POLITICA Si è tenuta ieri l’Assemblea Plenaria della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee Legislative delle Regioni e delle Province Autonome, ospitata a Roma, presso il Dipartimento per gli Affari Regionali. Al centro della riunione, come informato dal Consiglio regionale della Basilicata, il confronto del ministro per gli Affari Regionali, on. Mariastella Gelmini, con tutti i Presidenti dei Consigli regionali e delle Province Autonome. “Un confronto proficuo e costruttivo”. È stato questo il commento del Presidente del Consiglio Regionale della Basilicata, Carmine Cicala. “Al ministro Gelmini – ha aggiunto – ho fatto dono della rivista sui primi 50 anni dell’Istituzione della Regione Basilicata”. Erano presenti, con il Coordinatore, Roberto Ciambetti (Veneto), Carmine Cicala (Basilicata), Rita Mattei (Bolzano), Piero Mauro Zanin (Friuli Venezia Giulia), Salvatore Micone (Molise), Michele Pais (Sardegna), Walter Kaswalder (Trento). Collegati in videoconferenza: Lorenzo Sospiri (Abruzzo), Gennaro Oliviero (Campania), Devid Porrello (Lazio), Gianmarco Medusei (Liguria), Alessandro Fermi (Lombardia), Dino Latini (Marche), Loredana Capone (Puglia), Antonio Mazzeo (Toscana) e Alberto Bertin (Valle d’Aosta). “È stata l’occasione – ha detto Ciambetti – per affrontare tutti i temi in agenda tra le priorità del sistema Paese con particolare attenzione in questo avvio di ripresa al ruolo delle regioni”. Anche su sollecitazione di tutti i Presidenti, si è discusso di argomenti come l’attuazione dell’art. 116, terzo comma, della Costituzione in materia di regionalismo differenziato; la rappresentanza a garanzia del presidio democratico delle Istituzioni; la “specialità” come opportunità per tutto il Paese e un progetto condiviso per la semplificazione e la promozione della legalità. Il ministro si è soffermato in particolar modo sul fatto che, aldilà della pandemia – per cui ci si è dovuti confrontare con le Regioni per affrontare l’emergenza – è necessario riprendere i temi cardini del rapporto con le Regioni e, in particolar modo, con le Assemblee legislative. “La disponibilità del Dipartimento Affari Regionali è piena e pienamente collaborativa – ha affermato il ministro Gelmini -, a cominciare dall’attuazione del PNRR che sia radicata e incentrata sui territori”. “Ma è fondamentale – ha, poi, concluso – che si rimetta in moto lo scambio quotidiano serrato di pratiche istituzionali, perchè il confronto sia efficace”. Da qui l’impegno al confronto con la Presidente della Commissione Parlamentare per le questioni regionali per sbloccare finalmente l’allargamento alla componente regionale della Commissione e l’apprezzamento per il diverso approccio del Dipartimento rispetto all’esame delle leggi regionali nel tentativo di prevenire lo scontro istituzionale prima di arrivare alla loro eventuale impugnativa. Un altro passo in avanti verso la Facoltà di Medicina in Basilicata, i cui corsi partiranno nell’anno accademico 2021/2022. Con una delibera approvata ieri, la Giunta regionale ha preso atto dell’Accordo di programma sottoscritto il 5 agosto del 2020 con l’Università degli Studi della Basilicata, il Ministero dell’Università e della Ricerca e il Ministero della Salute. Il corso di laurea sarà aperto inizialmente a 60 studenti. Come prevede l’accordo, la Regione Basilicata assicurerà 3 milioni di euro, per il primo anno, e 4 milioni all’anno, per i successivi, finanziamenti che si aggiungono ai 10 milioni di euro già stanziati a favore dell’Università nell’ambito del Piano 2012/2024. L’accordo, inoltre, impegna la Regione Basilicata a sottoscrivere un nuovo Piano per ulteriori 12 anni che assicuri la stessa dotazione finanziaria annua per la facoltà di Medicina. L’importo sarà stanziato nel bilancio di previsione. Ai fondi regionali si aggiungono quelli del Ministero dell’Università e della Ricerca, 2 milioni di euro all’anno, per il triennio 