CRONACA Nel Lazio, i Carabinieri della Compagnia di Pomezia hanno arrestato un 31enne originario di Genzano di Roma con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Questa mattina, nel corso di uno dei quotidiani servizi perlustrativi finalizzati alla prevenzione dei reati svolto nella zona litoranea, i militari della Stazione di Torvajanica hanno notato un giovane, già conosciuto alle forze dell’ordine, camminare con un’insolita premura sul lungomare e con in mano una busta di plastica. Alla vista del personale dell’Arma, ha tentato maldestramente di disfarsi del sacchetto, gettandolo sotto un’autovettura in sosta. Quel gesto, suo malgrado, non è sfuggito ai Carabinieri che lo hanno immediatamente fermato recuperando la busta. All’interno, vi erano 10 panetti di hashish, tenuti insieme con del nastro, del peso complessivo di quasi 1 kg. Per il presunto pusher sono immediatamente scattate le manette ed accompagnato presso il proprio domicilio, dove rimarrà agli arresti domiciliari in attesa del rito direttissimo. Prosegue il monitoraggio delle piazze di spaccio da parte dei Carabinieri della Stazione di Roma Tor Bella Monaca che nella giornata di ieri ha permesso l’arresto di altri 2 pusher di cocaina. Nel corso di un’attività di osservazione di una nota piazza di spaccio di via dell’Archeologia, è finito in manette un cittadino colombiano di 21 anni, disoccupato e con precedenti. I militari dopo averlo notato aggirarsi con fare sospetto lo hanno fermato per un controllo e a seguito della perquisizione personale è stato trovato in possesso di 50 dosi di cocaina, del peso di circa 25 grammi e della somma contante di 210 euro, ritenuta provento della pregressa attività illecita. La droga e il denaro sono stati sequestrati. Poco più tardi, i Carabinieri, nel corso di un controllo di una persona sottoposto agli arresti domiciliari, hanno arrestato un romano, di 24 anni, nullafacente e con precedenti. Il giovane è stato notato fuggire gettandosi da una finestra posta al primo piano dello stabile. Bloccato dai militari a seguito della perquisizione personale, è stato trovato in possesso di 2 involucri di cocaina, del peso di circa 45 grammi e della somma contante di 110 euro, ritenuta provento dell’attività illecita. Gli arrestati sono stati condotti in caserma e trattenuti in attesa del rito direttissimo, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Ieri pomeriggio, a seguito di un’attività antidroga, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Centro hanno arrestato un cittadino filippino, di 37 anni, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e denunciato a piede libero, per lo stesso reato, una connazionale 32enne. Entrambi sono disoccupati e con precedenti. I militari hanno controllato la coppia in piazza dei Cinquecento, trovandoli in possesso di 2,5 gr. di shaboo, parte dei quali contenuti in un accendino modificato, di proprietà dell’uomo. Nella loro disponibilità è stata trovata anche la somma contante di 330 euro, ritenuto provento della pregressa illecita attività. Vista la situazione, i Carabinieri hanno voluto estendere le verifiche anche nella stanza di un hotel della zona dell’Esquilino, dove risultava domiciliato l’uomo e rinvenuto materiale per il confezionamento della droga, oltre a un foglio su cui lo spacciatore aveva annotato la contabilità della sua attività illecita. Quindi, è stato trattenuto in caserma a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, in attesa del rito direttissimo. Ad informarlo in redazione, il Comando Provinciale Carabinieri di Roma. In Basilicata, a Potenza, in pieno centro storico cittadino, durante alcuni controlli eseguiti dalla Polizia Locale, due stranieri 25enni, residenti in provincia, sono stati fermati lo scorso martedì sera, mentre in evidente stato di alterazione e a torso nudo, avevano avuto comportamenti inappropriati e violenti. L’episodio si è verificato lungo una scalinata, che costeggia gli ascensori che collegano via del Popolo, con piazza Vittorio Emanuele II. Gli operatori, in