CRONACA Nel Lazio, nella Capitale, stava percorrendo in auto la corsia preferenziale di Corso Rinascimento quando ha avuto la sfortuna di incrociare una pattuglia dei Carabinieri della Compagnia Roma Centro. I militari hanno fermato il veicolo, procedendo al controllo della ragazza alla guida, una 29enne romana e incensurata, che, alla loro vista, ha palesato un’eccessiva agitazione, difficilmente giustificabile con la sola contestazione della violazione del Codice della Strada, inducendoli ad approfondire le verifiche. Nell’abitacolo, i militari hanno trovato una busta contenente 1 grammo di shaboo, circa 3 grammi di cocaina ed un barattolo di vetro contenente 100 ml sostanza liquida risultata essere GHB, la cosiddetta “droga dello stupro”. La pericolosa sostanza psicoattiva è passata alla ribalta delle cronache, non solo italiane, poichè, grazie alle sue caratteristiche, è inodore e incolore, e agli effetti ipnotici e sedativi che induce, può essere facilmente somministrata alle vittime, disciolte in cibi o bevande, senza che questa se ne renda conto. In alcuni casi può anche causare amnesie. Vista la situazione, i Carabinieri hanno fatto scattare una perquisizione anche nell’abitazione della giovane pusher, al cui interno è stata recuperato un altro barattolo contenente mezzo litro di GHB, oltre a vari appunti contabili riferiti alla sua attività illecita e circa 300 euro in contanti. La droga e tutto il materiale rinvenuto sono stati sequestrati, mentre proseguono gli accertamenti dei Carabinieri della Compagnia Roma Centro finalizzati a verificare l’effettivo uso della pericolosa sostanza stupefacente. Un 19enne di nazionalità turca, è stato sottoposto a fermo di indiziato poichè, ritenuto responsabile di rapina e ricettazione. Una lite per banali motivi di viabilità che poteva trasformarsi in tragedia, è quanto accaduto, ieri pomeriggio, su Ponte Garibaldi dove due automobilisti, dopo essersi punzecchiati nel traffico, hanno deciso di fermare i rispettivi veicoli in mezzo alla strada e affrontarsi, di fronte allo sguardo delle loro fidanzate. Durante la zuffa, uno dei due, un romano di 29 anni con precedenti per droga, ha afferrato un paio di forbici da elettricista con cui si è scagliato sull’avversario, un 23enne della provincia di Salerno, colpendolo più volte all’addome senza ferirlo in modo grave solo grazie allo spessore del giubbotto che indossava. L’aggressore non si è fermato nemmeno di fronte alla fidanzata della vittima che si è frapposta tra i due per sedare la lite e che ha anche lei rimediato dei calci alle gambe. Una gazzella dei Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma, in transito proprio in quel momento, è immediatamente intervenuta fermando i contendenti. Ai militari non è sfuggito il repentino movimento della fidanzata del 29enne che, pensando di non essere osservata, ha tentato di far sparire le forbici nascondendole nella loro auto. Dopo averle recuperate, i Carabinieri hanno arrestato l’uomo per tentato omicidio e denunciato a piede libero la ragazza per favoreggiamento. Le vittime sono state trasportate all’ospedale “Vannini” non in pericolo di vita, mentre il 29enne è stato posto agli arresti domiciliari in attesa del rito direttissimo. I Carabinieri della Compagnia di Castel Gandolfo e gli agenti del Commissariato di P.S. di Albano Laziale hanno rintracciato a Roma, in via Ardeatina, il giovane responsabile di una rapina di un cellulare, nella serata della vigilia di Natale, nella sala di attesa della stazione ferroviaria “Pavona” di Albano Laziale, strappato dalle mani di un 22enne che, mentre aspettava il treno, aveva avviato una videochiamata con la propria fidanzata. Le indagini, condotte dai Carabinieri della Stazione Carabinieri di Albano Laziale con il coordinamento della Procura di Velletri, attraverso dichiarazioni testimoniali e l’acquisizione dei filmati delle videocamere di sorveglianza interne e vicine alla stazione ferroviaria hanno consentito di individuare il giovane, resosi irreperibile dal momento in cui aveva consumato la rapina. Gli agenti del Commissariato di P.S. di Albano Laziale, al momento del rintraccio, hanno rinvenuto in suo possesso il telefonino. I Carabinieri della Compagnia di Civitavecchia, nel corso di servizio di controllo del territorio