
1) B.E., di anni 35, residente in Basilicata, a Montemilone, in provincia di Potenza, di fatto domiciliato in Puglia, ad Orta Nova, in provincia di Foggia;
2) C.V., di anni 34, residente ad Orta Nova;
3) V.L., di anni 21, residente ad Orta Nova;
4) C.R., di anni 23, residente ad Orta Nova.
Sono queste le 4 persone, ritenute responsabili di concorso in danneggiamento a seguito di incendio aggravato, sottoposte, nella mattinata di oggi, all’obbligo di dimora.
Le misure cautelari sono state disposte dal Tribunale di Potenza a conclusione di indagini coordinate dalla locale Procura della Repubblica, diretta dal dott. Francesco Curcio e condotte dai Carabinieri della Compagnia di Venosa, guidata dal Capitano Antonino Di Noia.
I militari dell’Arma, come informato in redazione, appartenenti al Comando Provinciale CC di Potenza, guidato dal Colonnello Nicola Albanese, durante l’operazione, hanno eseguito perquisizioni domiciliari, veicolari e personali nei confronti dei 4 indagati, il primo mandante e gli altri tre esecutori materiali di un incendio.
Infatti, la notte del 12 settembre 2020, a causa di di un debito di circa euro 28mila euro accumulato da B.E., nei confronti del “Consorzio di Cooperativa O.P. del Mediterraneo“, i tre innescarono un gravissimo rogo presso la sede di un opificio.
La sede operativa interessata, si trovava a Palazzo San Gervasio, in contrada Piani.
La struttura, costituita da un capannone adibito a deposito, con annessi uffici ed arredi, oltre a macchinari, fu completamente distrutta dalle fiamme.
Secondo una stima degli investigatori, il danno ha superato la somma di 1 milione di euro.
Rocco Becce
Direttore Editoriale
