POLITICA Ammontano a circa 580mila euro le risorse previste dall’ultimo bando della Sottomisura 7.4 “Investimenti per la creazione, modernizzazione ed estensione dei servizi di base per le popolazioni rurali” del PSR Basilicata e destinate a Baragiano, Bella, Castelgrande, Pescopagano, quattro comuni dell’Area Interna Marmo Platano, per ampliarne l’offerta di servizi socio assistenziali, culturali e ricreativi. Con questi finanziamenti il PSR contribuisce alla SNAI (Strategia Nazionale Aree Interne) che opera per promuovere la tutela, la ricchezza e la diversità del nostro Paese migliorando la qualità dei servizi ai cittadini e le loro opportunità economiche lì dove sono più deboli, in particolare nelle aree più lontane dai centri urbani. “Alla marginalità delle aree interne fa da contraltare il loro ricco patrimonio in termini di attrattori naturali, biodiversità, qualità della vita. “La recente pandemia da “Covid–19” ha evidenziato diverse criticità degli agglomerati urbani”. Ad affermarlo è Francesco Fanelli, vicepresidente e assessore alle Politiche Agricole e Forestali della Regione Basilicata. “Anche per questo – aggiunge Fanelli – puntiamo su di un loro rinnovato protagonismo, non solo con i 23,5 milioni di euro destinati alla SNAI dal PSR Basilicata 2014-2020, cui speriamo di poter aggiungere ulteriori risorse nella futura programmazione, ma anche con interventi a valere sulle altre Sottomisure del PSR, con le quali intendiamo sostenere processi di rivitalizzazione sociale ed economica delle aree rurali interne”.
CRONACA All’alba di oggi, personale della DIA (Direzione Investigativa Antimafia) e del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Trieste, al termine di complesse indagini di P.G., come informato in redazione, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di numerose persone. Gli arrestati devono rispondere, a vario titolo, di diversi episodi di estorsione aggravata dal metodo mafioso, per avere costretto, con reiterate condotte intimidatorie, numerosi commercianti ambulanti friulani e veneti a non esercitare la propria attività imprenditoriale ed al fine di impedire il regolare svolgimento, a Bibione (Ve), della nota manifestazione fieristica estiva denominata “I Giovedì del Lido del Sole”. Lo scopo era quello di riuscire ad ottenere un diretto controllo delle attività economiche e condizionare il libero mercato e lo sviluppo economico e sociale della rinomata località turistica. Particolarmente significativi, alcuni episodi, in cui sono state organizzate spedizioni punitive con armi nei confronti di chi non sottostava alla egemonia imposta dal capo del gruppo criminale anche in altre manifestazioni fieristiche del litorale friulano-veneto. Sono ancora in corso perquisizioni con l’ausilio di uomini e donne dei Reparti territoriali della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, nonchè dai militari dell’8° Reggimento Genio Guastatori di Legnago presso i luoghi nella disponibilità delle persone indagate nelle province di Udine, Venezia e Pordenone. Sono 9 le persone sottoposte a misura cautelare in carcere e i dettagli dell’operazione sono stati illustrati in una conferenza stampa dal Procuratore Distrettuale Antimafia di Trieste, dott. Antonio De Nicolo, alle ore 15.00, al secondo piano del Palazzo di Giustizia di Trieste. Dopo una brutale aggressione, la Polizia di Stato di Imperia ha tratto in arresto, in esecuzione della misura della custodia cautelare in carcere, 3 persone per aver provocato lesioni personali gravissime al titolare di un bar del centro cittadino. È accaduto a Sanremo, nella notte del primo settembre. Tramite una segnalazione al “112“, giungeva una richiesta di intervento, in quanto il titolare di un locale in piazza Borea D’Olmo, era stato aggredito brutalmente, per futili motivi, da tre avventori. Gli agenti, giunti sul posto, nel giro di pochi minuti, hanno notato le tre persone visibilmente alterate, probabilmente dall’assunzione di alcol ed il titolare dolorante, che perdeva sostanza ematica dall’occhio sinistro che riusciva a dire, poco prima di essere trasportato in ospedale, di essere stato aggredito dai clienti presenti sul posto, solo per aver chiesto loro di fare attenzione ai bicchieri durante