Ennesima operazione della DIA (Direzione Investigativa Antimafia) che ha dato esecuzione ad un decreto emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale dì Venezia ai sensi dell’art. 34 del Codice Antimafia (d.lgs.159/2011) con il quale è stata disposta l’amministrazione giudiziaria nei confronti della ditta “CUBI S.r.l.”.
L’azienda è leader nel settore della progettazione, riparazione e manutenzione di linee elettriche, operante in Italia ed all’estero dal 1996 e titolare di commesse per circa 90 milioni di euro.
Il provvedimento è stato emanato su proposta formulata congiuntamente dal Procuratore Distrettuale di Venezia e dal Direttore della DIA che ne ha informato la redazione.
Per la prima volta, colpisce un’impresa con la sua sede in Veneto gestita, amministrata e rappresentata da persone ritenute vicine ad elementi di spicco della criminalità organizzata calabrese operanti nella provincia di Verona.
Sono tutti riconducibili alle famiglie di ‘ndrangheta VERSACE-NAPOLI-ALBANESE-GERACE ed a loro volta coinvolte in rapporti commerciali e di malaffare con esponenti della famiglia GIARDINO, affiliata alla nota cosca di ‘ndrangheta ARENA-NICOSCIA.
Di recente i fratelli V.D., V.G. e V.F. sono stati destinatari della custodia cautelare in carcere nell’ambito delle indagini dirette dalla Procura della Repubblica di Venezia nell’operazione “Taurus” che ha colpito la cosca Versace di Polistena (Rc) ed in cui C.L., socio di maggioranza, è stato colpito da un provvedimento cautelare.
La misura eseguita nella mattinata di oggi, scaturisce dagli ulteriori approfondimenti svolti dagli investigatori sulla compagine societaria che, anche sulla base delle attività di indagini già svolte.
Infatti ha documentato assidui rapporti del socio, con persone indiziate di affiliazione alla consorteria calabrese e le cui risultanze hanno consentito alla Prefettura di Verona di emettere, nel dicembre 2020, un’interdittiva antimafia nei confronti dell’azienda.
Particolarmente significativa, al riguardo, è la ricostruzione del peculiare legame tra la famiglia Versace, dagli inquirenti ritenuta affiliata alla ‘ndrangheta, e l’uomo che ha evidenziato stretti legami di tipo commerciale.
L’amministrazione giudiziaria avrà effetto sulla società e il relativo patrimonio aziendale per un valore complessivo prudenzialmente stimato in oltre 3 milioni di euro.
Rocco Becce
Direttore Editoriale