POLITICA “Il conferimento del Diploma europeo delle Aree Protette al Parco Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane è una notizia che ci riempie di orgoglio. Si tratta di un prestigioso riconoscimento, che attesta ancora una volta le straordinarie qualità di un’area protetta della Basilicata, della sua biodiversità ed anche degli sforzi che insieme le istituzioni preposte, dal Parco, ai comuni interessati, alla stessa regione, stanno facendo per valorizzare quest’area”. È quanto affermato dalll’assessore regionale all’Ambiente, Gianni Rosa, commentando la notizia del conferimento del diploma europeo delle Aree Protette al Parco di Gallipoli Cognato, nell’esprimere il proprio plauso per il lavoro svolto dal Parco per la tutela di un’area dove, sono presenti emergenze naturalistiche di grande rilievo. Il Diploma Europeo delle Aree Protette viene conferito dal 1965 ad aree naturali e paesaggi di particolare importanza dal punto di vista della conservazione della diversità biologica, geologica e paesaggistica. È stato conferito a 71 aree distribuite in 26 Paesi europei e in Italia sono 7 le aree ad essere state insignite questo riconoscimento. L’ultima zona, ad averla ottenuta, prima del Parco di Gallipoli Cognato, è stato quella del Gran Paradiso nel 2006. Il Parco Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane è l’unica area protetta a Sud di Roma ad aver ottenuto il diploma, che è il risultato della candidatura avanzata due anni fa dal Ministero dell’Ambiente, a seguito di proposta del Consiglio Direttivo del Parco, avallata dal Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata.
CRONACA Ancora un week end di intenso lavoro per le pattuglie della Polizia Stradale che, su input della Direzione Centrale delle Specialità della Polizia di Stato, hanno monitorato le tratte autostradali e le vie di grande comunicazione, in particolare quelle che conducono ai luoghi maggiormente frequentati di notte, al fine di individuare i conducenti di veicoli, poco virtuosi che, con le loro scellerate condotte di guida, rappresentano sulle strade un serio pericolo per sé e per gli altri. Nel dispositivo sono stati impiegati 32.377 equipaggi, supportati da velivoli messi a disposizione del Servizio Aereo del Dipartimento P.S, che hanno proceduto a ritirare 218 patenti e a defalcare 12.111 punti. I controlli hanno interessato sul territorio 16.450 persone e 14.692 veicoli, con 10.361 infrazioni accertate, 51 conducenti risultati positivi all’etilometro e 9 al consumo di droghe. A 940 automobilisti che correvano troppo sarà contestata la velocità eccessiva, mentre 815 erano senza cinture e 327 con il cellulare in mano. L’attività non si è limitata alla sicurezza della circolazione, tant’è che gli investigatori schierati in campo hanno arrestato 8 persone tra spacciatori e ladri, denunciandone a piede libero 102 e sequestrando, per violazioni amministrative o penali, 45 veicoli. È stata ritirata la patente di guida ad un 44enne di Brugine, in provincia di Padova, per guida in stato di ebrezza che in una Alfa Romeo 147, è stato fermato dopo un breve inseguimento per le vie di Padova dagli agenti del Distaccamento Polizia Stradale di Piove di Sacco che lo hanno sottoposto all’etilotest riscontrando un tasso alcolemico pari a 1.58g/l. Patente ritirata, dunque, e autovettura affidata alla sorella dell’uomo, giunta sul posto. In Campania, sulla Tangenziale di Napoli, direzione Pozzuoli, gli agenti della locale Sezione Polizia Stradale, hanno intercettato un’auto ferma ai margini della strada, priva di carburante. A bordo vi era la sola conducente, senza patente, in attesa che arrivasse il compagno con il rifornimento. L’uomo, giunto poco dopo, è risultato avere un provvedimento sanitario restrittivo per positività al “Covid–19“. La donna è stata sanzionata per guida senza patente e il compagno per violazione dell’isolamento obbligatorio. Una pattuglia della Sottosezione Polizia Stradale di Albano, in provincia di Roma, ha soccorso un anziano in stato confusionale che percorreva a piedi il GRA. L’uomo, accompagnato presso gli uffici di Polizia, in attesa dell’arrivo dei familiari, aveva raggiunto