2021/2023, e del ministero della Salute, 3 milioni di euro all’anno, per il triennio 2021/2023. Con la stessa delibera, l’esecutivo lucano ha approvato l’addendum all’Accordo triennale 2019/2021, che, oltre a rimarcare le finalità del Corso di laurea, definisce le modalità di erogazione del finanziamento, quali sono le spese ammissibili e l’impegno di Regione e Università a sottoscrivere, entro il 31 marzo 2022, un nuovo Accordo di programma triennale 2022/2024 che integri il Piano delle attività già previste tenendo contro dell’istituzione della Facoltà di Medicina. Costituiscono parte integrante dell’addendum il Regolamento didattico approvato dal Senato accademico dell’Università, la relazione illustrativa, il Piano economico e finanziario e il documento di progettazione del Corso di laurea in Medicina e Chirurgia, che ha come obiettivo quello di fornire agli studenti “una formazione umana e professionale che conferisca al futuro medico le più appropriate e solide capacità e sensibilità per la diagnosi e la cura delle malattie, nell’adesione al concetto di salute espresso dall’Organizzazione mondiale della Sanità”, intendendo la salute come benessere e non solo assenza di malattia. “Sta giungendo a conclusione un iter amministrativo particolarmente complesso, frutto di una virtuosa collaborazione istituzionale. Presto – ha commentato il presidente Vito Bardi – l’Università della Basilicata aggiungerà alla sua offerta formativa un corso di laurea altamente qualificato. Ne beneficeranno i tanti ragazzi che verranno a studiare nella nostra regione. Il nostro sistema sanitario avrà un’occasione importante per aprirsi al confronto costante e continuo con il mondo universitario della ricerca e della formazione ed essere più competitivo e attrattivo”. A Matera, il Consiglio comunale, in seduta straordinaria, è stato convocato per giovedì prossimo, 24 giugno, alle ore 16,00 e, in seconda convocazione, mercoledì 30 giugno alla stessa ora, presso l’Aula Magna dell’Istituto Tecnico Industriale “Pentasuglia”. Diversi saranno gli argomenti, all’ordine del giorno dell’Assemblea comunale, come informato in un comunicato stampa inviato in redazione. In considerazione dell’emergenza “Covid–19“, la riunione si svolgerà in audio-videoconferenza e sarà, comunque, consentita la partecipazione in presenza, nel pieno rispetto delle condizioni di massima sicurezza.
CRONACA La Polizia di Stato di Trieste ha arrestato un 52enne goriziano, denunciato due persone una a Napoli ed una a Padova, sequestrato criptovalute e decine di migliaia di files di pornografia minorile. Il tutto è avvenuto nell’ambito dell’operazione denominata “Web Oscuro”, eseguita oggi dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni – Centro Nazionale di Contrasto alla Pedopornografia Online (C.N.C.P.O). La perquisizione eseguita nei confronti dell’arrestato, che aveva accuratamente protetto i suoi account e i suoi sistemi con tecniche di anonimizzazione, ha consentito di rinvenire più di 30mila files pedopornografici con bambini, anche molto piccoli, mentre venivano sottoposti a violenze e sevizie. La successiva analisi dei dispositivi informatici è stata interamente condotta dagli investigatori della Postale dove sono emerse 2mila chat contenenti richieste di scambio di materiale pedopornografico, nelle quali l’uomo proponeva agli interlocutori nel dark web dei cataloghi raffiguranti minori che, stando alle chat, sarebbero stati disponibili per incontri sessuali dal vivo. Inoltre, è stato rinvenuto un wallet, per la gestione delle criptovalute, dove confluivano i proventi della vendita del materiale multimediale raffigurante i minori. Sono ancora in corso accertamenti, anche di carattere internazionale, per riscontrare l’effettiva e reale disponibilità dei minori proposti nei cataloghi e ad identificare gli altri interlocutori dell’arrestato. Infine, sono stati denunciati i due italiani che hanno