenza e Matera, come da link qui pubblicato.
Già da tempo, si diceva che i lavori erano già iniziati.
Sul posto, nei pressi del “San Carlo“, siamo stati già nei giorni iniziali alle operazioni di montaggio, dove sono stati investiti molti soldi, ma senza portare a compimento un’opera che potrebbe essere di grande utilità in questo periodo per alleggerire le strutture sanitarie o per dare spazio a controlli mirati legati alla seconda ondata in corso dell’emergenza “Covid-19“.
Da qualche giorno, l’unico a lavorare è un operaio che ha incominciato a posizionare un cancello all’ingresso delle due strutture.
Dopo diversi lavori eseguiti e molte lamentele da parte di alcuni esponenti politici locali e regionali, nulla ancora di definitivo si muove all’orizzonte, mentre i morti e i contagi salgono anche da noi.
Nelle scorse settimane, precisamente lo scorso 28 ottobre, l’assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità della Regione Basilicata, Donatella Merra, nella foto, aveva dichiarato che si andava verso il completamento delle tendostrutture lucane, con questa nota stampa inviata in redazione.
“In questa fase di recrudescenza della pandemia le tendostrutture donate dallo Stato del Qatar si rivelano una valida integrazione del sistema sanitario lucano e, grazie, alle attività dell’Ufficio regionale di Protezione Civile si va finalmente verso un completamento delle strutture installate, presso gli ospedali di Potenza e Matera, in aree appositamente urbanizzate. La Protezione Civile regionale, acquisita in data 21 ottobre l’autorizzazione all’impiego delle risorse economiche da parte del Dirigente generale del Dipartimento Politiche della Persona ha immediatamente definito e predisposto, d’intesa e in collaborazione con la Stazione Unica Appaltante, le procedure per l’affidamento delle forniture per il rafforzamento strutturale ed il completamento delle tendostrutture”.
Intanto, in Basilicata, si pensa anche di allestire altri ospedali tra Chiaramonte, Maratea, Stigliano e Venosa, per poter ricoverare i pazienti risultati positivi da “Covid–19“, meno gravi.
Sicuramente una notizia, davvero positiva, questa.
Ma la domanda che si pongono in tanti è perchè ciò non è stato predisposto e realizzato tempo addietro, visto che già si sapeva di una, possibile, seconda ondata di contagi in arrivo anche da noi, dopo le dannose aperture da parte del governo e i pochi controlli della movida notturna della scorsa estate, in tutt’Italia?
Rocco Becce
Direttore Editoriale