Una maxi operazione antidroga, denominata “Big Brother“, condotta insieme al personale del Comando Provinciale CC di Salerno, è stata portata a termine all’alba di oggi dai Carabinieri della Compagnia di Sala Consilina, guidata dal Capitano Paolo Cristinziano.
L’esecuzione è avvenuta su delega della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Potenza che ha dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misura cautelare e pre cautelare personale, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del capoluogo lucano, nei confronti di 30 persone domiciliate nel Vallo di Diano, a Biella, Somma Vesuviana e Satriano di Lucania.
Tutte, sono ritenute, a vario titolo, gravemente indiziati di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti nonchè di detenzione, cessione e vendita di sostanze stupefacenti.
Il sodalizio criminale, la cui esistenza ed operatività è stata ritenuta sussistente sulla base di un grave compendio indiziario, aveva la sua base operativa nel Vallo di Diano.
I provvedimenti restrittivi scaturiscono dagli esiti di una lunga e complessa attività investigativa, coordinata dalla DDA (Direzione Distrettuale Antimafia) di Potenza, la cui competenza territoriale comprende anche parte della provincia campana.
Il tutto è stato condotto con grande professionalità ed ha permesso di disvelare l’esistenza di un’organizzazione, formata in gran parte da cittadini che gestivano un vasto traffico di ingenti quantitativi di droga, di tipo cocaina, marijuana e hashish.
La base logistica dell’organizzazione, per come emerso a livello di gravità indiziaria dalle indagini, era dislocata ad Atena Lucana, nel salernitano, dove il promotore del sodalizio, P.P. e la convivente G.S., coordinavano il traffico di sostanze stupefacenti dall’interno di un bar ed un residence a loro riconducibili.
Si trattava di luoghi non solo in cui veniva organizzato il traffico di droga, ma, anche, dove avvenivano le consegne.
Le indagini, hanno consentito di monitorare in diretta l’operatività dell’organizzazione, il suo modus operandi, i canali di approvvigionamento, i luoghi di stoccaggio dello stupefacente, le fasi di acquisto e vendita, ma anche di individuare i vari acquirenti.
La cocaina veniva fornita al gruppo criminale da un pregiudicato residente nell’area vesuviana che si occupava, attraverso dei corrieri, di consegnare lo stupefacente presso il bar di Atena Lucana.
La fornitura della marijuana invece era di competenza di un incensurato, P.V., residente a Sala Consilina che, stabilmente, si occupava di rifornire di droga l’organizzazione, con consegne di 1 kg. alla volta.
Nel corso delle indagini, poi, è emersa l’esistenza di un altro sodalizio criminale, collegato al primo, formato da giovani pusher residenti in gran parte nel comune di Sala Consilina.
I fermati rappresentavano una realtà indipendente che si occupava della cessione di cocaina nel centro storico della città.
In questo caso, un dato inquietante è che la zona di accesso all’area era caratterizzata dalla continua presenza di vedette che segnalavano ai sodali l’ingresso nel centro storico delle auto di servizio dei Carabinieri.
Per sfuggire ai ripetuti controlli, gli spacciatori di turno occultavano la sostanza stupefacente in alcuni fori ricavati nei muri di alcune abitazioni del centro storico.
Gli appartenenti ai due gruppi, nel corso delle indagini, hanno dimostrato particolare scaltrezza, molta prudenza e, temendo di essere intercettati utilizzavano ogni forma di precauzione per sviare gli accertamenti degli investigatori.
La cocaina, ad esempio, in molte occasioni, dopo essere giunta ad Atena Lucana, veniva occultata nei pressi di un residence lungo le strade di campagna per evitare che venisse sequestrata.
Sempre in riferimento alla prudenza utilizzata dagli arrestati, per sfuggire alle indagini, nel corso dei colloqui intercettati, indicavano le quantità di stupefacente, comprata e venduta, facendo riferimento al numero di maglia di calciatori famosi.
In pratica, lo spacciatore comprendeva l’entità della richiesta dell’acquirente a seconda del calciatore famoso che veniva richiamato nel corso della conversazione telefonica.
Contestualmente all’esecuzione, è stato disposto il sequestro preventivo di un bar e di alcune autovetture, tutte riconducibili al promotore del sodalizio criminale.
Infatti, erano utilizzate per le finalità illecite dell’organizzazione.
Infine, nel corso delle indagini, sono già state sottoposte a sequestro circa 10 kg. di sostanza stupefacente, tra cocaina, marijuana ed hashish.
Tutti i dettagli dell’operazione sono stati forniti durante una conferenza stampa tenutasi nella tarda mattinata di oggi, presso il Palazzo di Giustizia di Potenza, alla presenza del Procuratore Capo della locale Repubblica, dott. Francesco Curcio, nella foto, e degli investigatori che hanno condotto le indagini e i fermi nelle ultime ore.
Questi sono gli indagati:
Misura cautelare della custodia in carcere.
1) P.P.; 2) S.G.; 3) G.M.; 4) P.V.; 5) B.V.; 6) V.P.F.; 7) P.D.; 8) R.C.
Misura cautelare degli arresti domiciliari con dispositivo elettronico di controllo.
9) C.G.; 10) C.V.; 11) C.M.; 12) C.R.; 13) L.G.; 14) L.A.; 15) L.I.D.; 16) Q.D.;17) S.C.;18) S.S.; 19) S.C.
Misura cautelare dell’obbligo quotidiano di presentazione alla P.G.
20) P.M.; 21) P.L.; 22) C.A.; 23) V.M.; 24) Z.P., 25) S.B.
Rocco Becce
Direttore Editoriale