Durante un’operazione denominata “Carpe Diem“, nella mattinata di oggi, mercoledì 9 dicembre, la Polizia di Stato, da Nord a Sud, ha eseguito 16 provvedimenti cautelari emessi dal Tribunale di Potenza nei riguardi di altrettanti indagati, per aver favorito l’ingresso o la permanenza di extracomunitari, nel territorio italiano, dietro un’illecita remunerazione, favorendo il fenomeno dell’immigrazione clandestina attraverso la presentazione di una falsa documentazione.
Quindi, un business che continua senza alcun pudore, ma questa volta scoperto e portato a fine dalle Squadre Mobili di Milano, Firenze, La Spezia, Foggia e Potenza, con l’ausilio del Reparto Prevenzione Crimine Basilicata, della Questura potentina.
L’indagine, avviata nel luglio del 2018, ha interessato 56 persone, non solo di nazionalità straniera, è stata condotta dalla Squadra Mobile di Potenza, al comando del dott. Donato Marano e diretta dalla Procura della Repubblica del capoluogo lucano, guidata dal dott. Francesco Curcio che, alle ore 11.00 circa, di oggi, hanno illustrato tutti i dettagli durante una conferenza stampa tenutasi alla presenza del Procuratore aggiunto, dott. Maurizio Cardea, del pm, dott.ssa Sarah Masecchia e del Vice Ispettore della Polizia di Stato, Ciro De Nigris.
Tra i coinvolti nell’inchiesta, diversi sono gli imprenditori agricoli del Vulture-Melfese e 5 le aziende lucane, sottoposte a sequestro preventivo.
L’attività svolta, con grande professionalità dalla Polizia di Stato, è consistita in acquisizioni documentali, intercettazioni e servizi di pedinamento ed ha interessato 56 persone, di cui 16 sottoposte a misura cautelare.
L’intera filiera criminale, da almeno 8 anni, era costituita da procacciatori intermediari, composta da cittadini italiani e stranieri, imprenditori agricoli, locatari di abitazioni compiacenti ed agenzie d’affari che dietro compenso si occupavano di regolarizzare, al meglio, ma illecitamente, i cittadini stranieri.
Come informato dagli inquirenti, il personaggio cardine dell’illecita attività è M.M., titolare della società cooperativa “Carpe Diem“, da cui ha preso il nome l’operazione, che rappresentava un punto di riferimento per gli intermediari stranieri ed italiani.
La somma da pagare per ottenere documenti fittizi arrivava anche ai 5mila euro.
Per quanto, invece, riguardava agli immobili in affitto, il proprietario di casa percepiva la mensilità tra le 200 e 300 euro, con l’aggiunta di 3/4 di pigione a titolo di caparra, ben consapevole che lo straniero vi avrebbe alloggiato sino al controllo della Polizia Locale, per l’iscrizione nell’anagrafe dei residenti.
Il sistema illecito era, così, efficiente che, per anni, ha funzionato in modo indisturbato, tenuto conto che, solo in pochi mesi di accertamenti, sono emersi 40 casi circa, di favoreggiamento illegale dell’immigrazione, con 56 indagati.
Altra figura di rilievo è quella di D.C.
L’uomo, attraverso un’agenzia d’affari, formalmente dedita alla consulenza automobilistica ed assicurativa, fungeva da punto di contatto tra i datori di lavoro, procacciatori d’affari di M.M. ed istituzioni pubbliche e di privati, con un modus operandi ben consolidato.
Infatti, lo straniero che volesse entrare o permanere in Italia, si rivolgeva ai dei facilitatori, operativi tra Milano e Firenze, o direttamente ai titolari di alcune aziende agricole di Ascoli Satriano, in Puglia, in provincia di Foggia ed a Lavello, Venosa e Forenza, in Basilicata, in provincia di Potenza.
Insomma, un iter burocratico, con visti e permessi non a norma, che è stato, finalmente, scoperto dagli investigatori, dopo una comunicazione dello SCO della Polizia di Stato, che aveva avuto informazioni rilevanti su quanto stava accadendo.
Questi sono i presunti indagati, sottoposti agli arresti domiciliari:
1) C.D., di anni 62;
2) B.R.S., di anni 46;
3) N.H., di anni 36;
4) B.N.M., di anni 42;
5) E.H.B., di anni 55;
6) M.N., di anni 34;
7) Z.U.H.A., di anni 46;
8) M.M., di anni 72;
9) M.F., di anni 73;
10) M.F., di anni 39;
11) M.G.D., di anni 45;
12) B.M.A., di anni 52;
13) B.N., di anni 49;
14) P.G., di anni 57;
15) S.A., di anni 32;
16) S.P., di anni 65.
Rocco Becce
Direttore Editoriale