collaborazione con pattuglie della Polizia di Stato, per verificare le condizioni di salute, hanno, poi, disposto il trasporto dei due, uno già conosciuto alle forze dell’ordine, al “San Carlo“, con un’ambulanza del “118 Basilicata“. A comunicarlo, l’Addetto Stampa del Comune, Marco Fasulo. A Lagonegro, in provincia di Potenza, nessun danno, ma paura tra gli abitanti, per una scossa di terremoto di magnitudo 3.2, avvertita alle ore 13.16 di oggi. L’evento sismico, che, al momento, a quanto sembra, non ha causato alcun problema, è stato localizzato dalla Sala Sismica INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) di Roma ed è stato avvertito anche nei dintorni della cittadina lucana. Per violazioni di carattere penale in materia di armi e circolazione stradale, con il sequestro di 5 coltelli e 6 grammi di droga, sono 12 le persone, di diverse età, denunciate all’Autorità Giudiziaria ad Acerenza, Guardia Perticara, Marsico Nuovo, Montemurro, Sant’Arcangelo, San Severino Lucano, Senise, Spinoso, Viggianello. Ciò, come si legge in una nota stampa, è avvenuto, nelle ultime ore, durante alcuni controlli eseguiti dai Carabinieri del Comando Provinciale di Potenza, guidato dal Colonnello Nicola Albanese. In Puglia, a Martina Franca, in provincia di Taranto, i Carabinieri della Sezione Operativa della locale Compagnia, insieme ai colleghi della Sezione Radiomobile, hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, G.T., un 31enne del posto, per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e violenza e resistenza a pubblico ufficiale. L’uomo, già conosciuto alle forze dell’ordine, finito ai domiciliari, è stato controllato, in via Ostuni, mentre era a bordo di una Opel Astra, che viaggiava a velocità sostenuta. Alla vista dei militari, il conducente si è disfatto di un involucro di cellophane trasparente racchiuso con del nastro isolante nero. Il gesto non è sfuggito al personale dell’Arma che hanno raggiunto il fuggitivo bloccandolo a seguito di breve colluttazione. Sul posto contemporaneamente giungeva anche un’altra pattuglia. L’involucro raccolto conteneva 15 g. di droga, di tipo cocaina. All’interno dell’autovettura la perquisizione eseguita subito dopo ha permesso di trovare e sequestrare anche 28 g. di mannite, sostanza utilizzata per il trattamento dello stupefacente. Le operazioni di perquisizione si sono estese anche alla sua abitazione. All’interno dell’armadio della camera da letto, sono stati rinvenuti tre contenitori in vetro contenenti, in ognuno, 2, 10 e 24 g. di marijuana, oltre ad un involucro in cellophane trasparente contenente 25 g. di hashish ed un bilancino di precisione. Tutte le sostanze sequestrate, saranno analizzate presso il L.A.S.S. (Laboratorio Analisi Sostanza Stupefacenti) del Comando Provinciale Carabinieri di Taranto che ne ha diramato notizia. Il personale del Commissariato della Polizia di Stato di Grottaglie ha denunciato un 23enne del posto, ritenuto responsabile del reato di detenzione ai fini dispaccio di sostanza stupefacente. Il giovane, un insospettabile bracciante agricolo, da qualche giorno, con inusuali spostamenti, aveva cominciato ad incontrare con frequenza alcuni suoi coetanei, conosciuti come abituali assuntori di sostanze stupefacenti. Sono maturati, così, i sospetti dei poliziotti circa una presunta attività di spaccio, che aveva come base la sua abitazione nel centro della città delle ceramiche. Gli investigatori, hanno deciso di procedere ad una perquisizione domiciliare e con l’ausilio di Udor, un cane antidroga della Squadra Cinofili di Brindisi, sono riusciti a recuperare, abilmente nascosta nell’armadio della sua camera da letto, una piccola scatola di cartone con all’interno circa 35 grammi di hashish, già confezionati in dosi e pronti per lo spaccio. Messo davanti ad inconfutabili indizi di colpevolezza il neo spacciatore ha ammesso le sue responsabilità giustificando la sua illecita attività con le temporanee difficoltà economiche dovute ai ritardi nel pagamento degli stipendi da parte del suo titolare.
