POLITICA Entro il prossimo 15 novembre tutte le aziende agricole della Basilicata potranno richiedere una maggiorazione dell’assegnazione del carburante agricolo per l’anno 2021 nella misura del 20%. È quanto stabilito da una delibera della Giunta regionale, proposta dall’assessore alle Politiche Agricole e Forestali, Francesco Fanelli. “Anche quest’anno, come già accaduto nel 2020 – dichiara Fanelli, assessore e vicepresidente della Giunta regionale – la Regione interviene a sostegno del mondo agricolo lucano raccogliendo il grido di allarme proveniente dalle aziende, messe a dura prova dalla siccità causata dal lungo periodo estivo caratterizzato da un caldo con altissime temperature, dall’assenza di precipitazioni piovose e dalle organizzazioni professionali di categoria con le quali il Dipartimento Agricoltura interagisce costantemente”. “Considerata la gravità della situazione dell’anno in corso, certificata puntualmente dal servizio agro Meteorologico Lucano dell’Alsia, e anche in seguito alla crisi economica del settore provocata dalla pandemia ancora in corso – sottolinea l’assessore – la maggiorazione dell’assegnazione del carburante agricolo, necessario alle operazioni di lavorazioni di terreno e di attingimento di acqua, raddoppia, passando dal 10% del 2020 al 20% del 2021”. In particolare, l’Alsia ha evidenziato che il deficit idrico nei mesi marzo-luglio è stato del 50% del versante Tirrenico e dell’81% del versante jonico e che tale situazione non ancora accenna a cambiare. Il provvedimento, sarà pubblicato sul prossimo Bur della Regione Basilicata e, successivamente, gli agricoltori interessati, potranno presentare la richiesta aggiuntiva di carburante agricolo sul portale SIA-RB.
CRONACA Forse, a causa di un sorpasso effettuato la scorsa mezzanotte, in un incidente stradale, hanno perso la vita 4 giovani. L’impatto frontale è avvenuto sulla SS 649, in Abruzzo, nei pressi di Bucchianico, in provincia di Chieti. Le vittime sono il 37enne, Domenico Di Fazio, Massimiliano e Alessandro Fiore, rispettivamente di 21 e 23 anni e il cugino Mattia Lorenzo Menna, anche lui 23enne. Questa notte, verso l’una, a Ostia, nell’ambito di uno specifico servizio di controllo, i Carabinieri della Stazione di Ostia e gli agenti della Polizia Locale di Roma Capitale sono intervenuti presso uno stabilimento balneare, sul lungomare Paolo Toscanelli dove circa 400 persone stavano ballando con esecuzioni musicali con postazione dj. Uno dei titolari della società, affidataria dell’attività di somministrazione presso il suddetto stabilimento, è stato denunciato in stato di libertà, per violazione degli articoli 68-80 Tulps “esercizio di attività di pubblico intrattenimento e spettacolo in assenza delle autorizzazioni”. Gli agenti della Polizia Locale e i Carabinieri di Ostia hanno inoltre disposto la chiusura per 5 giorni della predetta attività, avendo accertato il mancato distanziamento sociale ed il mancato utilizzo dei dispositivi di protezione delle vie aeree tra gli avventori e la mancata sospensione di attività di discoteca, in violazione delle norme di contenimento dell’emergenza epidemiologica. Allo stesso rappresentante legale della predetta società è stata contestata la violazione amministrativa per la somministrazione di alimenti e bevande in assenza della prescritta autorizzazione. In totale sono state elevate sanzioni amministrative per complessivi 6.800 euro. All’alba di questa mattina, operazione dei Carabinieri, denominata “Women Transfer“, contro un’associazione per delinquere finalizzata alla tratta di esseri umani ed all’intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. I militari dell’Arma, nell’ambito di un’inchiesta, coordinata dalla DDA (Direzione Distrettuale Antimafia) della Procura del capoluogo lucano, guidata dal dott. Francesco Curcio, hanno eseguito 6 arresti in Basilicata, nelle province di Potenza e in Veneto, in provincia