la Capitale a bordo della sua autovettura Alfa Romeo 166 che aveva abbandonato in via della Piramide Cestia, allontanandosi, poi, a piedi. Portare aiuto agli automobilisti in panne è uno dei principali compiti della Polizia Stradale lungo le strade ed autostrade. Questo hanno fatto i due agenti della Polizia Stradale di Genova Sampierdarena, in servizio di vigilanza sulla A7 tra Genova e Serravalle. Nel tratto cittadino, tra i caselli di Bolzaneto e Genova Ovest, è stato notato, in una piazzola di sosta, una Nissan Almera, con targa spagnola e le quattro frecce accese. Il conducente, un 46enne del posto, durante un controllo in banca dati, si è accertato che aveva precedenti per lesioni ed atti osceni. Nel bagagliaio della vettura, sono stati rinvenuti un manganello di legno massiccio ed un machete ben affilato, lungo mezzo metro. Il porto di questi oggetti, non giustificato, è vietato ed è, così, che l’epilogo del soccorso pomeridiano avveniva tra le mura della Sottosezione Polizia Stradale di Sampierdarena dove, questi oggetti sono stati posti sotto sequestro e, l’uomo, denunciato, mentre riprendeva il cammino a bordo di un carro attrezzi. Nel Lazio, ieri mattina, i Carabinieri della Stazione Roma Macao hanno eseguito un servizio di controllo del territorio finalizzato al contrasto dell’abusivismo commerciale e al rispetto della normativa per la limitazione del contagio da “Covid–19” nel centro storico della Capitale italiana. Ad esito delle attività, i militari dell’Arma hanno denunciato una 42enne, di origine cinese, titolare di un bar in via Montebello, per aver installato abusivamente una perimetrazione costituita da una rete in plastica, ricavandone un’area esterna al locale della dimensione di 2,5×5 metri. La titolare dell’esercizio è stata anche sanzionata amministrativamente, per un totale di 2mila euro, per ulteriori violazioni amministrative. La recinzione abusiva è stata sequestrata, mentre la 42enne è stata denunciata a piede libero all’Autorità Giudiziaria competente. Sempre nel Lazio, ad Ariccia, Albano Laziale, Marino e Nemi, i Carabinieri della Compagnia di Velletri hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare a carico di tre persone, emessa dal G.i.p. presso il locale Tribunale, su richiesta della Procura della Repubblica, per i reati di usura e spaccio di sostanza stupefacente. L’indagine è stata condotta dai militari della locale Stazione e si ricollega ad analoghe attività investigative sviluppate in passato, che avevano già consentito di evidenziare le responsabilità di alcuni degli indagati e di altre persone a loro vicini, per analoghe condotte delittuose. L’attività ha portato alla luce un sodalizio criminale dedito alla commissione del reato di usura, in grado di somministrare prestiti ad elevati tassi di interesse in favore di vari commercianti residenti nell’area dei Castelli Romani. I Carabinieri hanno ricostruito l’organizzazione gerarchica nonchè la precisa ripartizione di ruoli e funzioni tra i vari membri, procacciatore di clienti e intermediari, e identificato numerose vittime. Nel contesto, durante le fasi investigative, i Carabinieri hanno anche scoperto l’attività di spaccio di stupefacenti di uno degli indagati e denunciato tre complici. Oltre all’ordinanza di custodia cautelare, i militari dell’Arma hanno anche eseguito decreti di sequestro preventivo per beni del valore complessivo di 85.300 euro. Uno dei destinatari del provvedimento è stato tradotto in carcere, mentre gli altri due sono stati sottoposti agli arresti domiciliari. In Campania, nella mattinata di oggi, i Carabinieri della Compagnia di Vallo della Lucania, in provincia di Salerno, hanno eseguito, nei confronti di 11 persone, tra amministratori comunali e funzionari presso i comuni di Perito e Orria, e nei confronti di amministratori di note imprese cilentane, alcune ordinanze applicative di misure cautelari personali emesse dal Tribunale Ordinario di Vallo della Lucania, al termine di una lunga attività di indagine svolta dall’Arma, sotto la direzione della Procura vallese, che ha consentito di appurare gravi e prolungate irregolarità che hanno avuto luogo nei due comuni