CRONACA Nella mattinata di oggi, la DIA (Direzione Investigativa Antimafia) ha dato esecuzione ad un provvedimento di confisca emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Bologna nei confronti di F.F., originario di Cutro (KR) ma residente a Sorbolo (PR), coinvolto nell’operazione “Aemilia” e ritenuto imprenditore di collegamento tra l’organizzazione di matrice ‘ndranghetista radicata in Emilia Romagna e l’economia del territorio. Emblematico a tal proposito è il suo coinvolgimento nel cosiddetto “Affare Sorbolo”, imponente operazione di lottizzazione immobiliare dal valore di oltre 20 milioni di euro, con la quale veniva riciclato denaro della cosca “Grande Aracri” e che ha visto partecipi esponenti di spicco del sodalizio criminale radicato nel territorio emiliano, quali G.G., P.G., C.S., V.R. e C.D.A., tutti già condannati con sentenza passata in giudicato. Per tali fatti il F., proprietario dei terreni che passando da agricoli a edificabili avevano resa possibile l’operazione immobiliare di cui egli stesso era stato l’ideatore, è stato rinviato a giudizio per reimpiego di capitali illeciti con l’aggravante mafiosa. Il Tribunale di Bologna condividendo le argomentazioni degli investigatori della DIA e della DDA (Direzione Distrettuale Antimafia) ha ritenuto sussistente la sproporzione tra redditi dichiarati e i beni nella disponibilità del F., inquadrandolo quale “soggetto indiziato di appartenente alla associazione ‘ndranghetista operante in Emilia Romagna, quantomeno a partire dal 2003”. La confisca ha interessato 19 immobili, tra fabbricati e terreni situati in Emilia Romagna, Lombardia e Calabria, 5 società di capitali, 5 autoveicoli, oltre a svariati rapporti bancari per un valore stimato in oltre 10 milioni di euro. Inoltre, come informato in redazione, è stata applicata la sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con divieto di soggiorno nel comune di residenza per un periodo di anni cinque. Questa mattina, nel Lazio, i Carabinieri della Compagnia di Monterotondo, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Tivoli, hanno dato esecuzione a 2 mandati di arresto e ad un decreto di perquisizione per 12 persone facenti parte di una organizzazione che gestiva la piazza di spaccio di Montelibretti, comune della Sabina. Nel corso dell’attività si è arrivati ad identificare una fitta “rete” di consumatori che, mediante contatti telefonici con gli spacciatori, potevano approvvigionarsi regolarmente di sostanza stupefacente (cocaina, marijuana e hashish), ottenendo anche consegne a domicilio nonostante le restrizioni dovute all’emergenza anti Covid. All’esito della attività investigativa iniziata nel mese di ottobre 2020 dai Carabinieri della Stazione di Montelibretti, la Procura di Tivoli ha avanzato richiesta ed ottenuto le relative Ordinanze dal GIP del Tribunale di Tivoli per i due al vertice dell’organizzazione. È stata accertata, infatti, una proficua attività di coltivazione di cannabis indica che in parte veniva trasformata mediante estrazione dei principi attivi, con attività illecita risalente nel tempo, addirittura al 2015, ed interrotta con l’operazione di questa mattina, con profitti illeciti che superavano i 70mila euro annui. Già nel corso delle investigazioni erano stati sequestrati gr. 242 di cannabis indica e 7.345 euro euro in contanti, con attività di riscontro che avevano portato anche ad un arresto in flagranza di reato, al deferimento in stato di libertà di 3 degli odierni indagati per spaccio, nonchè alla segnalazione alla Prefettura di oltre una decina di clienti, quali assuntori. I Carabinieri della Stazione di Montelibretti nel corso delle indagini, con il supporto dei colleghi della Sezione Operativa di Monterotondo, hanno accertato che i pusher, oltre a provvedere sia alla produzione che alla distribuzione dello stupefacente, in particolare di Canapa indica e marijuana, si muovevano nel comune della Sabina eludendo le limitazioni alla libera circolazione imposte dalla normativa anti Covid. In particolare i Carabinieri hanno accertato che due degli odierni indagati, approfittando del loro lavoro di corrieri per consegne a domicilio di ortaggi e frutta, consegnavano anche la sostanza stupefacente a domicilio, utilizzando il furgoncino aziendale carico di frutta e soprattutto ricorrendo ad un linguaggio criptico e convenzionale per le ordinazioni e