C.L., nato a Sant’Arsenio (SA) il 26 ottobre 1943 e residente ad Ispani (SA), di fatto domiciliato in Sant’Arsenio (SA) (misura cautelare in carcere); C.G., nato a Pietrasanta (LU) il 24 gennaio 1990 e residente a Sant’Arsenio (SA) (misura cautelare degli arresti domiciliari); C.G., nato a San Pietro al Tanagro (SA) il 14 ottobre 1962 (misura cautelare degli arresti domiciliari); Q.P., nato a Sassano (SA) il 22 luglio 1963, (misura cautelare degli arresti domiciliari); N.S., nato a Sapri (SA) il 18 giugno 1993 e residente a Sala Consilina (SA) (misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di Sala Consilina); P.F., nato a Padula (SA) il 25 maggio 1957, residente di fatto, domiciliato a Salerno (misura cautelare degli arresti domiciliari); P.R., nato a Polla (SA) il 20 settembre 1982 e residente a Sant’Arsenio (SA), di fatto domiciliato a Salerno (misura cautelare degli arresti domiciliari).
Sono queste le 7 persone fermate nella mattinata di oggi, lunedì 12 aprile, finite una in carcere, cinque agli arresti domiciliari ed una sottoposta all’obbligo di dimora, in esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Potenza, su richiesta della locale DDA (Direzione Distrettuale Antimafia).
Sono tutte ritenute responsabili di traffico organizzato di rifiuti e inquinamento ambientale.
Le attività d’indagine sono state condotte dal Nucleo Investigativo di Salerno e dalla Compagnia Carabinieri di Sala Consilina e costituiscono un autonomo filone dell’inchiesta denominata “Febbre dell‘oro nero“, relativa ad un vasto contrabbando di idrocarburi e ad un patto siglato da esponenti malavitosi della criminalità organizzata campana, per operare nella nuova “Terra dei fuochi“, a loro disposizione.
Quanto rilevato dalle investigazioni svolte, assume connotati di drammatica importanza nella misura in cui il territorio interessato è qualificato “Area Naturale Protetta”, essendo parte della Riserva Naturale Foce Sele – Tanagro.
In questo modo si è impedito che l’organizzazione allargasse il proprio raggio d’azione ad altri siti, in parte già individuati anche in Basilicata, a Tursi, in provincia di Matera, e in parte oggetto di una pianificata espansione ancora a livello embrionale in Puglia, nella provincia di Foggia.
Solidi riscontri al quadro probatorio, già delineato dagli attenti investigatori, sono arrivati dalle dichiarazioni fornite da uno dei complici, non inserito nei destinatari di misura cautelare ed altrettanti se ne prevedono dalle successive attività da avviare nei prossimi giorni.
L’operazione, quindi, non ancora conclusa, ha dimostrato l’altissimo livello di attenzione che la Procura della Repubblica di Potenza e l’Arma dei Carabinieri riservano alla tutela dell’ambiente e della salute, che ha portato al sequestro preventivo d’urgenza delle aziende coinvolte nel traffico.
Alcune perquisizioni sono state eseguite tra la Lombardia, Campania, Basilicata, Puglia e Calabria, con diversi indagati, tra cui anche un lucano.
Brescia, Napoli, Caserta, Salerno, Taranto e Cosenza, sono le città coinvolte durante un’operazione denominata “Shamar“, svolta dai Carabinieri del Comando Provinciale di Salerno e dai militari della Guardia di Finanza di Salerno e Taranto.
Il tutto è stato coordinato dalle DDA (Direzioni Distrettuali Antimafia) di Potenza e Lecce, con l’esecuzione di due ordinanze applicative di misure cautelari personali e reali, emesse dai rispettivi GIP nei confronti di 45 persone, indagate per associazione per delinquere con l’aggravante del metodo mafioso, finalizzata alla commissione di gravi delitti contro il patrimonio, quali frodi in materia di accise ed IVA sui carburanti, intestazione fittizia di beni e società, truffa ai danni dello Stato.
Tutti i dettagli sono stati resi noti nel corso della mattinata, in occasione di due conferenze stampa, che si sono svolte in concomitanza, intorno alle ore 11.00, presso la Procura della Repubblica di Potenza ed il Comando Provinciale Guardia di Finanza di Taranto.
Alle riunioni hanno preso parte, in videocollegamento, il Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo dott. Federico Cafiero De Raho, insieme al Procuratore Distrettuale Antimafia di Lecce, dott. Leonardo Leone De Castris e al Procuratore Capo della Repubblica di Potenza, dott. Rocco Curcio.
Rocco Becce
Direttore Editoriale