nella gestione della spesa pubblica e che si sono concretizzate in una serie di reati che, per quanto concerne il comune di Perito, vanno dalla frode nelle pubbliche forniture, proprio le figure preposte a vigilare sulla corretta esecuzione di lavori pubblici commettevano frode nell’esecuzione di contratti d’appalto nonché nell’adempimento di obblighi contrattuali, al peculato, commesso appropriandosi di ingenti somme di denaro di cui i funzionari avevano disponibilità in ragione dell’ufficio ricoperto, con relative contabilizzazioni di lavori mai svolti, alla falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, attestazioni di fatti non conformi al vero proprio in atti che sono destinati a provare la verità, il tutto proprio ad opera di chi sarebbe giuridicamente obbligato a impedire il reato stesso, all’abuso d’ufficio. Ed ecco che figure investite di delicate responsabilità di gestione, proprio per commettere i reati già descritti, arbitrariamente, violano la disciplina prevista dal codice dei contratti assumendo determinazioni, a dir poco, “caserecce”; divieto di esercitare imprese o uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese e interdizione per 6 mesi delle attività inerenti a tali ruoli sono, nello specifico, i provvedimenti emessi complessivamente a carico di 7 persone. Turbata libertà degli incanti e turbata libertà di scelta del contraente sono i reati contestati nell’ambito del comune di Orria, con affidamenti predeterminati di appalti a specifiche imprese, e indicazioni atte a condizionare le previste modalità di scelta del contraente da parte della pubblica amministrazione; in questo caso sono scattati, a carico di 4 indagati, provvedimenti di divieto di dimora e divieto di esercitare imprese o uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese con interdizione per 6 mesi dalle attività inerenti a tali ruoli. Questo, in sintesi, lo scenario relativo a quanto si è verificato nei due comuni dove, è emersa una gestione familiaristico-clientelare della cosa pubblica da parte di pubblici amministratori e funzionari presso Enti comunali, attuata senza considerare le più elementari norme giuridiche che governano la gestione degli appalti e l’assegnazione degli incarichi e dei servizi a imprese che hanno tratto profitto dal malsano sistema con vantaggi patrimoniali non dovuti e, sopratutto, non da poco. In Puglia, nell’ambito dell’attività di controllo del territorio, i Carabinieri del Comando Provinciale e del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Taranto, hanno contrastato fenomeni di sfruttamento e di sistematica violazione delle norme poste a tutela dei lavoratori. I risultati conseguiti nell’ultimo trimestre, al termine di una mirata pianificazione della vigilanza in tutti i settori produttivi e sotto il coordinamento della Prefettura di Taranto, sono di assoluto valore sia in termini di presenza sul territorio, sia in termini di efficacia dell’azione ispettiva, quale tangibile conseguenza della costante e sinergica collaborazione tra il Nucleo Ispettorato del Lavoro e le varie Stazioni Carabinieri distribuite capillarmente su tutto il territorio della provincia. Nel corso dei servizi in argomento, sono state rilevate e contestate violazioni previste e punite dal Testo Unico in materia di Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro. Nei controlli eseguiti nell’ultimo periodo dai Carabinieri del Comando Provinciale di Taranto sono state segnalate all’Autorità Giudiziaria 34 datori di lavoro per violazioni inerenti l’omesso aggiornamento della valutazione dei rischi rispetto al misure di protezione e prevenzione in materia di contagio da “Coronavirus“, l’omessa fornitura di dispositivi di protezione individuale, informazione e formazione sui rischi aziendali e in materia di contenimento e contrasto alla diffusione del virus e l’omessa sorveglianza sanitaria finalizzata a constatare l’idoneità dei lavoratori rispetto alle mansioni specifiche. L’intera attività ha consentito di accertare e comminare sanzioni amministrative e penali per complessivi euro 760.600,00. Nel corso dell’intero periodo di riferimento, sono state sospese in via