la consumazione, in quanto poco prima ne avevano rotto uno facendolo cadere a terra. Gli operatori apprendevano quanto accaduto e procedevano all’identificazione degli avventori, acquisendo ogni notizia utile alla ricostruzione dei fatti. I poliziotti del locale Commissariato, hanno, così, avviato una tempestiva indagine, ricostruendo immediatamente la dinamica dei fatti, grazie anche al prezioso aiuto delle telecamere di videosorveglianza che riprendevano in modo chiaro la violenta aggressione, il quale, l’uomo, in più modi aveva cercato di difendersi, ma quasi inerme veniva colpito a diverse riprese dagli individui. Dalle immagini si notava come l’aggredito veniva picchiato con violenti colpi sferrati, in diversi momenti ed in diversi punti del bar, dai violenti che hanno danneggiato anche oggetti del locale. L’uomo, come si legge in un comunicato stampa inviato in redazione, riferiva anche di aver atteso a contattare i soccorsi, in quanto i tre uomini continuavano a rivolgergli minacce di morte nel caso in cui avesse chiamato la Polizia. Sul posto giungevano immediatamente le forze dell’ordine e un’ambulanza del “118“, che immediatamente trasportava in ospedale il ferito, poi, sottoposto ad un intervento chirurgico per eviscerazione dell’occhio sinistro. Nel giro di poche ore, appurato che il grave episodio di violenza aveva comportato alla vittima un danno irreversibile all’occhio, gli operatori ricostruivano il grave quadro indiziario a carico dei tre uomini che hanno reagito in modo violentissimo ad un semplice rimprovero per un bicchiere rotto. Nella mattinata di oggi, la Polizia di Stato di Verbania e le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Verbania hanno eseguito 6 arresti, 21 perquisizioni in abitazioni private e presso sedi di società in Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna oltre che al sequestro di 2,5 milioni di euro. L’operazione, eseguita con l’ausilio degli omologhi Uffici e Reparti competenti per territorio, ha coinvolto le province di Parma, Milano, Monza Brianza, Novara, Mantova, Lecco e Reggio Emilia. Le complesse indagini di polizia giudiziaria sono state dirette dalla dott.ssa Sveva De Liguoro, Sostituto Procuratore della Procura della Repubblica di Verbania. Tre sono le società coinvolte e complessivamente 10 sono le persone, molte delle quali con precedenti penali, indagate, a vario titolo, per associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale e truffa. Quattro degli arrestati sono residenti a Domodossola, fra i quali figura P.B., di Melito Porto Salvo (RC), che gestisce dal 2006 una società di smaltimento rifiuti in Ossola, P.G.M. e R.C. dipendenti della suddetta società. Tra gli altri arrestati risulta F.R., dipendente della R.S con sede in Provincia Parma, una delle società coinvolte, L.R.G., originario di Cutro (KR) e residente in provincia di Parma e C.A., socio della R.S di Parma. La RFI (Rete Ferroviaria Italiana) ed altre società operanti nel settore trasporti, nel tempo hanno appaltato lavori relativi alla rimozione, smaltimento e sostituzione del ballast, pietrisco posto alla base dei binari ferroviari che dopo un determinato periodo perde le caratteristiche tecniche. Per tale ragione il materiale, una volta rimosso, deve essere trattato presso un impianto specializzato per, poi, essere eventualmente impiegato per altri usi diverso da quello ferroviario. Le indagini hanno permesso di evidenziare che la R. di Parma, che lo rimuoveva, non inviava il materiale alla società ossolana, così, come risultato dai documenti. Il sistema di frode veniva realizzato attraverso dei viaggi simulati che venivano mascherati con formulari falsi compilati dalla R.S e con delle false fatture emesse da parte dell’azienda di Vogogna. Le indagini sono state avviate in seguito ad accertamenti effettuati in relazione ad un altro reato denunciato nell’ambito di un contenzioso tra due soci della ditta di Vogogna (VB). Da ciò si acquisiva notizia dei rapporti economici esistenti tra quest’ultima e una società di trasporti e movimento terra situata a Parma, la società ossolana che, tra l’altro, era da tempo gravata da ingenti debiti verso l’erario e il sistema bancario, grazie agli introiti con la società parmense riusciva