Un pò tardi, ma sempre in tempo, sicuramente per non peggiorare la situazione dei contagi da “Covid–19“, anche a causa dei trasporti, oramai incontrollabili, le scuole, primarie e secondarie, di primo grado, della Basilicata, resteranno chiuse dal prossimo martedì 17 novembre, sino al 3 dicembre.
A deciderlo, un’ordinanza, la n. 44, del presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, a seguito di una lunga riunione dell’unità di crisi, come informato in un comunicato stampa inviato in redazione pochi minuti fa.
“Abbiamo monitorato da subito i trend dei contagi derivanti dalla riapertura delle scuole – ha spiegato Bardi – e cercato fino all’ultimo di evitare queste ulteriori misure restrittive, sia perchè siamo pienamente consapevoli che la didattica in presenza è di fondamentale importanza per la crescita di questi studenti, in un momento delicato della loro formazione, sia perchè che la chiusura delle scuole comporta un notevole disagio ai genitori costretti a riorganizzarsi per rendere compatibile il lavoro con l’assistenza ai propri figli. Purtroppo la pandemia che non allenta la sua morsa in tutt’Italia, ci impone di trasformare in misure restrittive tutti i trend su cui leggiamo possibili peggioramenti, nell’esclusiva necessità di tutelare la salute della nostra comunità. Tuttavia, abbiamo deciso la chiusura di queste scuole solo per due settimane. Monitoreremo quotidianamente i dati e, se la situazione dovesse migliorare, potremo anche interrompere preventivamente la misura. In questa seconda ondata ci siamo dati due parole d’ordine: prevenzione e responsabilità. È quello che stiamo facendo, abbiamo rafforzato il piano sanitario. Proprio oggi, abbiamo annunciato che a breve saranno disponibili ulteriori 50 posti per pazienti Covid, grazie agli ospedali da campo tra poco operativi a Potenza e Matera. Non solo, vista la situazione, stiamo studiando già provvedimenti di sostegno economico aggiuntivi a quelli annunciati dal governo, di cui sollecitiamo ancora una volta l’erogazione”.
“L’obiettivo – aggiunge Bardi – è come già successo nel corso della prima ondata, grazie a tutti i nostri provvedimenti, compreso quest’ultimo sulle scuole, di riuscire a rallentare la diffusione del contagio. Sono certo che le famiglie lucane comprenderanno l’importanza di questa scelta che richiede uno sforzo temporaneo nell’interesse dell’intera comunità e l’auspicio è che, grazie anche a questa decisione, si possa tutti tornare quanto prima alla normalità sicuri e protetti. Andiamo avanti con forza di volontà e fiducia”.
“La decisione, in questo momento necessaria, di prevedere qualche giorno di didattica a distanza per le scuole primarie e secondarie di primo grado, servirà a diminuire la diffusione del virus e la conseguente pressione sulle strutture ospedaliere lucane. Se da un lato è acclarato che, in caso di positività al “Covid–19“, in età pediatrica esiste una ridotta propensione a sviluppare sintomi della malattia, dall’altro è scientificamente provato – spiega Bardi – che nei soggetti più piccoli la carica virale è uguale, talvolta superiore, a quella degli adulti. E questo binomio, assenza di sintomatologia e possibilità di infettare persone più deboli, soprattutto fuori dall’ambiente scolastico, rischia di far crescere ulteriormente la curva dei contagi. E non possiamo permettercelo. Sulla base del monitoraggio condotto dalla task force regionale nel periodo che va dallo scorso 24 settembre, ovvero dall’avvio delle attività scolastiche, fino allo scorso 12 novembre, abbiamo registrato incrementi percentuali significativi di casi positivi del 261,90%, per le fasce di età della scuola primaria, del 173,17%, per quelle della secondaria di I grado e del 237,14%, per quelle della secondaria di II grado. Numeri che sono in linea con l’aumento dei contagi tra i soggetti adulti e che contribuiscono a consegnare alla Basilicata un indice Rt pari a 1,63 nella settimana che va dal 2 all’8 novembre scorso, con la conseguenza che la classificazione del Ministero della Salute e dell’Istituto superiore di sanità colloca il nostro territorio in uno scenario compatibile con il 3 e tendente al 4, ossia quello a rischio molto alto. Ho adottato questo provvedimento – conclude Bardi – anche dopo aver sentito il parere dell’Anci e di tutte le componenti dell’unità di crisi. Al netto delle critiche costruttive, delle polemiche strumentali, delle possibili diversità di visione sulle azioni da mettere in campo per contrastare l’epidemia, chi ricopre un ruolo di governo, dopo aver condiviso e valutato ogni aspetto con tutti gli attori coinvolti, deve prendere una decisione. E assumendomene la piena responsabilità politica, con l’ultima ordinanza ho scelto di far prevalere l’interesse pubblico legato alla salvaguardia del diritto primario alla salute dei ragazzi e delle loro famiglie”.
Intanto, l’amministrazione comunale di Potenza, informa che solo per domani, lunedì 16 novembre inizierà il servizio di refezione scolastica.
A seguito dell’ordinanza emessa da Bardi, la stessa refezione proseguirà dal giorno 17 novembre, per la sola scuola dell’Infanzia, essendo stata disposta la chiusura degli altri ordini scolastici.
Redazione