scambiato messaggi con l’uomo, finalizzati in un caso all’incontro con minori di anni 14 per scopi sessuali e nell’altro a ricevere materiale pedopornografico. Come informato in redazione, le perquisizioni a loro carico, eseguite con la collaborazione della Polizia Postale di Venezia e di Napoli, hanno consentito di sequestrare numerosi dispositivi informatici contenenti materiale pedopornografico, oltre agli account utilizzati per le attività delittuose. La Polizia di Stato di Reggio Emilia, all’alba di questa mattina, nell’ambito di un’imponente indagine contro il narcotraffico, ha dato esecuzione a 10 misure cautelari emesse dal GIP del Tribunale di Reggio Emilia su richiesta della locale Procura della Repubblica. L’operazione, denominata “Black Friday“, condotta dai poliziotti della Squadra Mobile, ha consentito anche di accertare il traffico di nuove sostante stupefacenti sintetiche quali la metanfetamina che, occultata in tuberi, veniva importata dalla Nigeria. Sotto sequestro è finita 1,5 kg. di eroina, 150 gr. di cocaina, 3,5 kg. di anfetamina e 40mila euro, in contanti. Proseguiranno per tutta la notte, le ricerche che sino ad ora non hanno avuto esito positivo, sul bambino di circa 2 anni scomparso oggi da casa, a Campanara di Palazzuolo sul Senio, in provincia di Firenze, dove la famiglia, che ha anche un figlio di 4 anni, vive in un casolare gestendo un’azienda di apicoltura. All’alba di oggi, come informato in redazione, nelle province di Milano, Roma e Viterbo, i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma, insieme ai Comandi Arma territorialmente competenti, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misura cautelare in carcere emessa dal GIP presso il Tribunale di Roma, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 15 persone, ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti con l’aggravante della transnazionalità, cessione e detenzione ai fini di spaccio. Il provvedimento restrittivo si basa sulle risultanze acquisite dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Via in Selci, nell’ambito dell’indagine convenzionalmente denominata “Santiago”, condotta mediante complesse attività tecniche e di riscontro sul campo negli anni 2018 e 2019. Le indagini hanno preso il via da una nota informativa delle Direzione Centrale dei Servizi Antidroga relativa all’arresto, operato in Cile dalla locale Polizia, nei confronti di una donna poco più che 20enne del posto, la quale era stata bloccata mentre stava trasportando circa 10 kg. di sostanza stupefacente, di tipo cocaina che, come da accertamenti, sarebbe dovuta giungere a Roma mediante l’utilizzo di un aereo. Dai successivi approfondimenti investigativi eseguiti dai Carabinieri è stato individuato il destinatario del carico di narcotico, identificato in una persona di nazionalità cilena dimorante nella Capitale, considerata una dei referenti del sodalizio criminale attivo nel settore. Le complesse investigazioni hanno consentito, dunque, di delineare l’esistenza di una strutturata associazione operante tra più Stati e composta principalmente da sudamericani che, da quanto ricostruito, gestivano i contatti con fornitori esteri del Perù attraverso utenze telefoniche fittizie. Tra i destinatari delle partite di stupefacente importate dal gruppo di sudamericani, emerge anche la figura di un italiano residente in provincia di Crotone, il quale nel mese di marzo del 2019, avrebbe dovuto ricevere a domicilio il campione di una fornitura di stupefacente al fine di testarne le qualità. Uno dei promotori dell’attività di narcotraffico si chiama Y.N., di anni 26. L’uomo si occupava di reperire lo stupefacente in Perù per, poi, affidarlo, per il trasporto, a persone reperite in Sudamerica che arrivavano nella Capitale italiana. Nell’ambito delle investigazioni è stato accertato il pieno coinvolgimento di diverse donne sudamericane, le quali collaboravano con i vertici