a non aggravare ulteriormente la sua posizione. Gli approfondimenti investigativi svolti dalla Squadra Mobile di Verbania, attraverso numerosi pedinamenti e sopralluoghi, oltre che mirati accertamenti e attività tecniche, permettevano di riscontrare alcune criticità nella gestione degli affari tra le due società e di rilevare lo spessore dei coinvolti. Contemporaneamente, la Compagnia Guardia di Finanza di Domodossola stava effettuando indagini finanziarie sulle medesime società finalizzate a verificare anomalie relative al fatturato che nel giro di pochi mesi si era quasi triplicato per la società domese. Inoltre, l’approfondimento delle segnalazioni per operazioni sospette ha permesso ai finanzieri di far emergere le anomalie nella gestione dei conti correnti societari che evidenziavano un sistematico prelevamento di contanti da parte della società ossolana. Risultava inoltre che L.R.G., effettuava operazioni per conto della società parmense anche se lo stesso non aveva cariche nella stessa. La convergenza investigativa e la attiva collaborazione tra le due forze di polizia ha permesso di riscontrare gli elementi raccolti con la capillare analisi finanziaria, riuscendo a ricostruire il flusso economico tra le varie società coinvolte e a svelare le false fatture emesse per simulare attività in larga parte inesistenti. È eloquente una conversazione tra P.B. e L.R.G. in cui l’imprenditore chiedeva di inviare “un ciuccio” a Vogogna, ovvero un camion che avrebbe dovuto girare all’interno dell’impianto per effettuare delle false pesate al fine di emettere delle false fatture. La ottima riuscita dell’attività d’indagine, grazie al coordinamento e alla direzione da parte dell’A.G. di Verbania è il frutto di una sinergica operazione svolta fra la Polizia di Stato e la Guardia di Finanza che ha appurato che oltre 250mila tonnellate di materiali, non hanno mai raggiunto l’impianto ossolano, nonostante risultasse la loro movimentazione dai documenti contabili e di trasporto. Nel Lazio, durante alcuni servizi quotidiani antidroga messi in atto dai Carabinieri della Compagnia di Frascati sono finite in manette tre persone con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Nel primo blitz, in via dell’Archeologia, i Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Frascati sono intervenuti dopo aver visto uno scambio tra tre persone, accertando che due pusher, un cittadino egiziano di 30 anni, ed un 40enne del Marocco, entrambi già noti alle forze dell’ordine, avevano ceduto una dose di cocaina ad un romano di 47 anni, identificato e segnalato al Prefetto. La successiva perquisizione dei due fermati, ha permesso ai Carabinieri di rinvenire altre 8 dosi della stessa sostanza e 1.320 euro in contanti, ritenuti il provento dell’attività illecita. A Tor Vergata, in un’altra operazione, i Carabinieri della Stazione Roma Tor Vergata, hanno arrestato un 40enne del Gambia. Quando i militari, che lo tenevano d’occhio, si sono avvicinati all’uomo in via Casilina angolo via del Torraccio di Torrenova ha cercato di opporsi al controllo ma stato bloccato e, al termine della perquisizione è stato trovato in possesso di 13 dosi di eroina. I tre arrestati sono stati accompagnati in caserma, in attesa di essere sottoposti al rito direttissimo. A Roma, il titolare di un autolavaggio, della zona del Quadraro, è stato arrestato con l’accusa di furto aggravato di energia elettrica dopo che i Carabinieri del Comando Stazione di zona hanno scoperto, grazie anche al contributo fornito da una società di fornitura di energia elettrica, che la sua attività, sprovvista di qualsiasi contratto di allaccio alla rete energetica, usufruiva di elettricità grazie ad una manomissione del contatore interno ai locali dell’esercizio. Grazie a questo stratagemma, l’uomo, un cittadino egiziano di 34 anni, per oltre un anno ha usufruito di energia gratis, procurando un danno quantificato in circa 7mila euro. Lo straniero si trova, ora, agli arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida. All’esito di un’accurata attività di indagine, condotta dai Carabinieri della Stazione Roma Casalbertone, coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma, è stata arrestata, oggi, una