Per verificare l’osservanza delle norme anti Covid, in Basilicata serrati controlli sono stati eseguiti da parte della Polizia di Stato.
Gli agenti, in servizio presso la Squadra Amministrativa della Questura di Potenza e presso il Reparto Prevenzione Crimine Basilicata, nella serata di ieri, si sono recati presso il centro storico cittadino e nelle zone limitrofe del capoluogo lucano.
Durante l’attività, numerose le verifiche fatte a veicoli, persone ed esercizi pubblici.
In alcuni “Internet Point”, sono stati rilevati delle situazioni che consentivano il collegamento via web su piattaforme che permettono di effettuare scommesse su eventi sportivi a distanza, nonostante il divieto imposto dall’ordinanza emessa dal Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, che prevedeva la sospensione di tale attività.
Ai titolari è stata contestata l’infrazione prevista dell’art. 1 e 2 D.L. 16 maggio 2020 n.33 che prevede una sanzione amministrativa da 400 a 1.000 euro.
Simili controlli hanno interessato anche il personale della Questura di Matera che, nel centro cittadino, ha scoperto e chiuso una sala scommesse in funzione nonostante le prescrizioni anti Covid-19
Al momento delle verifiche, la saracinesca d’ingresso era sollevata a metà e all’interno vi erano un dipendente ed un cliente che, da poco, aveva versato una somma di denaro per pagare una ricarica da gioco online.
Inoltre, gli accertamenti svolti hanno permesso di riscontrare che nel registratore di cassa vi era denaro contante di vario taglio, oltre a due monitor accesi.
Approfondite verifiche hanno consentito di appurare che l’attività di scommesse veniva esercita da diversi giorni con lo stratagemma delle ricariche online eseguite dal dipendente del centro scommesse.
Successivamente i clienti si recavano sul posto, accedevano all’interno e pagavano il dovuto per, poi, uscire, di nascosto, il tutto in violazione delle disposizioni vigenti.
È stata pertanto applicata una sanzione amministrativa di 400 euro, oltre alla chiusura dell’attività per cinque giorni e la conseguenziale segnalazione alla locale Prefettura.
Donatina Lacerenza
Collaboratore