Si ritorna anche oggi a parlare dell’ormai famoso “Reddito di cittadinanza”.
Altre 15 persone sono state scoperte dalla Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Potenza.
Dopo un’accurata indagine le Fiamme Gialle hanno individuato e denunciato, all’Autorità Giudiziaria i fruitori di un indebito beneficio.
Tutti sono residenti nel potentino e pur non avendone diritto, hanno incassato la misura di sostegno richiesta ed ottenuta con l’inganno.
Gli indagati avevano occultato condanne per i reati di associazione di tipo mafioso, perchè detenuti agli arresti domiciliari o in carcere.
Come noto, questo è un privilegio riconosciuto ai nuclei familiari in possesso, all’atto della presentazione della domanda e per tutta la durata dell’erogazione del beneficio, di particolari requisiti di cittadinanza, residenza, soggiorno, reddituali e patrimoniali, nonchè di ulteriori presupposti di compatibilità.
Tra questo, la circostanza di non essere stati condannati definitivamente nei 10 anni precedenti la richiesta, per reati, tra gli altri, di associazione di tipo mafioso e di non essere stati sottoposti a provvedimento di custodia cautelare.
Tutte le persone coinvolte sono state segnalate per il reato di dichiarazioni mendaci e l’INPS (Istituto Nazionale di Previdenza Sociale) ha attivato la revoca del sussidio e le procedure per il recupero immediato del beneficio economico illecito.
Le somme, percepite a partire dal 2019 dai nuclei familiari di cui fanno parte i segnalati, sono state quantificate complessivamente in circa 100mila euro.
L’attività investigativa si inserisce in una più ampia strategia attuata dalla Guardia di Finanza finalizzata a contrastare l’illecita percezione di risorse destinate invece alle persone che versano in condizioni di difficoltà.
Rocco Becce
Direttore Editoriale