C.C. e T.A., di anni 32 e 25, rispettivamente marito e moglie, entrambi residenti a Venosa, in provincia di Potenza, nella mattinata di sabato scorso, sono stati arrestati dai Carabinieri della Compagnia di Venosa e condotti in carcere.
La coppia è accusata di aver sottoposto i figli della donna, di 9 e 6 anni, avuti da una precedente relazione, a reiterate percosse, da circa un anno, anche per motivi banali.
Il patrigno ha picchiato il figliastro con un guinzaglio per cani, e la donna ha sferrato un pugno al viso alla figlia, provocandole la tumefazione dell’occhio.
Queste sono alcune delle punizioni fisiche crudeli che i due subivano già da tempo, sino a restare svegli in piedi, fino alle ore 6.00 del mattino, e, per la la figlia, rinchiusa in camera senza mangiare per diversi giorni.
Le indagini sono state avviate grazie alla denuncia sporta dalla nonna dei piccoli e alle testimonianze rese dalle sorelle dell’uomo, che hanno raccontato agli investigatori di essere più volte intervenuti in favore dei bambini, tentando di far cessare le violenze nei loro confronti.
Nel corso delle liti con le sorelle, l’uomo si era anche dichiarato, pronto a fare una strage, se gli fossero stati tolti i figli, dimostrando di voler agire con violenza ad eventuali iniziative volte a tutelare i minori.
All’atto dell’esecuzione del provvedimento restrittivo, i figli della donna sono stati affidati ai servizi sociali, informandone il Tribunale per i Minorenni di Potenza.
L’immediato e risolutivo intervento attuato dalla Procura potentina, in costante sinergia con i Carabinieri, ha evitato che le condotte degli indagati potessero sfociare in ulteriori e più gravi conseguenze.
Ad informarlo, è il Procuratore Capo della Repubblica di Potenza, dott. Francesco Curcio.
Rocco Becce
Direttore Editoriale