CRONACA Nel corso di alcune attività antidroga, i Carabinieri della Stazione Roma Tor Bella Monaca hanno arrestato due persone per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Una terza persona, invece, è finita in manette per evasione. In particolare, in via dell’Archeologia i Carabinieri hanno arrestato un cittadino russo 31enne, disoccupato e già noto alle forze dell’ordine, notato, ieri sera, mentre si aggirava nei pressi di una piazza di spaccio. I militari lo hanno sottoposto a perquisizione personale, trovandolo in possesso di ben 45 dosi cocaina per un peso di circa 15 gr. e di 28 dosi di eroina del peso di circa 10 gr., oltre della somma di 300 euro, probabile provento dell’illecita attività. Sempre in serata, in via Barumini, i militari hanno arrestato un 31enne, originario della provincia di Lecce, ma di fatto residente a Roma, con precedenti. A seguito della perquisizione personale è stato trovato in possesso di 7 dosi di cocaina per un peso di circa 15 gr. e della somma contante di 40 euro, ritenuta provento dell’illecita attività di spaccio. In manette è finito anche un 50enne, già con precedenti e attualmente sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, sorpreso fuori dal proprio domicilio senza giustificato motivo. Dovrà rispondere dell’accusa di evasione. I primi due arrestati sono stati condotti in caserma e trattenuti in attesa del rito direttissimo mentre il terzo è stato condotto nuovamente agli arresti domiciliari, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. La droga e il denaro rinvenuti sono stati sottoposti a sequestro. Nel corso dell’ultima settimana, i Carabinieri della Compagnia di Monterotondo hanno condotto una serie di attività ispettive sui luoghi di lavoro unitamente ai colleghi dei Reparti Specializzati dell’Arma, ovvero il Comando CC per la Tutela del Lavoro ed i Carabinieri Forestali, accertando diverse violazioni sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, scoprendo alcuni casi di lavoro irregolare. Le attività sono state condotte in linea con quanto disposto dal Comando Provinciale Carabinieri di Roma, nell’ambito di specifici controlli in cantieri edili e all’interno di autolavaggi. I Carabinieri della Stazione di Monterotondo, insieme ai colleghi del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Roma, nonchè a personale dell’area tecnica dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Roma, hanno effettuato un accesso ispettivo presso il cantiere per la realizzazione di una strada di raccordo tra due importanti strade consolari. Al termine dell’attività ispettiva il legale rappresentante della ditta appaltatrice è stato deferito in stato di libertà per mancata valutazione del rischio di inalazione delle polveri alle quali sono esposti i lavoratori e per non aver reso sicuro il transito delle persone e degli automezzi sui luoghi destinati al passaggio e al lavoro. Nei confronti della stessa società sono state, inoltre, elevate sanzioni pari a 14mila euro circa. I Carabinieri della Compagnia di Monterotondo e dei Reparti Specializzati dell’Arma hanno, nei giorni successivi, ispezionato una struttura ricettiva in ristrutturazione, accertando numerose violazioni per la sicurezza dei luoghi di lavoro, tra le quali l’utilizzo di un impianto elettrico di cantiere non certificato, la mancata redazione del Piano Operativo di Sicurezza, l’omessa regolamentazione della viabilità degli automezzi e dei lavoratori nel cantiere, l’irregolarità del ponteggio, ma soprattutto la mancata verifica delle condizioni di conservazione e stabilità dell’immobile ormai fatiscente. I tecnici dell’Ispettorato del Lavoro di Roma hanno ritenuto talmente gravi le violazioni che hanno, così, deciso di sospendere l’attività di cantiere per l’elevata esposizione a rischio infortuni per i lavoratori. Al termine dell’attività ispettiva i Carabinieri, per le violazioni, hanno deferito, in stato di libertà, il rappresentante legale della società titolare dell’immobile, che ne sta curando anche la ristrutturazione, elevando sanzioni pari a 40mila euro circa. Infine, i militari del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Rieti, coadiuvati sempre dai colleghi di Monterotondo, hanno, invece, controllato alcuni autolavaggi del capoluogo eretino, per una campagna organizzata dal Comando CC Tutela Lavoro per monitorare il fenomeno del lavoro irregolare particolarmente diffuso in questo settore commerciale. Sono stati, così, scovati 3 lavoratori in nero su 4 dipendenti di un autolavaggio