di Padova. Si tratta di un italiano e di cinque cittadini moldavi, tutti gravemente indiziati di far parte di un’associazione per delinquere. Questi sono i nomi degli arrestati: D.V., A.M., A.L., P.L., C.U. e C.M., quest’ultima, una donna, rintracciata e fermata a Padova. Le indagini, degli attenti investigatori, hanno permesso di ricostruire gli assetti organizzativi, le attività criminali e le capacità di gestire illecitamente l’offerta di servizi di assistenza domiciliare in danno di donne straniere vulnerabili, di origine moldava. La vasta, capillare e complessa attività d’indagine, svolta dalla Squadra Investigativa Comune, grazie al fondamentale supporto offerto dal Desk Italiano di Eurojust, ha sviluppato due diverse, ma analoghe, indagini, una delle quali coordinata dalla DDA lucana, la prima, storica sperimentazione, e l’altra dalla Procura Moldava di Chisinau, che hanno consentito di acquisire elementi indiziari ritenuti gravi dagli inquirenti italiani e moldavi, in ordine alla esistenza del sodalizio criminoso che operava fra l’Italia e la Moldavia. Infatti, nel contesto dell’operazione ha permesso una proficua sinergia operativa con l’Autorità Giudiziaria di un altro Paese europeo, mediante lo scambio di informazioni ed elementi d’indagine raccolti da ciascuno degli interessati. Il sodalizio criminoso, con sede logistica nel capoluogo lucano, capeggiato da D.V., con un numero complessivo di almeno 87 vittime, dal 2018, per come ricostruito nel corso delle indagini, sulla base degli elementi raccolti, si occupava dell’organizzazione dei viaggi tra la Moldavia e l’Italia, eseguiti nella maggior parte dei casi dal figlio A.M, in ciò agevolato dalla moglie L. che sovraintendeva alla propedeutica fase organizzativa mediante la raccolta delle prenotazioni e l’acquisizione dei passaporti biometrici da cui venivano ricavati i dati delle donne. Le indagini hanno allo stato evidenziato che le badanti erano sottoposte a una perdurante intimidazione, esercitata anche per il tramite di A.M., che le minacciava di aggredirle ovvero di farle prostituire in caso di insolvenza o comunque di riluttanza alla rigida sorveglianza a cui erano sottoposte. Nei casi più gravi, si è avuto modo di rilevare come tale intimidazione sia sfociata in vere e proprie forme di costrizione fisica, come quella in danno di una donna che, su disposizione di D.V., veniva segregata nella stanza del proprio alloggio. Lo stringente controllo che il sodalizio esercitava sulle donne, per come emerso da intercettazioni e dichiarazioni raccolte, si estrinsecava per tutta la durata della permanenza in Italia, in quanto, veniva loro imposto di rientrare in Moldavia attraverso i viaggi organizzati ed effettuati dallo stesso A.M. Le indagini hanno, inoltre, permesso di far luce sulle condizioni alloggiative degradanti in cui le vittime venivano a trovarsi, sia durante la permanenza presso l’abitazione, sia in alcuni casi presso le abitazioni delle famiglie dove venivano impiegate, in quanto, costrette a dormire sul pavimento, a condividere lo stesso letto in più persone, talvolta anche con lo stesso soggetto assistito. Il quadro indiziario relativo allo sfruttamento lavorativo è stato acquisito anche attraverso una attenta osservazione dell’orario di impiego delle donne. Le condizioni di lavoro, per come emerso dalle investigazioni, venivano imposte da D.V. che si occupava del collocamento delle badanti presso le famiglie, concordando durata e modalità di impiego, secondo un tariffario prestabilito unilateralmente dalla donna rispetto a cui le badanti non avevano alcun potere di autodeterminazione contrattuale. Infine, si deve sottolineare come siano stati acquisiti elementi indiziari considerati gravi dagli inquirenti che evidenziano la capacità organizzativa del sodalizio, che nel solo periodo compreso tra gennaio e maggio del corrente anno, ha effettuato ben sedici viaggi tra l’Italia e