Nell’ambito di una complessa e articolata attività di controllo, in Basilicata, nei giorni scorsi, operazione disposta dal Comando Unità Tutela Forestale Ambientale e Agroalimentare, eseguita dai Carabinieri Parco, in esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo emesso dal GIP del Tribunale di Lagonegro.
È avvenuto a Chiaromonte, in provincia di Potenza, come informato in un comunicato stampa.
Per la gestione illecita di rifiuti, scarico di acque reflue industriali non autorizzato, sono stati sequestrati degli impianti di produzione conglomerati cementizi e bituminosi.
A questo, si è giunti dopo una capillare attività, coordinata dalla Procura della Repubblica di Lagonegro, eseguita dai militari appartenenti alle Stazione del Reparto Carabinieri “Parco” Pollino di Francavilla In Sinni, Rotonda, Terranova di Pollino e Mormanno, in collaborazione con il Gruppo Carabinieri Forestali di Potenza, il Reparto Parco Val d’Agri Lagonegrese e la Compagnia Carabinieri di Senise.
A seguito dell’attività, in contrada Isca, zona 2 del Parco Nazionale del Pollino, area sottoposta a vincolo paesaggistico, il personale operante ha deferito all’Autorità Giudiziaria competente, l’amministratore unico che realizzava e gestiva la discarica per demolizione e lavaggio delle betoniere, costituita da cumuli di cemento e ferro, ammassati alla rinfusa, il tutto in assenza di autorizzazione.
Inoltre, era stato realizzato uno stoccaggio e deposito di tre autocarri dismessi, omettendo di conferirli ai centri di raccolta.
Le acque di dilavamento del piazzale e le acque di scolo, provenienti dagli impianti adiacenti tramite un percorso di condotte, privi di autorizzazione, sversavano direttamente nel corpo ricettore del fiume Sinni.
I militari, inoltre, hanno rinvenuto ulteriori rifiuti all’interno di contenitori tra i quali materiale bituminoso allo stato liquido, che fuoriusciva, sversandosi direttamente sul terreno.
Si è pertanto proceduto al deferimento dell’amministratore ed al sequestro degli impianti, per circa 8mila metri quadri circostanti dei 4.500 metri cubi di rifiuti di demolizione rinvenuti, riguardanti la condotta di scarico e dei rifiuti rinvenuti all’interno.
Sono state elevate anche sanzioni amministrative per un importo totale di circa 22mila euro.
Donatina Lacerenza
Collaboratore