di Monterotondo, con conseguente sospensione dell’attività imprenditoriale e contestazione di sanzioni amministrative per 53mila euro circa per lavoro nero, oltre a 400 euro di sanzione per la violazione del protocollo anti Covid sui luoghi di lavoro. Nella serata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Montelanico, in provincia di Roma, hanno arrestato un 40enne di nazionalità straniera, residente a Segni, resosi responsabile del furto di un candeliere, asportato nel pomeriggio dalla chiesa di Santa Maria degli Angeli di Segni. L’uomo, con precedenti specifici, veniva notato da alcuni testimoni impossessarsi del manufatto, che prontamente avvisavano i carabinieri. I militari, sulla base della descrizione fornita dell’uomo, sono riusciti a risalire alla sua identità, rintracciandolo presso la propria abitazione di Segni, dove, hanno rinvenuto il candeliere asportato poco prima, già forzato e svuotato delle offerte, circa 50 euro di monete. La somma e il manufatto recuperati sono stati restituiti al parroco mentre l’uomo, al termine delle formalità di rito, è stato arrestato per furto e trattenuto presso le camere di sicurezza della Compagnia Carabinieri di Colleferro in attesa dell’udienza per direttissima. Erano quasi le ore 12.00 di domenica scorsa quando una pattuglia dei Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Ostia era in transito in via delle Ebridi ed ha notato un gruppo di persone che chiedeva aiuto indicando un appartamento al secondo piano in fiamme. I militari, hanno subito allertato la centrale operativa per far intervenire i Vigili del Duoco e si sono diretti all’interno del civico 99. Individuata l’abitazione in fiamme, i Carabinieri sono riusciti ad accedere all’interno ed hanno portato in salvo una donna di 63 anni, la quale ha riferito ai militari che, all’interno dell’appartamento, ormai pieno di fumo, era presente anche una sua coinquilina di 49anni. I Carabinieri, quindi sono intervenuti nuovamente riuscendo a localizzarla, in stato di shock, e a portarla in salvo. Successivamente si è provveduto a far evacuare gli altri condomini dando assistenza ad alcuni disabili. Subito dopo, le fiamme originate da presunte cause accidentali, partite dalla camera in uso alla 49enne, sono state domate dai soccorritori. La donna che, fortunatamente non ha riportato evidenti lesioni, è stata trasportata dal personale del “118” presso l’ospedale “G.B. Grassi” di Ostia per le cure del caso. L’appartamento al secondo piano, origine dell’incendio, è stato fortemente danneggiato e dichiarato inagibile insieme al locale situato al piano superiore. I Carabinieri della Compagnia di Colleferro hanno condotto un mirato servizio di controllo del territorio finalizzato alla prevenzione dei reati connessi con il fenomeno della movida. Particolare attenzione è stata rivolta ai luoghi di maggiore aggregazione sociale, in particolare i bar e i pub del centro che centinaia di giovani sia colleferrini che del circondario. Al dispositivo hanno preso parte sia le pattuglie del Nucleo Operativo e Radiomobile che quelle delle Stazioni dipendenti dalla Compagnia che hanno proceduto complessivamente al controllo di 31 veicoli, 63 persone, di cui 8 agli arresti domiciliari. Eseguite 3 perquisizioni personali e elevate 9 contravvenzioni ai sensi del “Codice della Strada” nei confronti di automobilisti indisciplinati. A termine delle attività, i Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile hanno denunciato un 30enne di Valmontone per essersi rifiutato di sottoporsi ad alcoltest, mentre i Carabinieri della Stazione di Labico, durante le verifiche su una vettura sospetta ferma nei pressi del centro, con due giovani di Valmontone a bordo, li hanno trovati in possesso complessivamente di 10 gr. di hashish. Per entrambi è scattata la segnalazione alla Prefettura di Roma in qualità di assuntori di stupefacenti. Infine, sono stati eseguiti i controlli amministrativi nei confronti delle attività di ristorazione, accertando per 3 di esse la violazione dell’ordinanza sindacale che pone restrizioni sugli orari della diffusione musicale e di chiusura, elevando sanzioni per complessivi 2.500 euro. Il servizio svolto dai Carabinieri della Compagnia di Colleferro rientra in un più ampio servizio di controllo del territorio disposto dal Comando Provinciale di Roma che mira a garantire maggiore sicurezza durante le serate della movida, a tutela dei tanti giovani che vogliono divertirsi in maniera sana e rispettosa delle regole. Ad informarlo è il Comando Provinciale CC di Roma. Dopo la morte della 30enne campana, Dora Lagreca, difesa dall’avv. Renivaldo Lagreca, è indagato per istigazione al suicidio, A.C., il fidanzato 29enne della donna deceduta in Basilicata, a Potenza, lo scorso sabato notte, dopo essere caduta da un balcone dal quarto piano, in via Di Giura, al rione Parco Aurora. L’uomo, come informato da fonti investigative, ha raccontato ai Carabinieri del locale Comando Provinciale, guidato dal Colonnello Nicola Albanese, di aver cercato di fermare la fidanzata, ma di non esserci riuscito, subito dopo un presunto litigio, chiamando, poi, immediatamente i soccorsi. