Sono passati giusto 12 anni dal terremoto in Abruzzo, e forse circa 1 mese dopo, da quando una coppia di Potenza fu chiamata dal Tribunale dei Minori a L’Aquila.
Si trattava di una richiesta di adozione iniziata nel Tribunale di Potenza con il personale idoneo e protrattasi in diverse regioni italiane.
È la storia singolare vissuta all’epoca da una 40enne e un 50enne di Potenza che per circa 6 anni hanno tentato, ed è proprio il caso di dire, un’adozione, ma invana.
Tempo e spese enormi affrontate con tentativi andati a vuoto perchè sembra che i bambini da affidare non c’erano.
Il percorso per i due continuò, ma senza alcuna speranza.
A un certo punto, qualcuno suggerì ai coniugi di intraprendere un’altra strada, quella che porta all’adozione internazionale, ma per fare ciò, basta una somma molto alta da pagare che si aggira sulle 25mila euro.
Sembra possibile che, in un Paese libero come l’Italia, dove i bambini abbandonati e più sfortunati, sono tantissimi, non vengano dati a persone che potrebbero farli vivere in una famiglia normale e agiata allo stesso tempo?
Rocco Becce
Direttore Editoriale