CRONACA La Polizia di Stato smaschera più di 50 persone che si presentavano agli uffici postali di Milano per incassare il reddito di cittadinanza, ma non sapevano parlare italiano. È così che, il Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Milano, come informato in redazione, ha dato avvio ad un’indagine che ha portato all’individuazione di oltre 50 persone che hanno percepito, o tentato di incassare il reddito di cittadinanza senza averne diritto. Infatti, è stato smantellato un vero e proprio sodalizio criminale che organizzava l’ingresso in Italia di stranieri provenienti dalla Romania, Austria e Germania per recarsi presso gli uffici postali milanesi al fine di ricevere la card, che ritiravano dietro presentazione di documenti falsificati. L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano e dal Servizio Polizia Postale e della Comunicazioni di Roma, è iniziata nel settembre del 2020 ed ha portato nel tempo all’arresto di due persone trovate in possesso di documentazione falsa, all’esecuzione di 8 perquisizioni ed al ritrovamento di carte prepagate, ricevute di presentazione dell’istanza del reddito di cittadinanza, nonchè dei messaggi che gli interessati si scambiavano via chat per concordare viaggi e permanenza sul territorio. Nella notte, nel Lazio, i Carabinieri della Stazione Roma Porta Portese hanno arrestato un cittadino indiano di 29 anni, nella Capitale senza fissa dimora e con precedenti. L’uomo è ritenuto responsabile dell’incendio di diversi cassonetti dei rifiuti dati alle fiamme, pochi minuti prima, in via Francesco Grimaldi. I militari, intervenuti sul posto, su disposizione della Centrale Operativa, hanno notato lo straniero in atteggiamento sospetto, sulla stessa via, poco distante dal punto dove i Vigili del Fuoco erano già intenti a spegnere le fiamme che si erano sprigionate dai cassonetti, e lo hanno fermato per un controllo. A seguito della perquisizione personale, è stato trovato in possesso di 2 accendini, notando anche lievi bruciature alle sue mani e avvertendo provenire dai suoi abiti un forte odore di fumo. Ad andare a fuoco sono stati 3 cassonetti per la raccolta indifferenziata, una campana per la raccolta del vetro, un cassonetto per la raccolta della carta e un contenitore per la raccolta di vestiti usati, ma le fiamme hanno coinvolto anche un monopattino elettrico e, parzialmente, un’autovettura, parcheggiati nelle vicinanze. L’arrestato è stato trattenuto in caserma, in attesa di essere portato in carcere, come disposto dall’Autorità Giudiziaria. Nella giornata di ieri, in poche ore, i Carabinieri della Compagnia Roma Centro hanno arrestato tre persone con l’accusa di furto aggravato. Nel pomeriggio, i Carabinieri della Stazione Roma San Lorenzo in Lucina, ad esito di un servizio di osservazione e pedinamento, hanno arrestato due cittadini romeni, un 35enne e una 32enne, entrambi senza fissa dimora, notati in atteggiamento sospetto mentre passeggiavano in via delle Muratte, in prossimità della Fontana di Trevi. La coppia, poco dopo, avvicinava alle spalle un gruppo di turisti e sfilava il portafogli dalla borsa di una turista americana di 52 anni. I militari li hanno immediatamente bloccati recuperando la refurtiva, riconsegnata alla vittima. In serata, invece, i Carabinieri del Comando Roma Piazza Venezia hanno arrestato un cittadino algerino, senza fissa dimora e con precedenti, sorpreso in via delle Terme di Tito, nei pressi del Colosseo, subito dopo aver forzato ed aperto lo sportello di un’autovettura, regolarmente in sosta, dopo aver rimosso la guarnizione del finestrino ed aver flesso la parte metallica. I Carabinieri lo hanno bloccato mentre si impossessava di uno zainetto custodito sul sedile posteriore del veicolo. Gli arrestati sono stati tutti portati in caserma e trattenuti in attesa del rito direttissimo. Nelle ultime 24 ore, i Carabinieri del Gruppo di Roma hanno arrestato due persone con l’accusa di evasione dagli arresti domiciliari. In manette è finito un 21enne del Gambia che, ad un controllo dei Carabinieri della Stazione Roma E.U.R., non è stato trovato in casa, secondo le prescrizioni imposte. I militari sono stati informati da un parente convivente che il giovane si era recato presso l’ospedale “Sant’Eugenio” per un malore, ma gli immediati accertamenti dei militari hanno permesso di verificare che, invece, non era vero. Poco dopo, infatti, è stato rintracciato mentre camminava tranquillamente in strada, ed è stato bloccato. I Carabinieri della Stazione Roma San Basilio, invece, hanno sorpreso un 48enne romano che, nonostante fosse sottoposto ai domiciliari presso la sua abitazione di via Luigi Capuana, stava passeggiando in strada, in via Morrovalle, e lo hanno fermato per un controllo. Il personale dell’Arma ha accertato che si era allontanato da casa senza alcuna autorizzazione ed è stato nuovamente arrestato. Durante le operazioni, il fermato, si è più volte rivolto ai militari con frasi ingiuriose e minacce di morte, opponendo una viva resistenza e per questi motivi è stato accusato, oltre che di evasione, anche di resistenza a pubblico ufficiale. I due arrestati sono stati nuovamente sottoposti al regime degli arresti domiciliari, in attesa del rito direttissimo. Ieri pomeriggio, i Carabinieri della Stazione Roma Piazza Dante hanno proceduto al controllo delle attività commerciali e di money transfer della zona dell’Esquilino. In