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Potenza, guidata dal dott. Francesco Curcio, nella foto, condotte dal pm Chiara Guerriero, hanno dato seguito nella mattinata di oggi alla disposizione dell’autopsia della salma che si terrà presso il “San Carlo“. L’esame autoptico è stato affidato al dott. Biagio Solarino dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” e al dott. Aldo Di Fazio del Reparto di Medicina Legale del capoluogo lucano. Su quanto accaduto, sono in corso delle indagini e gli inquirenti, nelle ultime ore, hanno ascoltato alcuni testimoni e parenti della vittima, per capire meglio la dinamica del probabile incidente. Intanto, nella mattinata di oggi e, per diverse ore, sul posto della tragedia, per i rilievi del caso, sono stati presenti i Carabinieri dei RIS (Reparto Investigazioni Scientifiche) e i militari dell’Arma della locale Compagnia, coordinati dal Capitano Alberto Calabria. Sul luogo, anche il legale dell’indagato, l’avv. Domenico Stigliani, mentre l’ultimo saluto alla giovane donna, giovedì prossimo, 14 ottobre, alle ore 10.30, nella chiesa di Santa Maria in Loreto della frazione di Arenabianca di Montesano sulla Marcellana, in provincia di Salerno. Con le accuse di concorso in rapina e lesioni personali, commesse lo scorso mese di settembre, tre persone di Atella, nel potentino, sono finite in manette. Ad eseguire i fermi, su disposizione del GIP presso il Tribunale di Potenza, i Carabinieri della locale Stazione. Il primo, T.S.F., è in carcere e gli altri due, P.A. e T.G.P., ai domiciliari. Le Fiamme Gialle di Policoro, in provincia di Matera, nelle ultime ore, hanno rinvenuto e sottoposto a sequestro una piantagione di marijuana, che avrebbe fruttato oltre 100mila euro. Come informato in redazione, 40 erano le piante, custodite in una serra attrezzata e munita di apposito impianto di irrigazione. Il responsabile, accusato di illecita produzione di sostanza stupefacente, in stato di libertà, è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria competente. Si chiama D.P., un 75enne di Manduria, tratto in arresto questa mattina dai Carabinieri della locale Compagnia. L’uomo dopo aver assassinato, al culmine di una lite, con un temperino, la sua compagna 71enne, D.G.L., casalinga, pensionata e senza figli, ha telefonato ai militari dell’Arma con l’intenzione di suicidarsi. Sul posto sono arrivati immediatamente i militari che hanno preso in consegna l’uomo e condotto in caserma. Si tratta di un pluripregiudicato, già sorvegliato speciale, senza figli che al termine del folle gesto, con la stessa arma usata per commettere l’omicidio, un taglierino, poi, sequestrato, si era autoinferto vari tagli agli arti superiori ed al collo, senza procurarsi gravi lesioni. Terminata l’ispezione cadaverica da parte del medico legale, che acclarava l’avvenuto decesso della donna per le lesioni subite, l’anziano è stato dichiarato in stato di arresto e condotto dapprima, presso il pronto soccorso del locale ospedale, per ricevere cure mediche, e successivamente, su disposizione del pm di turno, presso la Procura jonica, è stato tradotto presso il carcere di Taranto. Dalle informazioni assunte dagli investigatori, sembra che i due avessero un rapporto discontinuo, caratterizzato da frequenti interruzioni e riprese, ma nel vicinato nessuno mai aveva assistito a liti o udito urla, e neanche risulta che la donna si sia mai rivolta alle forze dell’ordine per segnalare eventuali comportamenti violenti da parte del suo compagno. La Polizia di Stato ed i Carabinieri di Catanzaro, all’alba di oggi, supportati in fase esecutiva del personale del Reparto Prevenzione Crimine e delle unità cinofile di Vibo Valentia, di un elicottero del V Reparto Volo della Polizia di Stato e delle Squadre di Intervento Operativo del 14° Battaglione Carabinieri Calabria, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Catanzaro