persona, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari di Roma, perchè gravemente indiziata del delitto di rapina presso una farmacia di via Tiburtina, compiuta la sera del 15 marzo 2020, agendo con volto travisato da mascherina e minacciando con una siringa la cassiera, per poi sradicare il registratore di cassa. A seguito dell’allarme lanciato, dopo pochi minuti, sul posto è giunta una pattuglia dei Carabinieri della Stazione Roma Casalbertone che, appresa la dinamica dei fatti e soprattutto la direzione di fuga della persona, effettuava una immediata ricerca in zona, rinvenendo a terra, in via Renzo Rossi, il registratore di cassa precedentemente asportato. L’accurato sopralluogo e il repertamento della cassa, presso la Sezione Rilievi del Nucleo Investigativo, in via In Selci, ha consentito di esaltare la presenza di alcuni frammenti di impronte papillari utili per l’attività di indagine. I frammenti, ritenuti idonei, trasmessi ai Carabinieri del RIS di Roma, Sezione Dattiloscopica, per analizzarli al fine di valutare la loro utilità a scopo identificativo, introdotti nella Banca Dati Nazionale del Ministero dell’Interno, hanno consentito di verificare l’identità dattiloscopica corrispondente con quella dell’indagato, un romano di 48 anni. Le indagini da parte dei Carabinieri della Stazione Roma Casalbertone continuano per verificare se l’uomo si sia resa autore di altre rapine analoghe. Al termine di un controllo d’iniziativa, i Carabinieri della Stazione Roma Villa Bonelli hanno arrestato un 47enne, già con precedenti con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e furto aggravato di energia elettrica ed hanno scoperto un punto di spaccio, nel quartiere della Magliana. I militari, dopo aver notato l’uomo in strada in atteggiamento sospetto, hanno deciso di sottoporlo ad un controllo. Il comportamento stizzoso, assunto sin da subito dalla persona, ha spinto i Carabinieri ad approfondire il controllo. I sospetti sono stati confermati quando il personale dell’Arma ha esteso il controllo all’abitazione del fermato dove hanno scoperto due stanze adibite a serre di marijuana accuratamente predisposte con idoneo sistema di illuminazione e di areazione, al cui interno hanno rinvenuto più di mezzo chilo di marijuana, già defogliata e confezionata, e un bilancino di precisione. Durante la perquisizione, i militari hanno eseguito una verifica unitamente al personale specializzato della società di distribuzione di energia elettrica, sul contatore dell’energia elettrica, dove è stato accertato che era stato manomesso, in modo da prelevare un quantitativo di energia elettrica per alimentare le serre indoor che non veniva computato. La droga è stata interamente sequestrata, mentre il pusher è finito in manette ed è stato accompagno in caserma, dove resterà in attesa del rito direttissimo. A seguito della denuncia presentata, ieri sera, da una coppia di pensionati romani, in cui riferivano di essere stati aggrediti da un uomo mentre rientravano dalla spiaggia a Capocotta, i Carabinieri della Stazione di Torvajanica, in meno di 24 ore hanno identificato il presunto responsabile. Si tratta di un cittadino egiziano, incensurato, a cui la coppia di coniugi aveva prestato assistenza perchè, vedendolo in compagnia della moglie italiana e di un bambino, in evidente stato di ebbrezza e barcollando, era andato a sbattere contro una staccionata. Successivamente, come, inoltre, riferito dalla coppia, la persona si era messo ad urinare nei pressi della loro autovettura parcheggiata nelle vicinanze, e, in seguito, una volta redarguito, li aggrediva con calci, pugni e un morso. I due pensionati, curati presso il pronto soccorso della clinica “S. Anna” di Pomezia, sono stati dimessi entrambi con 6 giorni di prognosi. Sulla base della denuncia e delle sommarie informazioni testimoniali raccolte sul posto, i militari hanno identificato l’uomo indicato dalla coppia di coniugi, come autore dell’aggressione da loro subita, e sul suo conto hanno informato la Procura della Repubblica di Roma. Ad informarlo è il Comando Provinciale CC di Roma. In Basilicata, a Potenza, nella tarda mattinata di oggi, durante una conferenza stampa sono state comunicate 4 operazioni svolte nelle ultime ore dai militari della