cautelare 7 realtà imprenditoriali, verificate le posizioni di 127 lavoratori, di cui 97 irregolari e 18 in nero. In Basilicata, a Matera, la Polizia di Stato della locale Questura, ha tratto in arresto un pregiudicato materano 55enne, per omicidio preterintenzionale, in esecuzione di un’ordinanza applicativa della misura degli arresti domiciliari disposta dall’Autorità Giudiziaria competente. Il provvedimento giunge a conclusione di un’attività investigativa sviluppata a seguito di un intervento dello scorso mese di giugno degli agenti della Squadra Volante per l’aggressione subita da un 84enne, trovato riverso per terra, sotto la pioggia battente. La vittima fu soccorsa e trasportata in ospedale dove, fu ricoverata per la frattura del bacino e di una vertebra lombare, con una prognosi di 40 giorni, salvo complicazioni. Le indagini hanno permesso di appurare che all’origine dell’aggressione vi fu un litigio per futili motivi. L’anziano aveva chiesto al vicino di togliere del materiale edile di risulta lasciato a ridosso dell’ingresso della propria casa, ma per tutta risposta venne aggredito brutalmente. Lo scorso mese di agosto, purtroppo, l’anziano è deceduto durante il ricovero in una struttura sanitaria di Matera.
SINDACATO La Segreteria Nazionale dell’Ugl Chimici, ha tenuto una call conference riunendo gli Stati generali del Sud d’Italia del settore. Alla presenza del Segretario Nazionale Chimici, Luigi Ulgiati, vi erano i vertici della federazione, Eliseo Fiorin, Marco Fabrizio e Michele Polizzi. Erano, inoltre, presenti i vertici regionali e provinciali di Lazio, Molise, Campania, Puglia e Sicilia. Per la Basilicata hanno preso parte Pino Giordano, Segretario Utl Matera e Salvatore Maiellaro, Segretario Regionale dell’Ugl Basilicata Chimici. Ha aperto i lavori, il Segretario Nazionale Ulgiati spiegando che “la federazione Ugl Chimici rappresenta circa 30 contratti di lavoro e molti settori, si pensi a quello chimico farmaceutico, sono in fase di crescita come produzioni, manodopera e fatturato. Puntiamo, incessantemente anche durante la pandemia del “Covid–19“, al rafforzamento dei posti di lavoro, alla difesa dei diritti e interagiamo con Enti locali e istituzioni per accompagnare tutto il territorio verso la ripresa economica”. Il segretario regionale lucano, intervenendo al dibattito ha ribadito “nel corso di questa pandemia, il sindacato Ugl, in un territorio piccolo, ma difficoltoso da percorrere, riuscirà senza ombra di dubbio a ritagliarsi uno spazio sempre maggiore all’interno dei luoghi di lavoro, radicandosi nel comparto industriale e affrontando i cambiamenti del mondo del lavoro, confrontandosi con la parte datoriale anche ora che siamo in pieno arco della crisi economica dell’emergenza sanitaria in corso. Viviamo in un mondo in profonda trasformazione che riguarda anche e sopratutto il lavoro nell’industria che va sempre più verso la digitalizzazione e l’automazione. È questa la sfida futura della nostra organizzazione in Basilicata perchè il sindacato deve essere in grado di confrontarsi con le parti in una dimensione sempre diversa per continuare a garantirne i diritti dei lavoratori in un mandato, per noi, irrinunciabile”. “In un momento di dramma – ha dichiarato nel suo intervento il segretario Utl Matera, Pino Giordano – se sarebbe stata interpellata, l’Ugl Chimici poteva offrire supporto vincente nel percorrere e dare un sostegno nella lotta che si sta combattendo contro il virus nel nostro territorio, poteva essere un baluardo dopo la prima ondata di contagi, invece, ai vari livelli istituzionali, chi doveva, non è riuscito a programmare e l’epidemia è di nuovo esplosa in tutta la sua forza. Ora per la nostra Basilicata non c’è più tempo da perdere, noi siamo sempre pronti e disponibili con il presidente della Giunta, Vito Bardi se veramente vogliamo insieme impegnarci a trovare le risorse e iniziative adeguate che servano a sostenere le idee Ugl, per scongiurare gravi ripercussioni di carattere sanitario, territoriale, occupazionale e per assicurare continuità nella informazione sanitaria a tutti gli operatori impegnati nella lotta al Covid nella nostra regione”.