le consegne di stupefacente, indicandolo con il nome degli ortaggi o della frutta. In questo modo si precostituivano una ragione esimente per le limitazioni, che consentiva loro, in caso di controlli alla circolazione dei carabinieri del luogo durante i servizi disposti ad hoc dalla locale Stazione Carabinieri per il controllo e di dimostrare che circolavano per motivi di lavoro. Alle prime luci dell’alba, supportati anche da Unità Cinofile Antidroga del Comando Provinciale di Roma, 40 militari della Compagnia di Monterotondo hanno dato esecuzione alle Ordinanze di arresto ed ai Decreti di perquisizione disposti dalla Procura della Repubblica di Tivoli, traendo in arresto i due italiani residenti a Montelibretti ritenuti il vertice dell’organizzazione, nonchè fermando l’attività criminale dei 14 indagati, con il sequestro, all’esito delle perquisizioni, di altra sostanza stupefacente, di tipo hashish e marijuana. Questa mattina, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Ostia hanno notificato un’ordinanza che dispone l’applicazione di misure cautelari nei confronti di due uomini ed una donna, ritenuti responsabili del tentato omicidio di un 38enne, avvenuto lo scorso 6 marzo. Il provvedimento, emesso dal GIP, presso il Tribunale della Capitale, costituisce la conclusione di un’articolata indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma, avviata immediatamente dopo i fatti. Le indagini dei Carabinieri hanno permesso di accertare che nel tardo pomeriggio del 6 marzo, all’esterno di un esercizio pubblico ubicato nella piazza Calipso di Ostia, la vittima ha salutato una ragazza con toni confidenziali. La donna, rimasta impassibile, è salita a bordo di una vettura e si è allontanata. Subito dopo, il fidanzato della ragazza, insieme ad un altro uomo, è ritornato sul luogo con una pistola calibro 7.65 e, dopo avere nuovamente incrociato la vittima, gli ha intimato di chiedere scusa alla propria fidanzata, esplodendogli al torace un colpo di pistola. In seguito all’evento criminoso, i tre incuranti delle condizioni in cui versava la vittima, si sono velocemente dileguati, facendo perdere le loro tracce. Il ragazzo, ferito dal colpo di arma da fuoco, si è fatto accompagnare da un amico all’ospedale “G.B. Grassi” di Ostia, dove i sanitari l’hanno subito soccorso, salvandosi per un caso fortuito, visto che il colpo di arma da fuoco aveva solo lambito gli organi vitali. L’attività investigativa dei Carabinieri, per chiarire i contorni della vicenda è stata complessa, soprattutto perchè, sebbene il fatto fosse accaduto in strada, nessuno ha informato le forze dell’ordine dell’evento e neppure fornito informazioni utili per la ricostruzione dell’episodio. Durante l’indagine, uno degli esecutori materiali del tentato omicidio è stato arrestato in flagranza, perchè trovato alla stazione Termini mentre si aggirava con un revolver carico, con 6 proiettili nel tamburo. L’arma è risultata rubata a Perugia e sono in corso ulteriori accertamenti da parte del Reparto Investigazioni Scientifiche dei Carabinieri per verificare il suo eventuale uso in eventi criminosi. I due, già noti alle forze dell’ordine e vicini ai personaggi della mafia autoctona di Ostia, sono stati condotti in carcere mentre la ragazza è stata sottoposta agli arresti domiciliari, in attesa dell’interrogatorio. In Basilicata, nel potentino, per truffe online commesse da persone di fuori regione, 9 persone sono state denunciate all’Autorità Giudiziaria dai Carabinieri del Comando Provinciale di Potenza, guidato dal Colonnello Nicola Albanese. Frode informatica, truffa e indebito utilizzo di carte di credito e di pagamento, via web, per circa 12mila euro. Questo è quanto scoperto nei giorni scorsi, ai danni di ignari cittadini e segnalato in redazione. I lucani coinvolti nel raggiro sono di età compresa tra i 19 ai 58 anni di età e residenti a Barile, Francavilla in Sinni, Latronico, Pescopagano e San Fele. Sono due i feriti rimasti coinvolti in un incidente stradale avvenuto nella mattinata di oggi in Basilicata. È accaduto sulla Strada Statale Basentana, direzione Metaponto, all’altezza del km. 87, nei pressi di Marconia, in provincia di Matera. Due i mezzi coinvolti, un tir ed una mietitrebbia. Sul posto, oltre ai vari mezzi di soccorso, erano presenti i militari dell’Arma, la Polizia di Stato, il “118 Basilicata” e il personale di Anas.