su richiesta della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, nei confronti di 21 persone, indagate, a vario titolo, dei reati di associazione finalizzata al traffico illecito di stupefacenti, furto di armi, detenzione e porto abusivo di armi, estorsione e ricettazione. Destinatari della misura della detenzione in carcere 9 indagati, mentre altri 12 sono stati sottoposti alla misura degli arresti domiciliari. La misura cautelare scaturisce da due distinte attività investigative, condotte dalla Squadra Mobile della Questura di Catanzaro e dall’Arma dei Carabinieri, coordinate dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia, poi riunite in un’unica indagine per la concordanza di risultanze in ordine ai soggetti investigati e al contesto criminale di riferimento. In particolare, il grave quadro indiziario ha consentito di ipotizzare due organizzazioni criminali, con specifici ruoli assegnati ad ogni suo componente, quali gli elementi di vertice delle stesse, gli organizzatori degli approvvigionamenti e della distribuzione dello stupefacente anche al minuto, le vedette sul territorio, oltre ai fornitori, con riferimento al fiorente mercato del traffico illecito delle sostanze stupefacenti, di tipo marijuana, hashish, cocaina ed eroina, nell’area sud di Catanzaro. In tale contesto, i gravi elementi indiziari hanno permesso di ipotizzare i canali di approvvigionamento per entrambe le consorterie criminali, uno di questi era proveniente dalla Puglia, tramite persone di origine albanese, uno dei quali attinto dalla misura cautelare odierna, oltre che da persone legate ad una delle cosche operanti nel versante della costa jonica. Le investigazioni sono state effettuate, oltre che con le attività di carattere tradizionale, con l’esame di collaboratori di giustizia e l’attivazione di presidii di natura tecnica, che hanno condotto a numerosi riscontri sul territorio, nel corso dei quali sono state tratte in arresto in flagranza di reato 9 persone, e si è proceduto al sequestro di sostanza stupefacente di tipo marijuana, hashish, cocaina, eroina e anfetamine. A segnalarlo è la Polizia di Stato. La Direzione Investigativa Antimafia ha eseguito un decreto di confisca, emesso dal Tribunale di Messina, relativo all’ingente patrimonio nella disponibilità di un noto imprenditore edile di Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina, risultato vicino ad una famiglia mafiosa, storicamente egemone nella fascia tirrenica della provincia. Il provvedimento scaturisce da complesse indagini condotte dalla “Direzione Investigativa Antimafia” in stretto raccordo con la Procura Distrettuale, diretta dal dott. Maurizio De Lucia e confluite nella proposta di applicazione di misura di prevenzione patrimoniale formulata dal Direttore della “DIA“, dott. Maurizio Vallone. Con il procedimento “Gotha VII” è stata giudizialmente confermata, tra l’altro, la caratura criminale della persona, condannata per il reato di estorsione aggravata. L’attività investigativa, nell’ambito della quale diversi collaboratori di giustizia hanno indicato l’imprenditore, ha permesso di accertare come le ingenti disponibilità economiche e patrimoniali accumulate nel periodo oggetto d’indagine non fossero giustificate da “fonti lecite di guadagno”. Tali risultanze sono state ritenute dal Tribunale di Messina come espressione di “reinvestimento dei proventi derivanti dall’attività estorsiva alla quale l’indagato è stato dedito con costanza”. La confisca, come informato in redazione, ha interessato 2 imprese edili del Messinese, 21 immobili situati tra la provincia di Messina e Crotone, 9 autoveicoli ed un motociclo e rapporti finanziari il cui valore complessivo è stimato in ben oltre 7 milioni di euro.
SALUTE In Italia, nelle ultime 24 ore, sono 2.494 i nuovi casi e 49 i morti per “Coronavirus“, con un tasso di positività allo 0,8%. Nel Lazio, 221 sono i nuovi positivi e 3 le vittime. In Campania, 208 le infezioni e 6 i deceduti. In Basilicata, 20 le positività e 1 morto. In Puglia, 118 i contagi e 7 i decessi. È quanto riportato oggi dal bollettino epidemiologico del Ministero della Salute.
METEO Bel tempo prevalente su tutte le regioni, con possibilità di nevicate verso i 1.400-1.600 m. Qualche nube di passaggio specie al mattino e piovaschi sparsi limitati sull’Appennino, Romagna, Sardegna, Calabria e Sicilia. Le temperature, comunque, saranno stabili tra i 15 e 21 gradi, come informato da “3B Meteo“.
Rocco Becce
Direttore Editoriale