AMBIENTE In giro per la Basilicata, dopo la città di Potenza, con una sospensione che riguarderà oggi, dalle ore 18.00, in poi, anche le zone di c.da Faloppa, zona Betlemme, c.da Bucaletto, via Riofreddo e zona industriale, ancora alcune località della provincia senz’acqua potabile, almeno per le prossime ore, come segnalato da Acquedotto Lucano SPA. Questo, per consentire il ripristino del livello dei serbatoi che hanno interessato, oltre al capoluogo lucano, già dalla serata di ieri, da oggi, invece, almeno sino a domani, toccherà anche in alcune zone di Acerenza, Banzi, Genzano di Lucania, Latronico, Matera, Montemurro, Pignola, Rionero in Vulture, Tito, Tricarico, Vaglio Basilicata e, forse, nelle prossime ore, altre cittadine lucane. Per eventuali informazioni, potete contattare i seguenti recapiti e, nel frattempo, provvedute a munirvi di acqua. info@acquedottolucano.it
0971/392101.
PEC: protocollo@pec.
SOLIDARIETÀ Quest’anno, come sempre, al via domani alle iniziative sulla “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne“. Rispetto agli eventi degli anni passati, in diverse città italiane, ed anche a Potenza, saranno a forte carattere simbolico per testimoniare, in questo periodo particolarmente critico, dovuto all’emergenza sanitaria da “Covid–19“, l’impegno a favore delle donne, sperando, però, che le leggi tutelino sempre di più, a 360 gradi, il sesso femminile. Da alcuni dati del rapporto Eures, ad oggi, in Italia, sono 91 le donne vittime di omicidio, nei primi dieci mesi del 2020, una ogni tre giorni.
SALUTE In Basilicata, salgono ancora i contagi da “Covid–19“. Con l’ultimo aggiornamento da parte della task force regionale, i lucani attualmente positivi sono 5.412 (5.196 all’ultimo aggiornamento, a cui si aggiungono 256 positività di residenti e si sottraggono 26 guarigioni di residenti e 14 decessi di residenti) e di questi 5.233 si trovano in isolamento domiciliare. Sono 179, invece, le persone ricoverate nelle strutture ospedaliere lucane. Al “San Carlo” di Potenza, 39 i pazienti ricoverati nel reparto di Malattie infettive, 11 in Terapia intensiva, 32 in Pneumologia e 18 in Medicina d’urgenza. Al “Madonna delle Grazie” di Matera 58 si trovano nel reparto di Malattie infettive, 8 in Terapia intensiva e 13 in Pneumologia. Dall’inizio emergenza sanitaria 141.736 sono i tamponi analizzati, di cui 133.904 risultati negativi. Intanto, il ministro lucano, Roberto Speranza, spiega e rinnova le misure già adottate nei giorni scorsi, con Bolzano, in zona rossa e Liguria, Umbria e Basilicata, in zona arancione, sino al prossimo 3 dicembre. In Italia, ad oggi, i contagi sono saliti a 23.232 e 853 i morti, mentre nel mondo sono 1,4 milioni le vittime, con oltre 59,4 milioni di contagi. Con questo, non possiamo che continuare ad avere la massima attenzione nell’utilizzo della mascherina, al distanziamento fisico e alla pulizia delle mani, invece di pensare di andare a sciare in montagna o passare le prossime festività natalizie, con amici e parenti.
Rocco Becce
Direttore Editoriale