“5,60 milioni di Partite Iva hanno accumulato in questi 14 mesi una media di 30mila euro di debiti a testa. Una caduta di reddito verticale senza precedenti per famiglie che l’attuale decreto Sostegni non salverà dal rischio chiusura elicenziamenti a pioggia. Cosa accadrà dopo il 1° luglio con il primo sblocco dei licenziamenti? A rischio ulteriori 241mila lavoratori come stima al ribasso. Intanto, aumenta il debito pubblico, il numero delle famiglie cadute in povertà assoluta e non è ancora ripartita la macchina delle pretese fiscali e bancarie. Alla politica opportunista chiediamo onestà e al neo premier, Mario Draghi di fare presto e bene, pur comprendendo bene le difficoltà. Se mettessimo insieme tutti i numeri e le categorie risulterebbe un quadro funereo. Maestà, il popolo ha fame, non vendetegli fumo!”.
A dirlo è “FEDERCONTRIBUENTI” che, in una nota stampa, spiega tanto altro a favore delle famiglie in crisi in questo periodo di crisi pandemica.
“Sulla base delle stime preliminari risultano essere oltre 2 milioni le nuove famiglie cadute in povertà assoluta, un incremento di oltre un milione di persone. Nell’anno della pandemia, pertanto, la povertà assoluta ha raggiunto, in Italia, i valori più elevati da quando è disponibile la serie storica per questo indicatore, il 2005. Non solo le famiglie cadute in povertà assolute ma, anche tutte quelle che hanno visto andare in funo il 30% del proprio reddito in periodo pre pandemia e che hanno accumulato debiti per l’affitto di casa e per le bollette da pagare. Per non parlare dell’ultimo pasticcio sulla Cig che per mesi ha lasciato 6 milioni di famiglie senza respiro in quanto avevano esaurito le 12 settimane di cassa integrazione con causale Covid perdendo fino a 280 euro del già misero reddito. Il prossimo 30 aprile l’Agenzia delle Entrate riprenderà l’esecuzione delle cartelle esattoriali e il prossimo 30 giugno scadrà la proroga della sospensione dell’esecuzione dei provvedimenti di rilascio degli immobili per morosità o pignoramenti. Cosa ne sarà di queste famiglie? In gioco non solo l’attività produttiva ma soprattutto il reddito familiare, di cosa vivranno? La mal gestione iniziale della pandemia è costata carissima all’economia italiana, con il fatturato delle imprese, non riguardanti la filiera alimentare e farmaceutico, crollato ben oltre il 70%. La contrazione dei ricavi ha colpito la quasi totalità dei settori più toccate dalle restrizioni connesse all’emergenza sanitaria, filiera del turismo, con le agenzie di viaggio al -76,3%, trasporto aereo -60,5%, alloggio e ristorazione -52,5%. In soli 14 mesi i conti pubblici hanno maturato un debito di 500 miliardi. Dove sono finiti? Senza ripresa come salveremo i conti pubblici?”.
“Le risorse economiche – così, conclude l’associazione a tutela delle famiglie e dei consumatori italiani, con la sua sede legale a Roma, in piazza Cola di Rienzo, 92 tel 06/87153355 – 06/98356606 – mail info@
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