la Moldavia, malgrado le restrizioni alla circolazione delle persone imposte dall’emergenza sanitaria in atto. Su tutto questo, si è tenuta una conferenza stampa nella tarda mattinata di oggi, presso la Procura di Potenza, alla presenza del Procuratore Distrettuale, dott. Francesco Curcio. Erano anche presenti, il Generale di Brigata, Gerardo Iorio, Comandante Carabinieri Tutela Lavoro Roma, nel video, il Colonnello Nicola Albanese, Comandante del Comando Provinciale CC di Potenza e il Cap. Mauro Marati, Comandante Nucleo Investigativo CC di Potenza. A Castelmezzano, in provincia di Potenza, in contrada Caperrino, nella tarda mattinata di oggi, quattro persone per raggiungere una abitazione in campagna, hanno deciso di utilizzare un sentiero per abbreviare il percorso. Durante il tragitto una di loro, una donna è scivolata e si infortunata una gamba. I Vigili del Fuoco allertati dal “118“, giunti sul posto insieme ai Carabinieri, hanno trovato la ferita, cosciente, ma dolorante, in un terreno leggermente scosceso. Una volta immobilizzata è stata recuperata con l’ausilio di una barella e, poi, consegnata al personale sanitario intervenuto. Dopo i primi controlli, è stata trasportata al “San Carlo” di Potenza. Nella tarda serata dello scorso 1° settembre, i Carabinieri della Compagnia di Policoro insieme ad una pattuglia del Commissariato di P.S. di Policoro sono intervenuti in località Troyli di Tursi in risposta alla segnalazione di furto in atto presso un appartamento al momento disabitato. Giunti sul posto, gli operanti hanno verificato che la porta d’ingresso era stata forzata e le stanze erano state rovistate e messe a soqquadro. Grazie agli immediati accertamenti ed all’acquisizione di prime informazioni, i militari e gli agenti, in brevissimo tempo, hanno rintracciato l’autore del reato. Si tratta di un 55enne, rifugiatosi a Policoro presso il proprio domicilio. Le operazioni di perquisizione eseguiti nella sua abitazione e all’interno del suo mezzo hanno, così, consentito il rinvenimento della refurtiva. Si tratta di un televisore immediatamente restituito e di vari strumenti utilizzati per scassinare le porte, sottoposti a sequestro. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine per simili episodi, dopo aver ammesso le sue responsabilità, è stato tratto in arresto e sottoposto ai domiciliari, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente. In Puglia, sono bastati 5 giorni ai Carabinieri della Compagnia di Taranto per rintracciare ed assicurare alla giustizia il secondo complice della rapina, verificatasi nei pressi della Stazione Ferroviaria lo scorso 29 agosto a danno di una cittadina padovana. Era stato tratto in arresto il primo rapinatore, mentre il complice, figlio 25enne, aveva fatto perdere le tracce, evitando di rientrare nella propria abitazione di Francavilla Fontana e di farsi vedere nei luoghi solitamente frequentati. Ieri sera l’epilogo, allorquando i militari della Sezione Radiomobile, in pieno centro cittadino, sono riusciti a identificare e trarre in arresto l’indagato, sul quale pendeva un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dalla Procura della Repubblica jonica su richiesta dell’Arma di Taranto.
SALUTE In Italia, nelle ultime 24 ore, sono 6.157 i nuovi casi e 56 i morti per “Coronavirus“, con un tasso di positività all’1,9%. Nel Lazio, 404 sono i nuovi infetti e 8 le vittime. In Campania, 455 le infezioni e 2 i decessi. In Basilicata, 43 i contagi e 0 i morti. In Puglia, 228 i contagiati e 5 i decessi. È quanto riportato oggi dal bollettino epidemiologico del Ministero della Salute.
METEO Per domani, un Paese in prevalenza soleggiato, ma anche con alcune regioni che avranno possibilità di rovesci, specie sui settori peninsulari, Appennino e Sicilia settentrionale. Le temperature, comunque, saranno stazionarie, tra i 25 e 30 gradi, come informato da “3B Meteo“.
Rocco Becce
Direttore Editoriale