SALUTE Nelle ultime ore, come informato dal Ministero della Salute, 17.246 sono i nuovi contagi e 522 i decessi da “Coronavirus“, in Italia, con oltre 910mila vaccinati. In Basilicata, 99 i positivi e 2 i decessi. 1.524 i nuovi contagi in Puglia e 24 i morti. Nel mondo 91,5 milioni i casi e 1,9 milioni le vittime. In Francia da sabato coprifuoco anticipato alle ore 18.00. In Germania, record in un giorno, con 1.244 decessi. Nel Regno Unito superati i 100mila morti. Un morto in Cina, è la prima volta dopo 8 mesi. Infine, in Tunisia, è record di casi giornalieri e, quindi, scatterà il lockdown per 4 giorni.
SINDACATO “La Polizia Penitenziaria necessita di un numero di unità ben più elevato di quelle dei proclami di ripianamento della pianta organica che, si ricorda, essere attualmente quella falcidiata dalla legge c.d. Madia, ovvero 41mila unità, rispetto alle 57mila occorrenti come attestato da uno studio effettuato dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e stabilito dopo una complessa trattativa con le OO.SS.” È la dichiarazione del Presidente Giuseppe Moretti dell’USPP (Unione Sindacati di Polizia Penitenziaria), in merito alle dichiarazioni del Sottosegretario, Vittorio Ferraresi, sulle misure approvate nel decreto ristori e nella legge di Bilancio in particolare su (presunto) ripianamento della pianta organica del corpo. Per Moretti “posto che le notizie sullo stanziamento di 3,6 milioni di euro sullo straordinario dell’anno 2020 e 1,4 milioni di euro per il mese di gennaio 2021, sono confortanti dopo l’allarme iniziale che vedeva esclusa l’assegnazione di nuovi fondi per le carenti risorse umane a disposizione che hanno fatto fronte alle emergenze dovute alla crisi sanitaria, prendiamo atto della volontà di ripianare la pianta organica del Corpo, anche se i numeri sugli arruolamenti, non appaiono affatto corrispondere a quelli necessari per completare l’organico attualmente previsto, ma non possiamo neanche ritenere un successo il fatto che il piano dei nuovi arruolamenti (2.800 unità) sarà realizzato nel prossimo quinquennio, ovvero con uno scostamento minimo almeno nei primi anni di attuazione, destando preoccupazione il fatto che non venga tenuto affatto in considerazione lo studio che ha rideterminato con numeri ben diversi le unità occorrenti per garantire sicurezza, legalità e diritti contrattuali degli agenti che lavorano nelle carceri ogni giorno tra mille difficoltà e dall’esplosione della pandemia a rischio anche sanitario”.
Il Presidente dell’USPP aggiunge – il Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede anche a prendere in esame quanto emerso dai lavori dell’apposita commissione di studio dipartimentale e correggere prima possibile il decreto con cui sono state rideterminate le piante organiche del Corpo di Polizia Penitenziaria, ricordando che se oggi nelle carceri la situazione è sotto controllo è solo grazie all’abnegazione degli agenti che continuano a lavorare sotto forte stress e con mezzi e strumenti non adeguati. A riguardo riteniamo di dover sollecitare sia lo stesso Ministro della Giustizia che il Capo del Governo, Giuseppe Conte, a dotare le carceri di quanto occorre per espletare le funzioni che gli sono attribuite dalla legge, piuttosto che ipotizzare nuove misure deflattive che svilirebbero il valore della certezza della pena e la credibilità dello Stato nell’opera di recupero del che pure è prevista dall’art. 27 della Costituzione”. A tal proposito, dichiara Vito Messina dell’USPP di Puglia e Basilicata – la politica in ambito nazionale, fa delle belle promesse, ma di fatto in periferia la situazione è a dir poco drammatica, proprio per gli effetti della scellerata legge c.d. Madia, l’allora ministro della Giustizia, Andrea Orlando, emanò un decreto sulle piante organiche, dove di fatto, per il distretto Puglia e Basilicata effettuò un taglio