Guardia di Finanza, del locale Comando Provinciale e della Polizia di Stato, della locale Questura. All’incontro con gli organi di stampa, svoltosi nella Sala “Pasquale Grippo“, al quinto piano del locale Tribunale, in via Nazario Sauro, hanno preso parte, oltre al Procuratore Capo, dott. Francesco Curcio, nel video, e al Questore, dott. Antonino Pietro Romeo, nel video, i Sostituti Procuratori, dott. Gerardo Salvia e la dott.ssa Licia Vivaldi, il Ten. Col. Pietro Romano, Comandante del Nucleo P.E.F. della Guardia di Finanza e, per la Polizia di Stato, il dott. Antonio Galante, Dirigente della Divisione Polizia Anticrimine della Questura e il dott. Marco Mastrangelo, neo Dirigente della Squadra Mobile. Tra le notizie fornite dagli inquirenti, 11 arresti per altrettante persone che il 9 marzo dello scorso anno, all’interno del carcere di Melfi, nel potentino, hanno preso parte ad una rivolta. Questi i nomi degli arrestati: A.J.E., nato in Nigeria, di anni 30; A.S.D., nato a Pollena Trocchia (Na), di anni 30; B.M., nato a Torino, di anni 28; F.E., nato a Bari, di anni 42; G.E., nato a Taranto, di anni 39; L.S., nato a Bari, di anni 33; M.V., nato a Napoli, di anni 35; S.G., nato a Mazzarino (Cl), di anni 50; S.L., nato a Napoli, di anni 34; T.F., nato a Foggia, di anni 51. Inoltre, è stata finalizzata l’applicazione della misura di prevenzione patrimoniale della confisca dei beni per sproporzione a carico di S.M. L’indagato, con una società a Potenza, sottoposta a sequestro, è gravato da vari precedenti giudiziari e di Polizia, A Tito, invece, è stato sottoposto un sequestro preventivo nei confronti di tre imprenditori edili, nel fallimento della “Giannotti Costruzioni S.r.l.”. Gli indagati sono i fratelli G.R. e G.A. e un nipote, G.A., rispettivamente di anni 66, 72 e 47. Infine, è stato eseguito un decreto di sequestro preventivo di quote sociali dell’Azienda Agricola Ofanto S.r.l., con sede in Rionero in Vulture. I militari della Stazione CC Forestale di Potenza hanno posto sotto sequestro, in una zona a forte espansione abitativa del capoluogo lucano, un’area di circa 220 mq., all’interno di un cantiere edile. Il personale dell’Arma, a seguito di una segnalazione, ha accertato un’attività di gestione illecita di rifiuti non autorizzata. La denuncia delle condotte illecite, è stata supportata da riprese video. Il personale operante si è recato nell’area segnalata e, constatato che si trattava della stessa zona ripresa nei video realizzati con un cellulare. Svolgendo le opportune e necessarie verifiche, hanno deferito all’Autorità Giudiziaria l’imprenditore edile che ha commissionato l’interramento di alcuni rifiuti speciali, presumibilmente ferrosi, all’interno di una gettata di cemento utile alla futura costruzione di un edificio. Il tutto, infatti, era stato sversato ed appiattito con l’utilizzo di un escavatore e, poi, coperto con la gettata di cemento scaricata utilizzando una betoniera. Tra l’altro, a quanto sembra, non è la prima volta che avvenivano fatti simili. A Senise, nel potentino, per un incendio all’isola ecologica, nel primo pomeriggio di ieri, insieme al distaccamento volontario di Terranova del Pollino, per domare le fiamme, sono intervenuti sul posto i “Vigili del Fuoco” del Comando Provinciale di Potenza. Per i rilievi del caso erano presenti anche i militari dell’Arma. Si introduce in un’auto in sosta, ruba il cellulare lasciato in carica ed un pregiudicato pugliese, di 57 anni, viene tratto in arresto dai Carabinieri. È accaduto in Basilicata, a Matera, nella mattinata dello scorso 11 settembre. L’uomo, originario di Bari, è accusato di furto aggravato. L’azione fulminea, è avvenuta nei pressi del locale ospedale, ma non è passata inosservata. Infatti, alcuni passanti, resisi conto di quanto stava accadendo, hanno chiesto l’intervento dei Carabinieri, fornendo una descrizione accurata del malfattore. Sul posto sono confluiti immediatamente i militari della Stazione Carabinieri e della Sezione Radiomobile di Matera i quali, all’esito di tempestive ricerche, hanno rintracciato e bloccato il ladruncolo, poi, sottoposto a perquisizione, e trovato ancora in possesso della refurtiva nascosta in uno zaino. A segnalarlo è il Comando Provinciale CC di Matera.