SALUTE Ovunque, salgono ancora i contagi. In Italia, sono 5.143 i nuovi casi e 17 i morti per “Coronavirus“. Nel Lazio, 854 sono i nuovi positivi e 1 morto. In Campania, 261 le infezioni e 7 le vittime. In Basilicata, 18 i contagiati e zero i morti. In Puglia, 131 i casi e nessun decesso. È quanto riportato oggi dal bollettino epidemiologico del Ministero della Salute.
EVENTI Nel 31° anniversario della tragica morte del Brigadiere dei Carabinieri Antonio Cezza, Medaglia d’Argento al Valor Militare alla Memoria, una cerimonia di commemorazione, impreziosita da una nutrita partecipazione di cittadini, riuniti in commosso raccoglimento, si è tenuta nella mattinata di ieri in Basilicata, a Melfi, in provincia di Potenza, presso la Villa Comunale “A. Sibilla”. L’evento, a partire dalle ore 9.30, è stato celebrato proprio nella città federiciana, dove il valoroso militare perse tragicamente la vita nell’adempimento del proprio dovere. Nato in Puglia, a Cursi, in provincia di Lecce, il 15 febbraio del 1964, addetto all’Aliquota Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Melfi, oggi al comando del Capitano Carmine Manzi, il militare dell’Arma, morì dopo essere intervenuto, il 17 luglio del 1990, a causa di una violenta rissa ed aver, per primo, affrontato un malvivente armato di fucile che, alla sua vista, esplose diversi colpi attingendolo al volto. Le sue condizioni apparvero subito molto gravi e nonostante gli immediati soccorsi ed i disperati tentativi di salvargli la vita, cinque giorni dopo, nel “San Carlo” di Potenza, morì a soli 26 anni. Per il suo atto eroico, gli fu conferita la Medaglia d’Argento al Valor Militare alla Memoria, con la seguente motivazione: “Sottufficiale addetto al Nucleo Operativo e Radiomobile di Compagnia, in data 17 luglio 1990, appreso che in giardini pubblici era in atto una grave rissa, sebbene libero da servizio e in abiti civili, interveniva prontamente e insieme ad altri militari. Intercettato noto pregiudicato, armato di fucile e in atteggiamento minaccioso, lo affrontava con grande sprezzo del pericolo, precedendo i commilitoni. Veniva ferito mortalmente dalla ravvicinata azione di fuoco da parte del malvivente a cui aveva intimato la resa. Fulgido esempio di elette virtù militari, altissimo senso del dovere e di generoso altruismo fino al supremo sacrificio”. Ieri, oltre al papà Giovanni ed il fratello Giuseppe, erano presenti il Tenente Colonnello, Maurizio Laurito, in rappresentanza del Comandante Provinciale Carabinieri di Potenza, il Col. Nicola Albanese, il Generale di Divisione, Luigi Finelli, l’Ispettore Regionale dell’Associazione Nazionale Carabinieri e Col. Mario Tusa, Presidente della locale Sezione “ANC“, intitolata proprio al Brigadiere Cezza. Nell’occasione è stata deposta una corona di fiori presso la “Stele” eretta nella Villa Comunale, ad imperitura memoria dell’eroico Carabiniere, e a seguire si è tenuta la celebrazione della Santa Messa in suo suffragio presso la parrocchia del “Sacro Cuore”, officiata da Mons. Ciro Guerra. L’Arma dei Carabinieri ha reso omaggio alla memoria del suo giovane militare, con la sentita partecipazione di una numerosa rappresentanza di personale della Compagnia Carabinieri di Melfi e dei colleghi in congedo, ai quali si sono uniti gli appartenenti delle altre analoghe associazioni oltre ai responsabili della Polizia di Stato, Polizia Locale ed autorità locali. La manifestazione è culminata con un sentito intervento del Ten. Col. Laurito, il quale ha ricordato l’estremo sacrificio compiuto dal Brigadiere Cezza, “figura eroica che incarna i valori etici e morali cui si ispira, nella quotidianità, l’operato del Carabiniere”. Domani, alle ore 11.30 a Maratea, presso il Giardino delle Arti del Convento dei Cappuccini, i sindaci Daniele Stoppelli e Domenico Bennardi firmeranno il Protocollo di intesa per la definizione e l’attuazione di programmi e progetti di interesse comune in materia di cultura, turismo, programmazione e sviluppo di azioni integrate di promozione e comunicazione territoriale. All’iniziativa parteciperà anche l’assessore regionale alle Infrastrutture, Donatella Merra, che ha promosso l’istituzione della linea bus Matera-Maratea.
METEO Per domani ritorna il grande caldo, su tutte le regioni, per la rimonta dell’alta pressione africana. Temperature, quindi, in aumento, comprese tra i 31 e 35 gradi.
Rocco Becce
Direttore Editoriale