hanno eseguito una perquisizione presso l’abitazione di un 57enne, abitante a Ladispoli con precedenti, avendo fondato motivo che lo stesso detenesse illecitamente un’arma. I militari della Stazione Carabinieri di Ladispoli hanno fatto irruzione presso l’abitazione dell’individuo e nel corso dell’operazione hanno rinvenuto, nel cassetto del comò, una pistola Beretta calibro 9 con il relativo munizionamento, della quale l’individuo non sapeva giustificarne il possesso. Sempre durante la perquisizione, estesa anche nel garage di pertinenza dell’abitazione, i militari hanno rinvenuto una paletta, un’uniforme, tre pettorine e due distintivi della Guardia di Finanza, anche questi illecitamente detenuti. Tutto il materiale è stato sottoposto a sequestro e sono ancora in corso gli specifici accertamenti al fine di verificare se l’arma e il restante materiale siano stati utilizzati per la commissione di altri reati. L’individuo è stato, inoltre, trovato in possesso di 35 grammi di marijuana. Al termine degli accertamenti l’uomo è stato arrestato e accompagnato presso il suo domicilio in regime di arresti domiciliari, come disposto dall’Autorità Giudiziaria. Nell’ambito degli stessi servizi è stato altresì denunciato in stato di libertà un 43enne, abitante a Ladispoli con precedenti, poichè, a seguito di perquisizione domiciliare è stato trovato in possesso di 15 grammi di hashish, già suddivisi in dosi. La sostanza stupefacente è stata sequestrata e l’individuo denunciato per il reato di detenzione ai fini dello staccio di sostante stupefacenti. All’alba di oggi, i finanzieri del Comando Provinciale di Frosinone hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali disposta dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Cassino, dott. Salvatore Scalera, nei confronti di 17 persone, dei quali 6 in carcere e 11 agli arresti domiciliari, indagati per reati di evasione, frode fiscale, intestazione fittizia di beni, riciclaggio, estorsione ed altro, aggravati dal vincolo associativo. Inoltre, con la stessa ordinanza, è stato disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di beni per un valore di oltre 13 milioni di euro. I provvedimenti costituiscono il culmine di una complessa attività d’indagine, coordinata dalla Procura Repubblica di Cassino, nella persona del Sost. Proc. Valentina Maisto, e condotta dal Gruppo della Guardia di Finanza di Cassino, che ha consentito di individuare due distinte associazioni a delinquere, capeggiate da un elevato spessore delinquenziale, già gravati da numerosi precedenti e sottoposti a misure di prevenzione personali e patrimoniali, i quali, peraltro, in passato avevano intessuto legami anche con esponenti di spicco dell’organizzazione camorristica riconducibile al clan dei Casalesi. Le organizzazioni criminali, attraverso la commissione di plurimi reati, anche di natura fiscale, erano riuscite ad acquisire rilevanti quote di mercato, costituendo delle vere e proprie posizioni dominanti, operando in un regime quasi monopolistico nel settore della commercializzazione di autoveicoli, prevalentemente usati, importati da Paesi membri dell’U.E., con evidenti ricadute negative sul mercato. In Campania, a Vallo della Lucania, in provincia di Salerno, in flagranza di reato, due arresti sono stati eseguiti nella mattinata di oggi, dai Carabinieri della locale Compagnia. A finire in manette, due pregiudicati napoletani, responsabili di furto di gasolio. I due sono stati sorpresi mentre asportavano gasolio, da un tombino che dava l’accesso alla cisterna di un condominio. I malviventi, per non dare nell’occhio, indossavano le classiche tute rifrangenti da operaio ed erano muniti di attrezzatura completa e di un furgone con dispositivo lampeggiante, che poteva far pensare ad una regolare operazione di manutenzione. Grazie all’intuito ed al tempestivo intervento dei militari dell’Arma il progetto dei due falsi operai, che avevano già prelevato quasi mille litri di gasolio, è fallito. Sempre in Campania, ad Amalfi, a seguito della frana che nella giornata di ieri ha colpito la SS 163 e la Costiera Amalfitana, la Procura della Repubblica del Tribunale di Salerno, avvalendosi dell’apporto dei Carabinieri della Compagnia di Amalfi, nella giornata di oggi ha individuato il consulente tecnico, che