dell’organizzazione criminale nell’attività di preparazione della documentazione amministrativa di soggiorno o per motivi di turismo, necessaria ai corrieri per entrare in Italia e superare i controlli alla frontiera; l’individuazione nella città di Roma delle strutture ricettive presso le quali accogliere i corrieri per consentire l’espulsione degli ovuli di stupefacenti; la vendita al dettaglio delle partite di cocaina che arrivavano sul territorio nazionale; la custodia del denaro, provento dell’attività illecita che, in parte, inviavano nel loro Paese di origine, attraverso operazioni di money transfer. Le cessioni al dettaglio, da parte di alcuni sodali, venivano effettuate nei quartieri Alessandrino e Centocelle di Roma e si svolgevano mediante conferma telefonica, durante le cui conversazioni si utilizzavano espressioni criptiche. Le prolungate e meticolose attività di riscontro dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma hanno consentito di arrestare in flagranza di reato 11 persone, per spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti e sequestrare 12,600 kg. di sostanza, di tipo cocaina. Prosegue l’attività di monitoraggio dei Carabinieri del Comando Roma Piazza Venezia nell’area tra il Colosseo e via dei Fori Imperiali, finalizzata al contrasto dell’abusivismo commerciale, del degrado e di ogni forma di illegalità. Il bilancio degli ultimi controlli è di 5 venditori ambulanti abusivi sanzionati. Si tratta di 3 cittadini del Bangladesh e di 2 cittadini del Pakistan, tutti nella Capitale senza fissa dimora, che sono stati sorpresi dai militari a vendere bottigliette d’acqua, statuette in plexiglass riproducenti vari monumenti della Capitale e tanto altro, sottoposto a sequestro. Per i cinque cittadini stranieri è scattata, in totale, una sanzione amministrativa di 27.600 euro. Ad informarlo è il Comando Provinciale CC di Roma. In Calabria, a Scalea, in provincia di Cosenza, i militari della locale Sezione Radiomobile hanno eseguito un arresto per evasione. Si tratta di F.B., un 40enne del posto, originario di Roma, ristretto ai domiciliari nella località di San Nicola Arcella. I fatti risalgono alle ore 3.00 circa di ieri mattina, quando i militari dell’Arma, durante un controllo, hanno accertato che la persona, in detenzione, si era allontanata dal luogo senza alcuna autorizzazione. Prontamente ricercato e bloccato, l’evaso dai domiciliari, non ha saputo fornire giustificazioni plausibili al personale dell’Arma ed è stato condotto in Caserma per gli accertamenti del caso. Informata la Procura della Repubblica di Paola, l’evaso è stato dichiarato in stato di arresto. Nel corso dell’udienza per rito direttissimo, svoltasi nel pomeriggio di ieri, presso il Tribunale di Paola, il fermo è stato convalidato e l’uomo è stato tradotto nuovamente agli arresti presso il proprio domicilio. Ad informarlo è la Compagnia CC di Scalea, guidata dal Capitano Andrea Massari.
SALUTE In Italia, nelle ultime 24 ore, sono 835 i nuovi casi e 31 i morti per “Coronavirus“, con un tasso di positività allo 0,4%. Nel Lazio, 74 sono i nuovi positivi e 1 morto. In Campania, 94 sono i contagi e 5 le vittime. In Basilicata, 14 le positività e 0 i decessi. In Puglia, 92 le infezioni e 1 deceduto. È quanto riportato oggi dal bollettino epidemiologico del Ministero della Salute.
AMBIENTE In Basilicata, a Lavello, Melfi, Montemilone, Palazzo San Gervasio, Rapolla, Ruvo del Monte, San Fele, Venosa e Viggiano, in provincia di Potenza, e a Salandra, in provincia di Matera, per consentire il ripristino del livello dei serbatoi, l’erogazione dell’acqua potabile sarà sospesa da oggi, sino alle ore 8.00 circa di domani mattina, salvo eventuali imprevisti. Ad informarlo è “Acquedotto Lucano SPA“.
METEO Per la giornata di domani ancora temperature in aumento tra i 32 e 40 gradi. Il cielo sarà sereno o poco nuvoloso su tutte le regioni.
Rocco Becce
Direttore Editoriale