un negozio, in via San Vito, i militari hanno riscontrato la presenza contemporanea di 7 persone, a fronte dell’esiguo spazio interno disponibile, in base al quale era consentito l’accesso di 2 persone alla volta, in violazione delle attuali disposizioni inerenti al distanziamento anti Covid. Il personale dell’Arma ha, così, sanzionato il titolare per l’importo di 280 euro e disposto la chiusura dell’esercizio per 3 giorni. Elevata anche un’altra sanzione di 180 euro per la mancata esposizione della licenza di vendita. Ad informarlo è il Comando Provinciale CC di Roma. Una catena di montaggio, basata su processi, tempi di azione e competenze tecniche precise, consolidate ed estremamente efficaci. È il quadro apparso, fin dai primi giorni di indagine, agli investigatori della Polizia di Stato, coordinati dai Sost. Proc. Giuseppe Bontempo e Valerio De Luca della Procura di Latina che, all’alba di ieri, hanno eseguito, tra Italia e Francia, 11 custodie cautelari in carcere per altrettanti componenti di una pericolosa organizzazione criminale italo-francese. Ai membri dell’associazione criminale, i poliziotti della Squadra di Polizia Giudiziaria del Compartimento Polizia Stradale di Roma e del Distaccamento di Aprilia, hanno contestato i reati di furto e riciclaggio internazionale di veicoli, oltre che alla ricettazione, all’appropriazione indebita, alla truffa, al falso e all’estorsione. Per alcuni episodi criminali veniva accertata anche l’aggravate della transnazionalità, anche grazie alla collaborazione della Polizia di Frontiera dell’aeroporto di Ciampino. Un quadro investigativo complesso a causa di un consolidato sistema criminale frenetico e, a tratti, compulsivo e, proprio per questo altamente redditizio. La banda era in grado di immettere nel mercato clandestino, italiano ed estero, decine di auto rubate al giorno. Il capo indiscusso del gruppo criminale, nota conoscenza delle forze dell’ordine, era un cittadino italiano di origine marocchina, noto nell’ambiente anche per i suoi metodi bruschi ed intimidatori. L’uomo teneva le fila di tutte le attività compiute dai complici a cui affidava, di volta in volta, compiti e rigorosi tempi di azione, svolgendo anche una capillare azione di controllo sul loro operato. Era lui a decidere le azioni e i metodi da mettere in campo e a tenere tutti i contatti all’interno dell’ampia rete criminale sia in ambito locale che internazionale. In Puglia, i “Falchi” della Squadra Mobile di Taranto, al comando del dott. Fulvio Manco, hanno eseguito una mirata operazione per il recupero di armi e droga in uso alla malavita locale. Le indagini degli ultimi giorni hanno permesso di porre sotto attenzione un pluripregiudicato tarantino di 41 anni sospettato di custodire armi e droga, arrestato in flagranza di reato e condotto in carcere, per detenzione di arma clandestina e relativo munizionamento e detenzione di sostanza stupefacente. L’uomo, già sottoposto al regime degli arresti domiciliari, era fortemente sospettato di gestire alcune piazze di spaccio e rifornire personalmente i propri pusher. Pertanto, dopo aver acquisito tutti gli indizi necessari, i poliziotti hanno deciso di procedere ad un’accurata perquisizione in casa del sospettato. Infatti, nel bagno, nascosto sotto un cumulo di indumenti, sono stati rinvenuti un involucro, con circa 60 gr. di cocaina allo stato puro ed arrotolato, in un asciugamano, ed una pistola semiautomatica clandestina marca HS2000, completa di caricatore con 5 colpi inesplosi calibro 9. La Direzione Investigativa Antimafia, su disposizione del Tribunale di Reggio Calabria, ha eseguito un provvedimento di confisca di beni nei confronti di un imprenditore originario di Cittanova (RC) e del proprio coniuge. Entrambi, come segnalato in redazione, furono arrestati nel luglio del 2016, nell’ambito della operazione antimafia denominata “Alchemia” a conclusione delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, Direzione Distrettuale Antimafia, in quanto gravemente indiziati di associazione di tipo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, corruzione e intestazione fittizia di beni e società. Le successive e approfondite indagini patrimoniali della “DIA” avevano condotto, nell’agosto del 2019, su proposta della Procura reggina, al sequestro dei beni poichè l’imprenditore e il coniuge sono stati ritenuti dal Tribunale di Reggio Calabria caratterizzati da una pericolosità sociale qualificata in quanto indiziati di appartenenza ad un’associazione di tipo mafioso. Nello specifico è considerato figura apicale della cosca “Raso–Gullace–Albanese“, con funzione direttiva e di comando dell’articolazione ‘ndranghetistica in Liguria e in Piemonte, per il mantenimento dei contatti con gli esponenti di spicco di altre articolazioni territoriali della ‘ndrangheta e per la condivisione di interessi imprenditoriali ed il reimpiego di proventi delle attività delittuose. Inoltre, il 18 luglio del 2020 il Tribunale di Palmi (RC) lo ha condannato alla pena di anni 18 di reclusione, ritenendolo colpevole del delitto di associazione a delinquere di stampo mafioso. La confisca ha interessato l’intero capitale sociale ed il patrimonio aziendale di 4 società, 14 fabbricati e 41 terreni situati in provincia di Savona e Reggio Calabria, conti correnti, beni mobili registrati e posizioni finanziarie, per un valore stimato di circa 10 milioni di euro.
