“Ritenuto di dover procedere a riguardo secondo criteri di proporzionalità e progressività e con la finalità di salvaguardare gli attuali posti di lavoro”, in Vaticano stipendi tagliati ai cardinali, superiori, ecclesiastici ed altri religiosi, per il 10%.
Quindi, dal prossimo 1° aprile, al via alla decurtazione del 10% della paga dei porporati, dell’8% dei capi e dei segretari dei dicasteri, e del 3% dei chierici o religiosi, mentre resteranno bloccati per un biennio gli scatti di anzianità per tutti i dipendenti dal 4° livello in su.
Le disposizioni saranno applicate anche al Vicariato di Roma, ai Capitoli delle Basiliche Papali Vaticana, Lateranense e Liberiana, alla Fabbrica di San Pietro e alla Basilica di San Paolo fuori le mura.
È quanto deciso nelle ultime ore da Papa Francesco, a causa della crisi in atto da “Covid–19” e riportato “fedelmente”, è proprio il caso di dirlo, sul sito ufficiale della Santa Sede.
Questo è avvenuto sicuramente per la mancanza di milioni di turisti in arrivo nella Capitale e, sopratutto, in piazza San Pietro che dalla mattina alla sera, giorno dopo giorno, portavano grossi incassi nelle casse del Vaticano.
Quindi la crisi colpisce uno dei luoghi più ricchi del mondo.
A questo punto è d’obbligo pensare a cosa potrà accadere a famiglie normali che non riescono neanche più a sopravvivere, da sempre, e, in particolare, in questo momento.
A proposito, ma il neo presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi ha pensato di tagliare anche gli stipendi ai nostri cari politici, sopratutto a coloro i quali poco o nulla hanno fatto per gli italiani, da Nord a Sud, non solo in questi ultimi mesi di pandemia?
È sicuramente una domanda che resterà senza alcuna risposta, di questo potete starne assolutamente tranquilli.
Rocco Becce
Direttore Editoriale