Finalmente è stata fatta piena luce sulla morte del 44enne Libero De Rienzo, nella foto, trovato senza vita nel suo appartamento di Roma lo scorso 14 luglio.
Ad informarlo è il Comando Provinciale CC di Roma.
Infatti, dopo il rinvenimento del corpo dell’attore napoletano e le attente indagini degli investigatori, oggi il Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Roma, su richiesta della locale Procura della Repubblica, ha convalidato il fermo ed ha applicato la custodia cautelare nel carcere romano “Regina Coeli” per il cittadino gambiano M.L. di 31 anni.
Ad indagare su quanto accaduto, i Carabinieri della Compagnia Roma San Pietro, al comando del Maggiore Andrea Iannucci, diretti dalla locale Procura della Repubblica, che hanno dato inizio ad una immediata attività d’indagine che ha analizzato la sfera relazionale dell’attore.
Senza tralasciare alcun particolare, sono state vagliate molteplici ipotesi e ascoltati familiari e amici, così, da ricostruire i momenti antecedenti la sua morte.
Alla luce del ritrovamento di sostanza stupefacente, di tipo eroina, all’interno dell’appartamento, i militari dell’Arma del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma San Pietro hanno svolto mirati accertamenti nell’ambiente dello spaccio di sostanze stupefacenti nelle zone limitrofe al luogo del decesso, riuscendo a ricostruire alcuni collegamenti che li hanno condotti fino al quadrante Sud-Ovest della Capitale.
Nel quartiere romano di Torre Angela dove, a soli sette giorni dalla morte del De Rienzo, a riscontro dell’attività svolta, il personale dell’Arma ha proceduto all’arresto dello straniero colto in flagranza del reato di spaccio nei confronti di diverse persone.
Durante la successiva perquisizione presso l’appartamento dell’arrestato, a poca distanza dal luogo del reato, nella stanza in uso ad un secondo cittadino gambiano, sono stati sequestrati ulteriori 7,7 grammi della stessa sostanza stupefacente, ed ha portato all’arresto per detenzione ai fini di spaccio anche del connazionale convivente.
Il successivo approfondimento dell’attività investigativa ha fatto emergere, a carico dell’arrestato, un solido quadro indiziario che ha dimostrato la quotidiana attività di spaccio che poneva in essere prevalentemente “a domicilio”, utilizzando in particolare le linee Metro per spostarsi rapidamente tra le varie zone della Capitale.
Le indagini svolte, fatte di testimonianze e attività tecniche, hanno permesso di acquisire idonei elementi indiziari circa il fatto che fosse stato proprio lo spacciatore gambiano a cedere, nel pomeriggio di quel mercoledì 14 luglio, la dose di eroina all’attore.
Un’attenta analisi dei tabulati telefonici, inoltre, ha consentito di individuare la posizione dello spacciatore, nel pomeriggio di quel tragico giorno, proprio nei pressi dell’abitazione dell’attore partenopeo che, dallo scorso 22 luglio, riposa in Irpinia, nella sua cappella, insieme alla madre, nel cimitero di Paternopoli, il piccolo centro della Valle del Calore, di cui è originario la famiglia paterna.
Rocco Becce
Direttore Editoriale