si occuperà di accertare le cause che hanno portato a questo incidente che per fortuna non ha causato vittime o feriti. Il fenomeno dell’abusivismo edilizio e dei reati ad esso connessi, annoso problema che attanaglia il territorio, è stato negli ultimi anni oggetto di un’attenzione particolare da parte dell’Autorità Giudiziaria e dell’Arma dei Carabinieri. Infatti, soltanto nello scorso anno, i militari dell’Arma hanno denunciato 260 persone in stato di libertà, nei confronti delle quali sono stati eseguiti 39 sequestri penali, con un incremento di controlli e sanzioni del 25% in più rispetto al 2019. Gli inquirenti ora vaglieranno tutte le possibili cause dell’evento franoso, verificando se ci siano eventuali responsabilità penali. Ad informarlo è il Comando Provinciale Carabinieri di Salerno. Un arresto ed una denuncia, entrambi per spaccio in Puglia, è quanto riguarda la costante attività antidroga dei “Falchi” della Squadra Mobile di Taranto, al comando del dott. Fulvio Manco. Al quartiere Tamburi, gli agenti hanno posto sotto attenzione un 19enne, incensurato, sospettato di aver avviato nel suo appartamento una fiorente attività di spaccio di hashish. Dopo alcuni giorni di appostamento, i poliziotti hanno deciso di porre fine all’illecita attività del giovane, con una perquisizione domiciliare. Al momento del controllo il sospettato non era in casa e pertanto alla presenza dei suoi parenti si è proceduto al controllo, recuperando, in una scatola di scarpe nascosta nella sua camera da letto, un panetto di hashish di circa 100 grammi. Dopo numerosi tentativi di rintracciarlo, il pusher, che si era reso irreperibile disattivando anche il suo cellulare, ha fatto rientro a casa ed è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.
In una successiva attività antidroga, gli agenti della Polizia di Stato, hanno notato in via Madonna del Crocifisso, un giovane in costante attesa nei pressi di una recinzione ricevere la visita di suoi coetanei per un veloce scambio. Sicuri di essere in presenza di un’altra piazza di spaccio, i poliziotti dopo l’ennesimo scambio sono usciti allo scoperto fermando il giovane che alla loro vista aveva cercato di allontanarsi in tutta fretta. L’immediata perquisizione personale ha permesso di recuperare nelle sue tasche 50 euro in banconote di piccolo taglio, mentre la successiva ispezione dei luoghi ha permesso di ritrovare sotto la recinzione, dove era stato notato stazionare in precedenza il pusher, numerose stecche di hashish. Dopo quanto recuperato, il tarantino, di 37 anni, con precedenti specifici in materia di spaccio è stato denunciato in stato di libertà per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. La DIA (Direzione Investigativa Antimafia), coordinata dalla Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, diretta dal Procuratore Capo, dott. Giovanni Bombardieri, ha dato esecuzione ad un provvedimento emesso dal locale Tribunale – Sezione Misure di Prevenzione, presieduto dalla dott.ssa Ornella Pastore, ai sensi dell’articolo 34 del Codice Antimafia (d.lgs 159/2011), con il quale è stata disposta l’amministrazione giudiziaria, per un periodo di mesi 6, nei confronti della “CARONTE & TOURIST Spa“, con sede in Sicilia, a Messina, in viale della Libertà 34. Con lo stesso provvedimento è stato disposto il sequestro dei beni nella disponibilità di B.M., figlio di B.S., appartenente ad una famiglia di Villa San Giovanni, federata alla potente consorteria “IMERTI–CONDELLO” attiva nel comprensorio di Villa San Giovanni, in provincia di Reggio Calabria, e territori limitrofi. Il decreto del Tribunale è stato emesso su richiesta dei Sostituti Procuratori, Stefano Musolino e Walter Ignazitto, coordinati dai Procuratori Aggiunti, Calogero Gaetano Paci e Giuseppe Lombardo, che hanno delegato alla DIA gli accertamenti patrimoniali, in esito alle acquisizioni investigative del procedimento convenzionalmente denominato “Scilla e Cariddi”. Le indagini hanno fatto emergere, anche grazie alle convergenti dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia, la permeabilità della società in questione, rispetto ad infiltrazioni della criminalità organizzata, nonchè l’agevolazione garantita dalla società in favore di più persone legate alle locali articolazioni di ‘ndrangheta.
