“La cattiva gestione dell’emergenza “Covid–19” e i ritardi per la somministrazione del vaccino, da parte della Regione Basilicata, stanno provocando danni sempre più inaccettabili e devastanti all’intera comunità lucana che pure, da ormai quasi un anno, si sta attenendo scrupolosamente e con grandi sacrifici alle restrizioni imposte”.
A dirlo è il neo “Comitato SOS BASILICATA” che, per queste gravissime ragioni, dice “basta e, nonostante i proclami di Vito Bardi che si esalta perchè la Basilicata è tornata in zona gialla, chiede le immediate dimissioni dell’assessore regionale alla Sanità, Rocco Luigi Leone e del suo dg Ernesto Esposito. Oppure, in mancanza delle dimissioni volontarie, un atto di rimozione, emanato dal governatore lucano, così, come è stato fatto per rimuovere l’assessore alla Sanità della Lombardia”.
“A confermarne la gravità della situazione – prosegue l’associazione che, ha dato mandato ad un gruppo di avvocati, per presentare un esposto alla locale Procura della Repubblica, in cui vengono denunciate e documentate le inadempienze giuridiche e costituzionali del presidente Bardi, della sua giunta e di altri organi preposti alla tutela della salute pubblica, dove, sono i numerosi errori, l’approssimazione, la superficialità, l’inadeguatezza e le molteplici inadempienze, che vengono commessi dall’assessorato alla Sanità e dai suoi massimi organi dirigenziali. Ultimo episodio, la grave denuncia scandalo documentata dalla trasmissione di Rai Tre “Report“, condotta, nei giorni scorsi, da Sigfrido Ranucci, su come la task force regionale si stia occupando del tracciamento dei positivi e sul conteggio non veritiero e inattendibile dei dati relativi alla ricostruzione della catena dei contagi”.
“Più in particolare – prosegue il comunicato stampa – il cronico ritardo e l’insufficiente esecuzione dei tamponi e del correlato tracciamento delle persone positive, nonchè la frammentaria tenuta dei relativi dati, disattendono manifestamente le espresse previsioni delle direttive nazionali e regionali in materia e le tempistiche previste. Ciò comporta un’oggettiva e colpevole impossibilità di intervenire tempestivamente e monitorare la curva dei contagi, con conseguente inevitabile aggravamento dell’emergenza in corso. Le problematiche, qui, esposte, fanno emergere la certezza che se, in una regione di soli 500mila residenti, ci fosse stato un mumero di tamponi più elevato e una gestione complessiva dell’emergenza più seria, oculata, mirata e organizzata, molto probabilmente avremmo potuto avere meno morti, meno ammalati e contagiati di Covid, e meno disastri economici e disagi collettivi”.
Oltre a tutto questo, vista la gravità e l’eccezionalità della pandemia, il comitato, lancia anche un appello alla magistratura lucana, affinchè, nei termini previsti dal proprio compito e ruolo istituzionale, valuti se ci siano i presupposti giuridici per verificare come la Regione Basilicata stia gestendo l’attuale emergenza sul piano delle procedure e del rispetto delle leggi e delle normative vigenti.
“Sos Basilicata” ha deciso di chiedere l’intervento della magistratura dopo aver verificato che i numerosi appelli, i suggerimenti e le prese di posizione critici rivolti alla Regione Basilicata, dal mondo sanitario, politico, associativo e sociale lucano vengono puntualmente ignorati e nessun intervento migliorativo viene apportato.
Il comitato, costituito lo scorso 15 novembre, è stato promosso da cittadini, professionisti ed operatori vari, tutti coinvolti a titolo personale, che ha l’obiettivo di offrire il proprio contributo per difendere e tutelare la Basilicata dal dramma “Coronavirus” e di controllare e spingere l’Ente Regione e gli organi istituzionali preposti ad affrontare l’emergenza sanitaria, economica e sociale, con maggiore determinazione e competenza e con la massima trasparenza.
Redazione