L’odierna operazione si inserisce nell’ambito delle attività finalizzate all’aggressione delle illecite ricchezze acquisite e riconducibili, direttamente o indirettamente, a contesti delinquenziali, agendo, così, a tutela e salvaguardia della parte sana del tessuto economico nazionale.
SALUTE In Italia, nelle ultime 24 ore, sono 2.668 i nuovi casi e 40 i morti per “Coronavirus“, con un tasso di positività allo 0,82%. Nel Lazio, 275 sono le nuove positività e 3 le vittime. In Campania, 313 le infezioni e 3 i decessi. In Basilicata, 20 i contagiati e 1 morto. In Puglia, 93 positivi e 2 deceduti. È quanto riportato oggi dal bollettino epidemiologico del Ministero della Salute. Dopo alcune manifestazioni contro il “certificato verde“, come quella tenutasi stasera a Potenza, in pieno centro storico cittadino, è grande allerta per domani per la sua entrata in vigore. Infatti, l’Italia sarà blindata da Nord a Sud, nel giorno del “Green Pass” obbligatorio per tutti i lavoratori ed è allerta per il blocco annunciato del porto di Trieste, in uno sciopero al momento non autorizzato.
EVENTO Nei giorni 14, 15 e 16 ottobre, il centro storico di Grottole, in provincia di Matera, torna ad essere il palcoscenico naturale dell’evento “L‘Amor Perduto“. Sarà un percorso che metterà in scena la leggenda amorosa tra Abufina e Selepino attraverso musiche, danze, videomapping e installazioni digitali.
Dopo il successo dell’edizione estiva, che ha visto migliaia di visitatori affollare incuriositi i vicoli del borgo, in concomitanza con la storica “Fiera di San Luca“, l’amministrazione comunale, in sinergia con la società “Onirica Srl“, nell’ambito di un progetto finanziato dal bando “Ultimo Miglio” del “Gal Start 2020“, per la valorizzazione, promozione e fruizione del patrimonio storico-culturale locale, ripropone sotto una nuova veste il racconto multimediale. Il videomapping narrativo che prorompe sull’intera facciata del “Castello Sichinulfo“, infatti, farà da prologo a performance artistiche, giochi di fuoco, danze e musiche medievali, che si susseguiranno senza soluzione di continuità all’interno di un percorso suggestivo che confluirà nella chiesa Diruta, luogo simbolo dell’abitato, interessata da un intervento di light design che valorizzerà le sinuose linee della struttura. Infatti, all’interno chiesa risuonerà l’incantevole melodia di un’arpa, mentre, nell’arco antistante l’ingresso, una ballerina si esibirà giocando con la luce, in un crescendo dal forte impatto visivo. Il progetto ha visto il coinvolgimento attivo dei giovani del posto, i quali hanno partecipato ad una serie di workshop sulle arti medievali e che, durante la manifestazione, si esibiranno in danze di gruppo. Gli eventi, che avranno inizio alle ore 20.30, si terranno nel pieno rispetto delle disposizioni normative anti Covid. L’accesso al videomapping, ovviamente, come informato in redazione, sarà consentito ai soli possessori di “Green Pass“.
METEO Per domani, giornata stabile e soleggiata, con temperature massime in lieve rialzo, tra i 16 e 21 gradi, e qualche isolato rovescio, come informato da “3B Meteo“.
Rocco Becce
Direttore Editoriale