In particolare sono stati individuati nei due esponenti, entrambi dipendenti del vettore marittimo, i portatori degli interessi della ‘ndrangheta, agevolati dalla società. Gli interessi economici dei due sono stati garantiti attribuendo ad imprese ad essi riferibili vari servizi all’interno delle navi che fanno la spola tra le coste siciliane e calabresi. In particolare, le imprese, di fatto nella disponibilità dei due e di altre persone agli stessi legati, hanno potuto gestire, ricavandone ingenti profitti, i servizi di bar-ristorazione e quelli di pulizia e disinfestazione a bordo delle imbarcazioni, nonchè i servizi di prenotazione per gli autotrasportatori che si imbarcano sui traghetti del gruppo. Gli esponenti delle locali cosche sono stati, altresì, agevolati tramite l’assunzione di personale segnalato dai due e, nel caso del P., garantendo la retribuzione anche durante la latitanza e la sottoposizione a misura cautelare.
Al B., infine, è stata garantita una rapida e brillante progressione in carriera, con la capacità di promuovere e gestire le nuove assunzioni e con la delega conferitagli per la risoluzione delle controversie tra dipendenti o con i fornitori. L’amministrazione giudiziaria, ai sensi dell’art. 34 del Codice Antimafia, è finalizzata ad intervenire nella governance della società, in funzione di bonifica ed impermeabilizzazione della struttura aziendale dal rischio di future ed ulteriori contaminazioni criminali ed interferenze mafiose. La nota compagnia di navigazione destinataria del provvedimento, il cui valore viene stimato in circa 500 milioni di euro, ha un capitale sociale di euro 2.374.310,00 e vanta numerose partecipazioni in altre società, insieme alle quali svolge, in massima parte, servizi di navigazione non solo sullo stretto di Messina, ma anche in ulteriori tratte tra la Sicilia ed altre destinazioni. Gli accertamenti investigativi hanno evidenziato come B., rappresenti la longa manus del padre Santo, di recente (ottobre 2020) condannato in appello alla pena di 14 anni e 8 mesi di reclusione, nel procedimento penale c.d “SANSONE”, perchè ritenuto il reggente della cosca “BUDA–IMERTI” di Villa San Giovanni.
Il Tribunale di Reggio Calabria, Sezione Misure di Prevenzione ha, pertanto, contestualmente disposto nei confronti di B. il sequestro dei seguenti beni: 2 ditte individuali comprensive dell’intero patrimonio aziendale con sede a Villa San Giovanni; 5 appezzamenti di terreno di cui uno edificabile di complessivi metri quadri 700; 2 appartamenti ed un garage a Villa San Giovanni; 1 appartamento con box e piccolo vano cantinato nel comune di Lissone (MI) e disponibilità finanziarie. Il valore complessivo dei beni sottoposti a sequestro nei suoi confronti è stimato in circa 800mila euro. A comunicarlo in redazione è la “Direzione Distrettuale Antimafia” di Reggio Calabria con tutti dettagli forniti nel corso di una video conferenza stampa da remoto a cui hanno partecipato il Procuratore Capo della Procura di Reggio Calabria, dott. Giovanni Bombardieri e il Direttore della Direzione Investigativa Antimafia, dott. Maurizio Vallone.
SALUTE Nel bollettino di oggi del Ministero della Salute sono questi i dati epidemiologici legati all’emergenza sanitaria in corso in Italia. 13.189 sono i nuovi contagi e 476 i morti per “Covid–19“. In Lombardia 1.738 i casi, nel Lazio 1.164 i casi e 49 i morti. In Campania 1.539 i nuovi positivi e 39 i decessi. In Puglia 1.044 i nuovi contagi e 46 le vittime. In Basilicata 68 le positività e 2 i morti. Sono 2.166.053 le dosi di vaccino finora somministrate in Italia, 808.306 hanno ricevuto anche la seconda dose. In Umbria due casi sospetti di variante brasiliana. Nel mondo oltre 103 milioni di contagi e 2,2 milioni di morti. Il Regno Unito supera i dieci milioni di vaccinati con la prima dose.
METEO Per domani temperature minime comprese tra 4 e 8 °C e massime comprese tra 14 e 18 °C. Zero termico a 3.500 metri. Nuvolosità innocua. Vento da WSW con intensità di 11 km/h.
Rocco Becce
Direttore Editoriale