La Direzione Investigativa Antimafia ha eseguito un decreto di confisca, emesso dal Tribunale di Messina, relativo all’ingente patrimonio nella disponibilità di un noto imprenditore edile di Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina, risultato vicino ad una famiglia mafiosa, storicamente egemone nella fascia tirrenica della provincia.
Il provvedimento scaturisce da complesse indagini condotte dalla “Direzione Investigativa Antimafia” in stretto raccordo con la Procura Distrettuale, diretta dal dott. Maurizio De Lucia e confluite nella proposta di applicazione di misura di prevenzione patrimoniale formulata dal Direttore della “DIA“, dott. Maurizio Vallone.
Con il procedimento “Gotha VII” è stata giudizialmente confermata, tra l’altro, la caratura criminale della persona, condannata per il reato di estorsione aggravata.
L’attività investigativa, nell’ambito della quale diversi collaboratori di giustizia hanno indicato l’imprenditore, ha permesso di accertare come le ingenti disponibilità economiche e patrimoniali accumulate nel periodo oggetto d’indagine non fossero giustificate da “fonti lecite di guadagno”.
Tali risultanze sono state ritenute dal Tribunale di Messina come espressione di “reinvestimento dei proventi derivanti dall’attività estorsiva alla quale l’indagato è stato dedito con costanza”.
La confisca, come informato in redazione, ha interessato 2 imprese edili del Messinese, 21 immobili situati tra la provincia di Messina e Crotone, 9 autoveicoli ed un motociclo e rapporti finanziari il cui valore complessivo è stimato in ben oltre 7 milioni di euro.
Redazione