SALUTE In Italia, nelle ultime 24 ore, su 317.666 test, sono 4.830 i nuovi casi e 73 i morti per “Coronavirus“, con un tasso di positività che sale all’1,5%. Nel Lazio, 371 sono i nuovi positivi e 6 i deceduti. In Campania, 394 le positività e 1 morto. In Basilicata, 87 le infezioni e nessun decesso. In Puglia, 189 le positività e 4 vittime. È quanto riportato oggi dal bollettino epidemiologico del Ministero della Salute. “Dal prossimo 20 settembre, in Basilicata, potremo somministrare le terze dosi di vaccino “m-RNA“, così, come previsto dal Commissario Straordinario per l’emergenza “Covid–19“, Francesco Figliuolo, dopo il via libera dell’AIFA. Come detto nei giorni scorsi, la nostra regione è già pronta e inizieremo, ovviamente, dalle categorie più fragili, come ad esempio i trapiantati. Ringrazio le aziende sanitarie per aver già organizzato le prime somministrazioni, che saranno effettuate in applicazione della circolare ministeriale. La Basilicata continua l’impegno nella campagna vaccinale e non smetterò mai di ringraziare tutto il personale medico, sanitario, i volontari e il personale della “Protezione Civile“. Il nostro sforzo per la tutela della salute è confermata anche dai concorsi unici regionali, con centinaia di posizioni aperte. Ci rende felici aver ricevuto già oltre 5mila domande, solo per le professioni infiermeristiche. La nuova Sanità passa attraverso il reclutamento trasparente delle migliori risorse umane. Infine, ricordo che la vaccinazione in Basilicata è assolutamente libera, basta recarsi presso i punti vaccinali e tutti, dai 12 anni in su, potranno ricevere la propria dose di vaccino”. Ad affermarlo, in una nota stampa inviata in redazione, è il Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi.
EVENTO Nella giornata di sabato prossimo, 18 settembre, alle ore 11.30, in Basilicata, a Matera, nel massimo rispetto anti Covid, sarà inaugurato il Palazzo Ducale “Malvinni Malvezzi“, una struttura risalente al XIV secolo, che viene ufficialmente restituito alla cittadinanza ed aperto alla fruizione pubblica. Alla cerimonia inaugurale, organizzata dalla Provincia e dal Comune di Matera, prenderanno parte il presidente della Provincia di Matera, Piero Marrese, il sindaco della città, Domenico Bennardi, il vice ministro dell’Economia e Finanze, Laura Castelli, oltre ad autorità civili, religiose e militari.
METEO Per la giornata di domani, il caldo proseguirà con frequente alternanza tra sole e nuvolosità stratiforme di passaggio e qualche probabile pioggia al Nord. In linea di massima, le temperature saranno in ulteriore rialzo, tra i 29 e 34 gradi, come informato da “3B Meteo“. Insomma, l’estate non è assolutamente terminata.
Rocco Becce
Direttore Editoriale