Dopo anni di attese e decisioni prese nelle ultime ore, 67 sono i siti di depositi di scorie nucleari che potrebbero essere idonei in Italia, da Nord a Sud.
Le aree interessate per risolvere le problematiche, legate all’inquinamento ambientale e ritenute potenzialmente idonee alla costruzione del DNPT (Deposito Nazionale e del Parco Tecnologico) sono ad ora, Piemonte, Toscana, Lazio, Sardegna, Basilicata, Puglia e Sicilia.
Il progetto, studiato da moltissimi anni, ha ricevuto il nulla osta dal Ministero dello Sviluppo Economico e dal Ministero dell’Ambiente.
Il Gruppo Sogin, società statale, interamente partecipata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze è responsabile della gestione e messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi e dello smantellamento degli impianti nucleari italiani, compresi quelli prodotti dalle attività industriali, di ricerca e di medicina nucleare.
Quindi, a tutela dei cittadini e dell’ambiente, è stata pubblicato la (CNAPI) Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee, dove potranno essere ospitate le scorie radioattive di bassa e media attività.
Il progetto prevede la costruzione di un deposito all’interno del quale verranno inseriti dei moduli speciali che conterranno i rifiuti condizionati, che a loro volta saranno protetti da ulteriori sovrastrutture in calcestruzzo armato.
Quanto alla tipologia dei rifiuti che verranno contenute nelle strutture, si tratta di prevalentemente di scorie provenienti dal mondo medico e ospedaliero, come nel caso di sostanze radioattive utilizzate, per la diagnostica radiologica e le terapie anti-tumorali.
Ora, dopo la pubblicazione delle aree potenzialmente idonee, si apre la fase di consultazione pubblica che durerà 2 mesi, e a cui farà seguito il seminario nazionale dove verranno valutati e discussi, tra le altre cose, i possibili impatti di sviluppo economico correlati alla messa in atto del progetto delle aree di dismissione delle scorie radioattive.
Ma, in queste ore, già al via le polemiche, per quanto deciso, dalla politica in generale ed ambientalisti che incominciano ad insorgere un pò ovunque in giro per l’Italia.
E, forse, in questo momento di pandemia, si poteva evitare una situazione di questo tipo che, che non sappiamo dove ci porterà ancora nelle prossime settimane e per quanto tempo ancora.
Rocco Becce
Direttore Editoriale