esagerato nel piano di assegnazione di personale che andava da circa il 18% al 30%”. Quindi, immaginate gli effetti devastanti, con la pandemia in atto, dove si sta cercando di arginare il tutto, ma con sforzi sovraumani, sopratutto dove sono stati registrati diversi contagi”. “Il grido di allarme che lancia questa sigla – aggiunge Messina – rivolta alla politica regionale è che si faccia carico della gestione pandemica delle carceri in questo distretto, dove ancora non stanno praticando i tamponi a tutti, quindi, siamo ben lontani da una pianificazione della campagna vaccinazione, con un rischio elevato anche per i disastri registrati ad esempio nella casa circondariale di Foggia di cui ancora non abbiamo notizia se si sia fatta chiarezza sull’accaduto”. “Non si riesce a comprendere – conclude Messina – del perchè il carcere non sia considerato obiettivo primario da salvaguardare, insieme alla sanità ect.”. “Vi è un alto rischio di contagi da “Covid–19” tra il personale di Polizia Penitenziaria e quello dell’area sanitaria e tutti gli operatori che ruotano nel pianeta carceri, nonchè tra gli stessi utenti, per cui si propone una nuova richiesta di attivazione di procedure screening con esecuzione test sierologici-tamponi ed una campagna di vaccinazione”. È quanto fa sapere ancora, Vito Messina dell’USPP Puglia e Basilicata che in un comunicato stampa fa appello alla sensibilità del Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi e all’assessore alla Sanità, Rocco Luigi Leone, al riguardo del problema che attanaglia prima di tutto il presidio di legalità, per cui è preoccupato, su quanto viene registrato quotidianamente. Una richiesta già inviata lo scorso 19 novembre, ma priva di riscontro”. Con questo l’esponente sindacale preme evidenziare che l’amministrazione Penitenziaria Regionale, aveva già sollecitato in più battute interventi dalla Sanità regionale, essendo unica responsabile della Sanità Penitenziaria dal 2009. Considerato che presso le strutture penitenziarie della regione, diverse unità di Polizia Penitenziaria e non solo, sono risultate positive al virus “Sars–Covid–2“. Visto il rapido propagarsi dei contagi all’interno delle strutture penitenziarie e le drammatiche conseguenze che ciò potrebbe comportare, non solo in termini di tutela della salute dei lavoratori ma anche in termini di tutela della sicurezza pubblica, Messina insiste su quanto già richiesto a tutela di tutto il personale presente in carcere a Potenza, considerato che queste procedure sanitarie sono già state programmate in altri istituti penali.
EVENTO Nel pomeriggio di martedì scorso, nel Lazio, a Roma, nella Caserma “Podgora”, in via Garibaldi, alla presenza del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Generale di Corpo d’Armata, Giovanni Nistri, si è svolto l’avvicendamento nella carica di Comandante Interregionale Carabinieri “Podgora”. Il Generale di Corpo d’Armata Carmelo Burgio è subentrato al Generale di Corpo d’Armata, Ilio Ciceri che ha retto il Comando dal 18 luglio 2016 e che, da ieri, ha lasciato il servizio attivo. All’incontro, svoltosi in forma molto ristretta e secondo le disposizioni vigenti relative all’emergenza “Covid–19“, hanno presenziato i Comandanti delle Legioni Carabinieri Lazio, Marche, Sardegna, Toscana e Umbria. Il Generale di Corpo d’Armata, Carmelo Burgio, con un ricco curriculum professionale, proviene da Messina dove, dal 17 gennaio del 2020, ha retto il Comando Interregionale Carabinieri “Culqualber“.
METEO Per domani, cielo coperto un pò ovunque e tempo in forte peggioramento su Sicilia Centro-Settentrionale, Calabria, Basilicata e Campania meridionale con rovesci, temporali e probabili nevicate anche a quote collinari. Soleggiato in Puglia e valori massimi attesi tra i 3 gradi di Potenza e i 14 di Palermo, sotto i 9 gradi altrove.
Rocco Becce
Direttore Editoriale