Ritorniamo per l’ennesima volta a parlare di cinghiali e della loro invasione.
Questo, non solo in Basilicata, definita da più parti, una vera e propria emergenza, per le varie coltivazioni distrutte, oltre agli incidenti causati sulle strade ed al pericolo sanitario.
Infatti, potrebbero contagiare altri animali domestici e anche l’uomo.
A lanciare l’allarme nei mesi scorsi, di questa non remota possibilità, è stata l’ARA (Associazione Regionale Allevatori) della Basilicata, presieduta da Palmiro Ferramosca, come da link qui pubblicato.
Finalmente, nelle ultime ore, per il prelievo dei cinghiali, in Basilicata, per la gioia dei cacciatori e a favore dell’ambiente, è stato consentito lo spostamento tra i comuni.
A comunicarlo è l’assessore regionale alle Politiche Agricole e Forestali, Francesco Fanelli che, nelle scorse settimane, si era impegnato, nel settore, all’attuazione ai piani di gestione di questo tipo, anche al di fuori del proprio comune di residenza e, comunque, nell’ambito di appartenenza, esclusivamente da parte dei selecontrollori autorizzati, secondo le modalità di appostamento e girata.
Questo è avvenuto subito dopo l’entrata della Basilicata in zona arancione, per poter consentire di poter effettuare l’attività venatoria su tutto il territorio regionale, in merito alla specie animale, che costituisce una grave emergenza regionale su diversi ambiti.
Ciò, sempre nel rispetto delle misure di prevenzione del contagio da “Covid–19“, consentirà di proseguire il prelievo della specie, finalizzata al raggiungimento del numero dei capi, così, come previsto dai piani di gestione regionale.
Redazione