In Italia, si continua a morire sul lavoro, da Nord a Sud.
Nel primo pomeriggio di ieri, una tragedia ha colpito un lavoratore lucano, originario di Maratea, in provincia di Potenza.
Si tratta di un 58enne.
Si chiamava Biagio Iaria.
L’operaio, trasferitosi da tempo a Fiumicino, in provincia di Roma, è deceduto intorno alle ore 15.00, in un cantiere nautico di Ostia.
L’uomo, dipendente di una ditta esterna che stava effettuando lavori nell’area, è morto sul colpo, dopo aver ricevuto un palo da ormeggi sulla testa che, sembra, si sarebbe staccato da una ruspa che lo stava trasportando.
Sul posto, oltre ai mezzi di soccorso, immediatamente sono arrivati i militari dell’Arma Carabinieri della Compagnia di Ostia e il personale del “118 Lazio“.
La dinamica di quanto accaduto è ancora in corso di accertamento.
Un sopralluogo è stato, comunque, effettuato anche dal personale dell’Ispettorato del Lavoro che, dovrà chiarire se tutte le norme di sicurezza sono state rispettate e se il lavoratore era in regola.
Sul problema sicurezza, nei primi tre mesi di quest’anno, all’INAIL (Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro) sono arrivate 185 denunce di infortuni mortali, 19 in più del 2020 quando ci sono state 1.270 morti bianche, oltre 3 al giorno.
Le vittime da “Coronavirus“, segnalate da inizio pandemia al 31 marzo, sono 551, circa un terzo del totale dei decessi sul lavoro, indicati dal gennaio del 2020.
Direttore Editoriale